Note di regia
Adattamento del materiale narrativo e regia sono stati aspetti simultanei di uno stesso processo. Ho scritto e immaginato a un tempo cosa sarebbe accaduto in azione, ponendomi il compito di valorizzare al massimo la componente umana erelazionale dei personaggi, che credo sia la parte più interessante di questo materiale narrativo, cercando in essi quel fondo di verità che non ha a che vedere né con realtà né con finzione.
Pochi effetti speciali, pochi oggetti, misura ed equilibrio nella scansione quasi musicale dei momenti, dosaggio nell’alternanza dell’elemento comico con quello riflessivo, regia invisibile direi e pienamente al servizio degli attori, della cura dei loro gesti e delle loro traiettorie, a disegnare un reticolo di affetti e di emozioni che si dipana tra gli interstizi delle parole, pensando a una messa in scena che facesse del sorriso un’opportunità per pensare e del pensiero un’opportunità per sorridere.
Una nota di Marco Presta
Conosco Giancarlo Cosentino dai tempi in cui frequentavamo insieme l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, siamo amici, fratelli, sodali. Lui è diventato un bravissimo attore, io dico scemenze per radio. Ci vediamo meno di quello che vorremmo, ma l’amicizia è rimasta la stessa, con qualche capello bianco in più (lui, perché io, purtroppo…). Quando mi ha detto che aveva avuto l’idea di una trasposizione teatrale del mio primo romanzo “Un calcio in bocca fa miracoli” sono stato felice, sia perché mi piace l’idea che sia lui il “vecchiaccio” di cui parlo nel libro, sia perché si tratta di un’opera (perdonate il termine) pensata, più o meno inconsciamente, per il palcoscenico. Il protagonista parla in prima persona, si tratta di una sorta di monologo in cui l’anziano personaggio principale si rivolge direttamente al pubblico, raccontando la propria esistenza e il curioso, spigoloso punto di vista che ha maturato sul mondo. È un uomo che ha distrutto tutto ciò che amava, è stato un pessimo padre e marito, un mediocre falegname, un amico inaffidabile e scorretto. La vita, però, attraverso la figura dell’inseparabile Armando, gli offre la possibilità di riscattarsi in extremis. Trasformare l’affabulare solitario del vecchiaccio in azione scenica, questa è la sfida che Giancarlo e il regista Massimo Maraviglia si sono posti, facendo diventare rappresentazione dinamica un amaro, divertente soliloquio. E a mio giudizio, ci sono riusciti.
LSD EDIZIONI SrL
presenta
Dall’omonimo romanzo di Marco Presta
Con GIANCARLO COSENTINO
FEDERICA AIELLO e MAURO MIGLIACCIO
Adattamento e regia MASSIMO MARAVIGLIA
8 – 12aprile
TEATRO BRANCACCINO
Via Mecenate 2 – Roma – Tel. 06 80687231
www.teatrobrancaccio.it
ore21,30 domenica 17,30
prezzo dei biglietti da 23 a 15