Le vicende di Aemilia, il più grande processo italiano alla ‘ndrangheta, al centro dell’incontro voluto dal Teatro dell’Orsa.
«La Casa delle Storie di Reggio Emilia apre una finestra sui testimoni del presente: ci sono storie che vanno raccontate, che sono una lente di ingrandimento sulla realtà che viviamo e ci chiamano a scuoterci dall’indifferenza»: Monica Morini e Bernardino Bonzani del Teatro dell’Orsa introducono i motivi per i quali hanno voluto con forza la presenza di Donato Ungaro e Paolo Bonacini a testimoniare, venerdì 1 marzo alle ore 18.30 «una vicenda di cittadinanza esemplare» che ha dato materia di riflessione civile sull’infiltrazione mafiosa nel nostro territorio, documentata poi da Aemilia, il più grande processo italiano alla ‘ndrangheta.
Donato Ungaro, vigile/cronista della Brescello degli anni 90 e fino al 2002, «quando mi sentii dire: “Scegli se continuare a fare il vigile o scrivere sui giornali”. Feci la mia scelta e ricevetti una lettera di licenziamento; poi dichiarata illegittima dal Tribunale di Reggio Emilia, dalla Corte d’Appello di Bologna e dalla Cassazione. Una vicenda che da Brescello arriva al Processo Aemilia: dal paese di Peppone a don Camillo al primo Consiglio Comunale sciolto per mafia in Emilia Romagna; dagli omicidi del 1992 al considerare la nostra regione “Terra di mafia”».
«All’alba del 28 gennaio 2015 migliaia di carabinieri salirono sulle loro gazzelle e sciamarono in tutta la regione, scortati da elicotteri, per eseguire 116 ordini di carcerazione» racconta Paolo Bonacini, giornalista collaboratore de ilfattoquotidiano.it, già direttore responsabile di emittenti televisive, scrittore e saggista. «Il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti la definì un’indagine “storica, senza precedenti”: 220 persone alla sbarra, 195 udienze nell’aula bunker del Tribunale di Reggio Emilia, oltre 1500 anni di carcere contenuti nelle sentenze dell’ottobre 2018. L’intera comunità emiliano romagnola è stata posta di fronte alle proprie responsabilità, che si possono riassumere in una semplice constatazione: non avevamo capito niente».
L’incontro è a ingresso libero. Posti limitati.
La Casa delle Storie, progetto artistico, culturale e sociale del Teatro dell’Orsa è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Fondazione Manodori.
Si trova nello storico quartiere del Gattaglio, in via Sergio Beretti 24/D a Reggio Emilia.
Info e prenotazioni: 351 5482101, info@casadellestorie.it, https://www.casadellestorie.it/, http://www.teatrodellorsa.com.