VILLA ARCONATI VINCE il BANDO del PNRR – Restauro Parchi e Giardini Storici
Il Giardino storico di Villa Arconati è uno dei 134 luoghi vincitori del Bando del MIC finanziato dal PNRR per il restauro e la valorizzazione di Parchi e Giardini Storici, il cui elenco è stato reso pubblico venerdì 24 giugno 2022. Villa Arconati, unico giardino vincitore in tutta la provincia di Milano, ha ottenuto il massimo dell’importo finanziabile dal bando, ovvero 2 milioni di euro.
IL BANDO
Il bando, finanziato dall’Unione Europea, mira a rigenerare e riqualificare i parchi e giardini italiani di interesse culturale, elevandone gli standard di gestione, manutenzione, sicurezza e accoglienza, e ad assicurarne la migliore conservazione nel tempo, in un’ottica di sostenibilità e resilienza.
Intende, inoltre, rafforzare l’identità dei luoghi, migliorare la qualità paesaggistica, la qualità della vita e il benessere psicofisico dei cittadini, creando nuovi poli e modalità di fruizione culturale e turistica che generino positive ricadute sullo sviluppo economico del territorio di riferimento e sull’occupazione, con particolare riguardo per quella giovanile.
Attraverso le azioni promosse nel bando, si contribuirà al rafforzamento dei valori ambientali che il PNRR ha scelto come guida, favorendo lo sviluppo delle funzioni che avranno dirette e positive ricadute ambientali: riduzione dell’inquinamento, regolazione del microclima, generazione di ossigeno, tutela della biodiversità. Grazie alle caratteristiche proprie dei parchi e dei giardini e con le attività educative che vi si svolgeranno, si riuscirà, inoltre, a diffondere una rinnovata sensibilità ambientale e paesaggistica nella popolazione.
I giardini e parchi storici finalmente saranno visti come una risorsa in termini di conoscenze scientifiche, tecniche, botaniche e ambientali che sono state sviluppate, sperimentate e sedimentate nel corso dei secoli.
IL PROGETTO DI FONDAZIONE AUGUSTO RANCILIO per il RECUPERO e la VALORIZZAZIONE del GIARDINO di VILLA ARCONATI
Il giardino monumentale di Villa Arconati è già aperto al Pubblico da Fondazione Augusto Rancilio in maniera continuativa ogni domenica da marzo a dicembre e tutti i giorni per visite guidate di gruppo e attività per i Privati. Il progetto di restauro e riqualificazione intende ampliare le modalità di fruizione e le esperienze di visita sia del Giardino storico, sia del contesto paesaggistico che lo circonda.
Questo rinnovamento sarà possibile grazie al recupero di alcune aree, attualmente non accessibili o poco leggibili dal pubblico nella loro componente storico-artistica, ma soprattutto grazie all’incremento di servizi, impianti e strumenti che consentiranno al Pubblico una migliore e più ampia esperienza di visita.
Uno degli obiettivi più ambiziosi è quello di realizzare una piattaforma digitale che raccoglierà dati e contenuti, e che sarà funzionale sia per la gestione del Giardino, sia per l’alimentazione degli strumenti digitali per il Pubblico, per una fruizione autonoma, sicura e completa del luogo.
Tecnologia al servizio della bellezza e della natura
Il Giardino di Villa Arconati è un mondo tutto da scoprire! Accanto alle tradizionali visite guidate, desideriamo offrire ai Visitatori la possibilità di scoprire il Giardino anche in modo autonomo, con strumenti che permettano percorsi di visita sempre nuovi e diversi: accanto alla cartellonistica tradizionale, che verrà rinnovata e implementata, è prevista la realizzazione di una App scaricabile dal Pubblico sul proprio cellulare. All’interno di questo piccolo mondo virtuale, che si attiverà con sensori dislocati nel Giardino, il Visitatore potrà scegliere i contenuti di carattere storico, artistico e botanico che desidera approfondire, per un’esperienza di visita davvero immersiva e personalizzata. La App sarà studiata per dare la possibilità a Pubblici diversi (grandi e piccini, famiglie, persone diversamente abili) di poter godere di un’esperienza personalizzata di visita, che soddisfi le proprie esigenze e peculiarità, di modo da far sentire il Visitatore davvero “ospite” di questo luogo ricco d’incanto.
La App avrà, però, anche una sezione dedicata alla gestione e il monitoraggio di tutti gli elementi di interesse del parco: attraverso sensori in loco sarà gestibile la manutenzione programmata dei manufatti scultorei così come il monitoraggio dei parametri ambientali, quali le emissioni di CO2 e la produzione di ossigeno.
Il restauro delle componenti vegetali e del disegno del Giardino
Il Giardino di Villa Arconati è uno dei pochissimi esempi di giardino all’italiana e alla francese di tutta la Lombardia. Per la natura stessa di questa tipologia di giardini, la componente vegetale crea delle vere strutture architettoniche, che sono parte integrante del disegno del giardino stesso. Il restauro della componente vegetale permetterà, dunque, di leggere in miglior misura la componente storico-artistica di cui il giardino si compone.
A tale proposito verranno ripristinate le architetture vegetali storiche oggi quasi del tutto scomparse: il Berceau Grande, le cupole di verzura della Piana delle Otto Statue, il Teatro di Verzura e tutte le carpinate del giardino all’italiana. Per ricostruire le antiche architetture vegetali, saranno abbattuti gli esemplari di piante deperite o non coerenti con la struttura del giardino, per far posto invece a specie autoctone e locali, che attireranno l’avifauna selvatica.
Verrà re-introdotto l’antico “Giardino dei semplici”, con specie erbacee e arbustive aromatiche e medicamentose, che anticamente avevano uno spazio a sé nella Villa.
Per riprendere idealmente la relazione con l’antica strada romana, che un tempo attraversava il Castellazzo, verrà realizzato sui terreni accanto alla Villa un Heredium: un quadrato di lato 24 pertiche, pari a circa mezzo ettaro, che secondo la tradizione veniva assegnato da Romolo ai cittadini romani come proprietà individuale, da trasmettere in eredità, e che consentiva il sostentamento di una famiglia per tutto l’anno.
Le antiche Serre ottocentesche: dall’oblio a punto focale del Giardino
Uno degli ambienti sino ad oggi totalmente preclusi al Pubblico sono le antiche serre ottocentesche, un tempo utilizzate per la coltivazione delle orchidee e delle piante madri del Giardino. Le serre ottocentesche si compongono di tre ambienti: un corpo centrale di circa 150 mq che tornerà ad essere vivaio di piante antiche storicamente presenti in Villa, nonché delle piante madri e delle fioriture per colorare ed abbellire le aiuole in un’ottica di biodiversità ed ecosostenibilità. I due corpi laterali, su due piani e in muratura, ospiteranno mostre permanenti sul Giardino, la didattica e una piccola boutique dedicata al mondo vegetale.
Il restauro delle componenti architettoniche e scultoree
Gran parte dei Teatri del Giardino di Villa Arconati è già stato restaurato, ma rimangono ancora da riportare all’antico splendore due elementi architettonici tra i più spettacolari: la Voliera e il Teatro di Pompeo Magno.
L’antica Voliera in forma di padiglione, costruita vero la metà del Settecento, conserva ancora – seppur in precario stato conservativo – la struttura originale in ferro battuto con rete metallica e un ricco apparato decorativo. Anticamente la Voliera ospitava gli struzzi, gli uccelli esotici che destavano ammirazione negli Ospiti in visita: qui, in seguito al recupero, avrà la sua casa la famiglia dei pavoni della Villa.
Il Teatro di Pompeo Magno fu costruito nel Settecento, probabilmente quando la scultura originale del primo secolo d.C. – dopo un secolo passato al centro del Giardino – fu spostata all’interno della gipsoteca del Palazzo per preservarla dagli agenti atmosferici. Fu costruita, dunque, una copia in arenaria della statua da collocarsi in un nuovo Teatro in cui oltre a Pompeo Magno furono poste le raffigurazioni di re Tigrane d’Armenia e Mitridate del Ponto, sconfitti da Pompeo, con le loro armi e trofei.
Il Casino di Caccia riprende vita attraverso la realtà aumentata
Di tutte le antiche strutture che si trovavano nel Giardino, soltanto una non è purtroppo giunta sino a noi: il Casino di Caccia. Presente già nel Seicento, era una bellissima costruzione su due piani con cantine, una dispensa, camere da letto affrescate e un piccolo oratorio privato, rifugio dei nobili prima e dopo le battute di caccia nei boschi del Castellazzo.
Attraverso le piante storiche, le incisioni di Marc’Antonio Dal Re e le descrizioni tratte da documenti di inizio Settecento, il Casino di Caccia verrà ricostruito in modo virtuale e multimediale.
Nuovi impianti per un Giardino eco-sostenibile
Il Giardino di Villa Arconati è una sorta di enorme ninfeo, in cui quasi tutte le sculture e i teatri hanno giochi d’acqua, anticamente costruiti studiando il Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci.
Nel corso dei lavori di restauro della Fontana del Delfino e del Teatro Grande (il cui recupero è già ultimato) sono stati ritrovati lacerti di antiche tubazioni in cotto e piombo che collegavano le fontane e i teatri: un ardito reticolato sotterraneo, che ora sarà ricostruito in un’ottica contemporanea, con la messa in rete di tutti i giochi d’acqua del Giardino – realizzati con pompe di ricircolo – che saranno controllati in domotica.
Sarà, inoltre, realizzato un pozzo d’accumulo con un impianto di filtrazione dell’acqua, che consentirà l’utilizzo dell’acqua del canale Villoresi, che scorre accanto alla Villa, per l’alimentazione delle fontane e dei giochi d’acqua.
L’impianto idraulico di irrigazione e drenaggio delle acque sarà realizzato in un’ottica di efficientamento energetico, che consentirà una migliore gestione dell’acqua e un consistente risparmio dei consumi.
Anche l’illuminazione, ora quasi totalmente assente, sarà implementata su tutti i percorsi principali del Giardino, che sarà dunque accessibile al Pubblico anche in orario serale e notturno.
Un Giardino sicuro, smart ed accessibile
Una nuova e più ampia rete wi-fi coprirà le zone principali del Giardino, permettendo al Pubblico una fruizione di contenuti multimediali con percorsi studiati ad hoc perché ogni persona possa sentirsi “ospite”, anche chi soffre di limitazioni sensoriali o cognitive.
La messa in sicurezza di zone attualmente poco sicure, tipo le sponde del Laghetto, consentiranno una visita in totale sicurezza, così come il nuovo impianto di videosorveglianza che garantirà la tutela e la salvaguardia del Pubblico ma anche dei manufatti scultorei e delle opere d’arte presenti nel Giardino.
Una nuova piattaforma di gestione delle visite on-line offrirà ai Visitatori la possibilità di prenotare la propria esperienza comodamente da casa.
Oltre il Giardino…percorsi alla scoperta del Castellazzo
Il Castellazzo non è solo Villa Arconati e il suo Giardino monumentale…c’è molto altro da scoprire: la sua natura agricola e rurale, l’archeologia industriale delle antiche fornaci, la ricchezza delle acque con i suoi laghetti, le rogge, i torrenti, gli antichi mestieri del Borgo, la spiritualità della Chiesa di San Guglielmo e del santuario della Madonna della Fametta: tutto questo può essere apprezzato, vissuto e goduto ogni giorno da coloro che vengono a passeggiare, correre o fare un giro in bici al Castellazzo.
Verranno creati degli itinerari tematici da fruire in piena autonomia da tutti coloro che, passando del tempo all’aria aperta nella bellezza della natura del Castellazzo, vorranno scoprire le caratteristiche uniche di questo luogo, riuscendo così ad apprezzarlo fino in fondo.
VILLA ARCONATI
la piccola Versailles di Milano
Verso la metà del Settecento, dopo 150 anni di lavoro e 4 generazioni di Arconati, il Castellazzo medievale si era trasformato in Villa Arconati: un luogo talmente maestoso, ricco e splendido da meritare l’appellativo di “piccola Versailles di Milano” nelle guide del Grand Tour.
Molto più di una semplice villa di delizia, Villa Arconati era una vera a propria reggia le cui “delizie” inebriavano tutti i sensi, in un tripudio di Arte, Natura, Gusto e Architettura.
La Villa da sempre, per la sua stessa natura, è sempre stata un luogo vivo, in cui godere del bello in tutte le sue forme: un luogo che per secoli è stato precluso a molti e aperto a soli pochi privilegiati. Oggi, invece – grazie al lavoro di recupero e riqualificazione culturale della Fondazione Augusto Rancilio – spalanca le sue porte (anzi, i suoi portoni!) a tutti coloro che desiderano godere del suo fascino senza tempo.
Trionfo del più fine barocchetto lombardo, la Facciata Ovest, accoglie e introduce i Visitatori nello splendore della Villa. Varcando la soglia, però, si ha avuto solo un piccolo assaggio di ciò che è questo scrigno di tesori senza tempo: un giardino formale ben dodici ettari, vero monumento di verzura, scultura e natura, e un palazzo con 70 sale e 365 finestre secondo una leggenda locale. Ambienti che raccontano di quattro secoli di storia e di persone che hanno reso unico questo luogo.
Tra i tesori del palazzo: il piano nobile con la maestosa Sala di Fetonte, con lo spettacolare affresco dei Fratelli Galliari, gli scenografi della Scala di Milano; la meravigliosa Sala da Ballo, la sala dei dieci specchi ricamata di stucchi, rocailles e dorature; la Sala della Caccia, unico ambiente in cui ancora oggi si conservano dodici tele del 1707 del maestro Angelo Maria Crivelli detto il Crivellone. L’antica Sala Museo che conserva l’imponente scultura di Tiberio, anticamente creduta Pompeo
Magno, la statua sotto la quale secondo la leggenda fu pugnalato Giulio Cesare, e la Biblioteca Arconati – in cui si conservano circa 2.000 volumi antichi – il cui restauro ha permesso di riscoprire i bellissimi affreschi settecenteschi.
Vale la visita anche lo spettacolare giardino monumentale, uno dei pochissimi esempi di giardino all’italiana e alla francese che ancora oggi si conservano in tutta la Lombardia: statue silenti adagiate nei loro teatri, fontane dagli spettacolari giochi d’acqua, pareti di vegetazione che creano viali prospettici fanno di questo giardino un luogo dal fascino unico. La Limonaia e la Torre delle Acque, il teatro di Andromeda e il maestoso Teatro di Diana, il Teatro di Ercole, fino a giungere al settecentesco parterre, il cui restauro ha riproposto lo spettacolare disegno settecentesco di Marc’Antonio Dal Re.
Nelle calde giornate estive è possibile ammirare e godere dei giochi d’acqua – costruiti studiando il Codice Atlantico, un tempo custodito alla Villa – tornati ora in funzione.
Dal 2015, grazie alla Fondazione Augusto Rancilio la Villa è aperta al Pubblico da fine marzo a metà dicembre con visite libere e guidate, attività artistiche e di intrattenimento, conferenze e convegni, esposizioni d’arte, una boutique con prodotti realizzati a mano da artigiani locali e cooperative sociali, e un delizioso Caffè intitolato a Carlo Goldoni, così da godere di questo luogo attraverso tutti i sensi: come ai tempi d’oro alla corte degli Arconati, chi entra in Villa deve sentirsi Ospite e godere di un incanto fatto di tante cose diverse, dal sorbetto al limone agli scherzi d’acqua, dalle opere d’arte alle prospettive di verzura, dalle nobili sale ai teatri del giardino.
La Villa ancora oggi stupisce e incanta, raccontando ad ognuno la storia che ha bisogno di vivere in quel momento.
FONDAZIONE AUGUSTO RANCILIO
FAR – Fondazione Augusto Rancilio è un’organizzazione culturale senza fini di lucro fondata nel 1983 e dedicata alla memoria dell’architetto Augusto Rancilio, prematuramente scomparso alla fine degli anni Settanta. La Fondazione sostiene e promuove progetti in campo sociale e culturale, con particolare attenzione alla conservazione del patrimonio storico e artistico nazionale.
Nell’ambito della propria attività, FAR organizza eventi artistici quali mostre d’arte moderna e contemporanea, spettacoli teatrali e musicali, convegni e manifestazioni culturali.
La Fondazione ha preso in carico dai primi anni 2000 il progetto di restauro di Villa Arconati con l’obiettivo di valorizzare un bene che è uno dei capolavori artistici del territorio lombardo.
FAR organizza, inoltre, eventi e attività per una riqualificazione culturale della Villa: cene a tema, rievocazioni storiche, visite guidate, percorsi tematici, eventi enogastronomici, serate di gala.
Sostiene inoltre le cooperative sociali del territorio che promuovono l’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate cognitivamente e socialmente e realizza i prodotti del Bookshop FAR grazie alla collaborazione con artigiani locali a sostegno della ricchezza unica del territorio del nord-ovest Milano.
Attraverso il Centro Studi FAR sostiene progetti di studio e ricerca, favorendo l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro grazie alla collaborazione con scuole e università italiane, offrendo opportunità di ricerca, scambi, tirocini, borse di studio e progetti universitari e post-lauream.