Ancora pochi giorni per visitare la mostra El Greco in Italia. Metamorfosi di un Genio, organizzata da Kornice di Andrea Brunello a Treviso a Casa dei Carraresi, che racconta per la prima volta il ruolo cruciale che il nostro Paese, in particolar modo il Veneto, ebbe su Dominikos Theotokòpoulos, in arte El Greco, artista genio visionario del ‘500. Fu proprio il suo soggiorno in Italia, infatti, a cambiarne lo stile fino a trasformare El Greco nel genio visionario che lo ha reso famoso in tutto il mondo.
Fino a domenica 1 maggio, sarà quindi ancora possibile visitare la mostra che, unica nel suo genere, offre l’opportunità di ammirare le opere appartenenti al periodo italiano de El Greco, il decennio 1567-1576, di cui molte presentate per la prima volta al pubblico, e quelle dei grandi artisti del Cinquecento Italiano che influenzarono l’arte del Maestro, tra i quali Jacopo da Bassano, Parmigianino, Tiziano e Tintoretto.
Una mostra, posta a completamento del ciclo di eventi per il 4° centenario dalla morte dell’artista, che ha ricevuto il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali per l’alto valore scientifico e di cui si è molto discusso, ricevendo un importante sostegno dalla critica internazionale, grazie anche all’audace intento del suo curatore, il Prof. Lionello Puppi, uno dei maggiori esperti mondiali del Maestro, di concepirla come “un cantiere aperto”. Non una semplice esposizione, quindi, bensì un’occasione di studio e confronto su uno dei periodi più misteriosi de El Greco, la sua permanenza in Italia.
Molte le scoperte che hanno incuriosito il pubblico, avvenute grazie agli studi condotti dal Comitato Scientifico in occasione della mostra trevigiana, tra cui nuove attribuzioni, quali la “Deposizione di Cristo nel Sepolcro” (1570 circa), e l’aver portato alla luce tracce sinora sconosciute del soggiorno de El Greco tra le Marche e l’Umbria testimoniate dal “Ciborio di Bettona”, databile 1572/1573, o dall’attribuzione dell’identità del nobile raffigurato nel “Ritratto di Gentiluomo” (1570).
Nell’attesa delle grandi mostre d’autunno, gli appuntamenti di Casa dei Carraresi continuano: dal 2 giugno la sede espositiva ospiterà “100 sfumature di Automobili. Icone d’auto dal 900 ad oggi. Usi & costumi”, una rassegna dedicata all’automobile e alle icone che hanno contraddistinto un’epoca organizzata dal collezionista privato Marcello Cioli.
Sino al 10 luglio saranno, infatti, esposte alcune fra le più rappresentative vetture di culto, come la Cisitalia 202, considerata una scultura in movimento esposta anche al Museo di Arte Moderna MoMa di New York, o la Peugeot Bébé del 1913, oltre ad una collezione di oltre 2.000 auto modelli.
Essendo l’automobile “femmina”, come scrisse Gabriele d’Annunzio nel 1920, nella sezione Auto in Viaggio, sarà esposta anche una collezione di Linee Cortesia dei più importanti hotel del mondo come omaggio alle donne.