Udienza rinviata a due anni per la signora di 104 anni, Galletti (COA Roma): drammatica normalità della giustizia italiana

Udienza rinviata a due anni per la signora di 104 anni,

Galletti (COA Roma): drammatica normalità della giustizia italiana

“La vicenda dell’anziana signora di 104 anni che si è vista rinviare l’udienza di due anni rientra purtroppo nella drammatica normalità di molti tribunali italiani e, in particolare, di Roma, dove però va dato atto che in questi ultimi anni si è tentato di invertire questa triste tendenza”.

Così il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Antonino Galletti, commentando il caso riportato oggi sulla stampa nazionale. “Si conoscono vicende processuali nelle quali, scomparse le parti originarie, vengono poi a mancare gli eredi e gli eredi degli eredi. La media della durata di un procedimento civile a Roma resta decisamente superiore a quella europea, che fissa in tre anni il limite per giungere alla definizione di una causa di primo grado. Al contrario, riportandoci ai dati illustrati nella relazione annuale dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Roma, per il contenzioso ordinario una causa impiega circa quattro anni per pervenire ad una sentenza. Il vero collo di bottiglia poi restano i giudizi d’appello, come puntualmente denunciato, purtroppo invano, dal Presidente della Corte d’appello di Roma Panzani da ultimo in occasione della riunione di tutti i presidenti d’appello d’Europa”.

“Si ragiona ogni giorno di riforma della giustizia, ma restiamo purtroppo il fanalino di coda del continente – conclude l’avvocato Galletti – e la verità è che della lentezza della nostra macchina giudiziaria si parla sempre e solo quando ci si trova davanti a casi limite come quelli della signora di 104 anni. Posso aggiungere per esperienza che alla signora è andata bene e ricordare che purtroppo le lentezze giudiziarie non allungano la durata della vita delle parti, dei difensori e dei magistrati! Occorrono interventi seri e condivisi assieme ad investimenti su uomini, mezzi ed edilizia giudiziaria. In questo settore che incide sui diritti e le libertà delle persone non è possibile tirare ancora la cinghia”.

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