Martedì 22 dicembre 2016 alle ore 18.00 presso il celebre Convento dei Frati Minori Cappuccini di Via V. Veneto a Roma, verrà inaugurata la prima grande mostra dedicata a Ugolino da Belluno, un frate cappuccino ma anche un artista, una figura eclettica che ha sperimentato nel corso della sua vita numerose tecniche espressive dall’affresco alle vetrate, al mosaico, alla scultura in bronzo, al graffito e alla serigrafia, permettendo alla sua arte di abbellire Chiese, Santuari e numerosi luoghi sacri.
L’esposizione, che sarà ospitata nel Coro della Chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria fino a novembre 2017, è stata voluta dalla Provincia Romana dei Frati Minori Cappuccini, in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco, proprio per mettere in luce il grande estro di questo artista, ai tanti sconosciuto, le cui opere meritano di essere fruite dal grande pubblico.
La mostra
Il percorso espositivo della mostra è stato concepito cronologicamente al fine di mostrare la crescita e l’evoluzione dell’arte di Ugolino da Belluno, dagli studi accademici fino alla sperimentazione di numerose espressioni artistiche.
Il percorso di Ugolino da Belluno ha avuto inizio con i tentativi ingenui del periodo formativo tra i cappuccini e si è concluso con le grandi superfici murali delle absidi e delle pareti delle chiese ornate con mosaici e affreschi graffiti. Già Valerio Mariani, a proposito della prima personale alla galleria San Marco nel 1951 ebbe a scrivere che Ugolino da Belluno “è un artista nato, più che per la pittura di cavalletto, per la pittura murale”.
Quella di Ugolino non è semplicemente arte, è arte “sacra” e, per lo più, in funzione liturgica, che trova il suo habitat naturale nel luogo sacro, dove l’assemblea dei credenti si riunisce per ascoltare, pregare, cantare, contemplare; per ricevere e vivere i Sacramenti del culto cristiano e manifestare le forme varie della devozione popolare.
Per questo motivo la sua arte non è fine a se stessa, ma destinata alla comunicazione e alla fruizione del “popolo di Dio”. Forme e contenuti, tecniche e materiali assumono la poesia del disegno e del colore per comunicare il messaggio della fede con spirito francescano. Non si ha una comprensione intima ed una recezione estetica pensosa e lieta insieme, pacificatrice, della sua arte se non si tiene conto che l’artista è un uomo formato alla spiritualità di Francesco d’Assisi. Un uomo che la vive intensamente e “sente” l’urgente impulso a significarla. Basterebbe numerare le sue frequenti figurazioni del Cantico delle creature.
IL NUOVO PERCORSO DI VISITA DEL CONVENTO
Il Museo – La Cripta – La Chiesa
A oltre tre anni dall’apertura del Museo dei Cappuccini, creato per mettere in luce tutti gli aspetti fondamentali della cultura dei frati e per fornire al visitatore una lettura adeguata della Cripta – Cimitero, si è deciso di completare il percorso di visita con la Chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
Un percorso completo che condurrà il fruitore in un cammino fatto di spiritualità, misticismo e bellezze artistiche. Tre luoghi in continuità tra loro che conservano e presentano le caratteristiche essenziali della cultura francescana – cappuccina.
Il Museo dei Cappuccini, attraverso opere d’arte di grande pregio, paramenti liturgici di preziosa fattura, antichi testi manoscritti e semplici oggetti di uso quotidiano, racconta la storia di un Ordine religioso basato su un intenso misticismo, un semplice e sobrio stile di vita, una costante vicinanza al popolo e un forte e dolce spirito di fraternità.
Con l’apertura di questo nuovo percorso integrato è stata rimodulata la sezione espositiva dedicata ai Cappuccini e il XX secolo, con un focus ad hoc dedicato al coinvolgimento dei Cappuccini nella prima guerra mondiale attraverso documenti, diari e manufatti.
Un percorso scientifico ben definito, che mette in luce, un luogo che consente al visitatore di interagire con gli oggetti, grazie anche a mirate tecnologie multimediali e interattive: un canale di lettura che si è ritenuto necessario nella definizione del progetto per un percorso di didattica attiva e partecipata.
Eccezionalmente esposta l’opera “San Francesco in meditazione” di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio.
La Cripta-Cimitero, opera d’arte singolare, realizzata verso la prima metà del 1700, nacque dall’esigenza pratica di fare posto ai nuovi defunti nel piccolo cimitero del convento e quindi trovare una giusta collocazione per le ossa dei frati riesumati.
Nel 1631 i Frati cappuccini lasciarono il convento di S. Bonaventura, vicino a Fontana di Trevi, e vennero ad abitare in questo attuale della Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria in Roma, dove furono trasportati e collocati i resti dei religiosi defunti.
Le ossa furono sistemate in un certo ordine lungo le pareti e si iniziò a seppellirvi frati ed anche i poveri di Roma, ai quali era riservato il sepolcro posto nel pavimento della cappella per la Messa. La prima volta che si parla di “nicchie, volte, qualche ornamento di soffitto con disegni regolari e piacevoli, lampade, croci, ecc.”, è nel 1775, quando il Marchese de Sade visitò questo cimitero.
Si può supporre che l’opera di ornamento della cripta sia stata realizzata negli anni 1732- 1775. In questo luogo sono stati raccolti i resti mortali di circa 3.700 defunti, per lo più frati cappuccini. Tradizione vuole che la terra di questo cimitero sia santa, perché trasportata qui dalla Palestina o addirittura da Gerusalemme. Si è avanzata l’ipotesi che il “geniale artista” che eseguì la decorazione dovette essere P. Raffaele da Roma, valente pittore cappuccino, morto a Roma nel 1805. La geniale composizione diventa occasione eccellente per l’annuncio tutto positivo del senso cristiano della vita umana e dell’approdo di questa alla risurrezione.
La Chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria fu edificata dal Cardinale Antonio Barberini, cappuccino. Suo fratello, il Papa Urbano VIII, ne benedisse la prima pietra il 4 ottobre 1626, festa di San Francesco e vi celebrò la prima messa l’8 settembre 1630. Il disegno della chiesa è dell’architetto pontificio Michele da Bergamo, frate cappuccino.
E’ la prima chiesa romana dedicata “A Dio in onore dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria”. Come tutte le chiese dei cappuccini è a una sola navata, con cappelle laterali rialzate e chiuse da cancellate. Soltanto l’Altare Maggiore fu costruito in marmo e riporta lo steamma di papa Urbano VIII.
La volta della chiesa è a botte con al centro l’Assunzione di Liborio Cocetti.
Il pulpito e gli altari sono del “falegname ornamentario” Vittorio Nave.
Il pavimento è coperto di lapidi funerarie.
Tra le 10 cappelle laterali spicca quella dedicata a San Michele Arcangelo, abbellita con la nota opera realizzata da Guido Reni. Nella stessa sono deposti i resti di Padre Mariano da Torino “il cappuccino della TV italiana” di cui è in atto il processo di canonizzazione. Inoltre vi è presente la Cappella di San Felice da Cantalice, primo santo cappuccino, i cui resti mortali sono racchiusi in un antico sarcofago di marmo.
All’interno della chiesa numerose sono le opere dedicate ai santi di preziosa fattura quali l’estasi di San Francesco del Domenichino, la Pala d’altare di Mario Balasi, la Natività di Giovanni Lanfranco, San Pietro e la Maddalena di frate Norberto Baumgartner da Vienna.
MOSTRA
IL NUOVO PERCORSO DI VISITA DEL CONVENTO
Il Museo – La Cripta – La Chiesa
Roma, Via Vittorio Veneto, 27
22 dicembre 2016
Ore 18.00
Orario visita Museo e Cripta: tutti i giorni dalle 9 alle 19,
la biglietteria chiude 30 minuti prima
Costo del biglietto: € 8,00 intero; € 6,00 ridotto gruppi € 5,00 ridotto
Catalogo: Gangemi Editore
Per informazioni: tel. 06/88803695; segreteria@cappucciniviaveneto.it
Ufficio Stampa: Maria Cristina Bettini
335/5397203