Restituire valore culturale e simbolico ai luoghi attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. E proporre una diversa narrazione del Sud che faccia perno sulle realtà innovative, sulle prospettive di cambiamento.
Frutto di una produzione artistica innovativa e interattiva, Verso Sud, festival di arte pubblica e arti performative, organizzato dall’Associazione culturale Lavorare Stanca, con il sostegno del Comune di Corato e della Regione Puglia, nella sua terza edizione, in programma dal 12 al 16 settembre 2018 nelle piazze e nel centro storico di Corato, in provincia di Bari, svilupperà il tema “La cura”, seconda parte di un trittico partito dal tema de “l’abbandono”.
Una visione che nasce dall’idea di “curare un territorio”, rigenerandolo non solo esteticamente, attraverso il sapiente intreccio di poesia, teatro, musica, arti visive e performative, ma anche e soprattutto umanamente. E sperimentare nuove forme di trasversalità culturale, per “coinvolgere e sconvolgere il pubblico, stimolare il dialogo tra artisti e territorio, tra forme d’arte e luoghi”.
Il tema della “cura”, sarà sviluppato secondo cinque sguardi, uno per ogni giornata: il silenzio, l’oscurità, la luce, il corpo, l’amore. Per le vie del centro storico di Corato, eletta idealmente a “capitale nazionale della poesia” ci saranno: mostre, spettacoli teatrali, la realizzazione di opere di arte pubblica, come nel caso di “street art e santità” che condurrà alla realizzazione della prima edicola votiva contemporanea, interpretata in chiave moderna; e ancora laboratori didattici; reading di poesia, performance e concerti fino a notte fonda. E tra i momenti più attesi di Verso Sud c’è sicuramente la presentazione del nuovo lavoro di Claudia Fabris, Hombre, un percorso fotografico, video e performativo che ribalta la percezione dell’ombra come luogo della rivelazione. L’artista alias “La Cameriera di Poesia”, nella notte di sabato porterà nuovamente in città anche il suo servizio di poesia in una grotta.
Grande attesa anche per la partecipazione del trombettista Fabrizio Bosso, per gli spettacoli teatrali Purgatorio di Babilonia teatri, il Cantico dei Cantici di Roberto Latini, Murgia di Michele Sinisi, il polistrumentista Giovannangelo De Gennaro, l’orchestra elettroacustica OEOAS, con 60 musicisti provenienti da tutta Italia diretti dal maestro Elio Martusciello, i laboratori didattici di Controra – piccola scuola naturale.
Un Festival fondato sull’arte pubblica e sulla poesia, “capace di sanare le ferite e aprire lo sguardo”, come ha già fatto con successo nella campagna “Un Paese adotta un poeta”, con cui la comunità del festival ha raccolto i fondi per garantire ad un poeta in condizioni di indigenza, una sorta di “pensione di genialità”, un minimo indispensabile per la sua sussistenza e per permettergli di dedicarsi alla poesia. E il poeta Paolo Maria Cristalli ha ricambiato, dedicando ad ogni sostenitore una poesia, trascritta sui muri del centro di Corato.
«Salvare anche solo un poeta, simbolicamente significa salvare la poesia. – spiegano Giuliano Maroccini e Luigi Piccarreta, i due trentenni ideatori del progetto Verso Sud – Permettere alla poesia di esistere al di là delle sue costrizioni imposte dalla contingenza. Non è puro assistenzialismo: significa stimolare la coscienza,
dire che il suo affare, la sua sofferenza ci riguarda tutti, ci riguarda la sofferenza della parola, la sofferenza della poesia, di quel “mucchietto di neve in un mondo col sale in mano”, come dice Franco Arminio».
Quello di Lavorare Stanca, associazione ideatrice di Verso Sud, non è il progetto di un festival fine a se stesso, ma una provocazione culturale che consacra «il primato della percezione, non dell’opinione», che vorrebbe attivare piccoli sconvolgimenti interiori e collettivi, per oltrepassare la dimensione dell’effimero, dell’intrattenimento, e riaffermare la centralità della cultura nei percorsi di rigenerazione economica, estetica e sociale dei territori. Sempre nella consapevolezza che «da Sud possono partire nuovi sguardi, altri respiri».