Dal 12 febbraio, in prima milanese, va in scena a Campo Teatrale lo spettacolo I will survive, nato dalla collaborazione tra Qui e Ora e i Fratelli Dalla Via. Tre donne, tre storie di sopravvivenza al quotidiano, raccontate con la profondità, l’ironia assurda e lo sguardo affilato a cui ci hanno abituato i lavori sia dei Fratelli Dalla Via (premio Kantor 2010, premio Scenario 2014) sia della compagnia Qui e Ora (finalista premio In-box 2017).
Samuela, Sofia e Asia si trovano in fila in uno strano ufficio pubblico e aspettano che venga chiamato il loro numero per chiedere un risarcimento per i fallimenti delle loro vite. Sofia Lavinia Uboldi (Francesca Albanese) chiede “il reintegro di un punto di maturità e relativo risarcimento per mancata qualità della vita”. Un 59 al posto del meritato 60 ha portato la vita di Sofia in binari tutti sbagliati, quel sessantesimo mancante si rivela ben presto un vuoto incolmabile.
Samuela Viviana Baldisserotto (Silvia Baldini) chiede un “Certificato di attribuzione di un padre facente funzione”. Un padre anche alcolizzato, anche avariato, nullafacente o super impegnato, un padre barbuto che cambi il corso della sua vita e quella di suo figlio.
Asia Selvaggia Baldazzi (Laura Valli) di rimostranze ne ha parecchie, e infatti ha scritto all’istituto 743 reclami, senza avere risposta. La sua richiesta è “un certificato di morte con possibilità di nuovo inizio. In particolare. Nuova carta d’identità, nuovo indirizzo di residenza, nuovo stato civile, nuovi segni particolari e nuovo nome”. Chiede, insomma, una nuova vita.
Tre donne, molto diverse tra loro, vengono avvicinate dal caso, fino a scontrarsi. Ben presto capiamo che solo una di loro avrà diritto al risarcimento. Come andrà a finire? Chi vincerà la battaglia? Ma è proprio sempre necessario vincere?
Nei videogiochi di una volta avevi tre vite. Se sbagliavi, servivano altre monete. Oggi, puoi giocare gratis all’infinito senza andare al bar. Ma la vita, nella sua essenza, è rimasta quella degli anni ottanta: si muore una volta sola. Eppure, con le sue monetine nelle tasche, l’umanità resiste. Combatte, lotta, si dibatte, a volte si lascia vivere, altre viene travolta. È un’apocalisse mai catastrofica fino in fondo, un disastro continuo e patinato nonostante i soldi che mancano, i figli adolescenti, la casa che non c’è o costa troppo, il lavoro che consuma, il corpo che va a pezzi e non sai più come tenerlo insieme. C’è differenza fra vivere e sopravvivere?
RASSEGNA STAMPA
“È pieno di documenti, di pratiche che ridisegnano un’esistenza, di testimonianze che accendono l’acronimo di un’insegna al neon “Inps”, esce sempre dalle righe I will survive di Quieora/Fratelli Dalla Via […] per tre donne vendicatrici del passato.”
RODOLFO DI GIAMMARCO – La Repubblica
“Uno spassosissimo e ironico manifesto contro alcuni “difetti” della vita […] uno spettacolo bello, con un testo molto ben scritto [..] recitato in modo divertito ma consapevole del messaggio che si vuole mandare: si deve poter sbagliare, i singoli errori di ognuno pesano meno se condivisi tra i tanti “uno + uno + uno” che formano la società.”
ELENA SCOLARI – PaneAcquaCulture.net
“Alcuni affrontano la questione del «noi» contemporaneo mantenendo un rapporto di aderenza, piana o trasfigurata, con la realtà dei nostri giorni: è il caso di Panorama dei Motus e Be Careful di Mallika Taneja (Santarcangelo), Traumboy di Daniel Hellman e I will survive di Qui e Ora & Fratelli Dalla Via (Kilowatt), Paradiso di Babilonia Teatri o il film Vangelo di Pippo Delbono (Terreni Creativi). È un «noi» che soffre la discriminazione etnica, etica, di genere, che è schiacciato da un sistema impietoso e tirannico o da una massa ottusa e conformata. A volte l’invenzione riesce a evitare le facili divisioni buoni/cattivi sviluppando un linguaggio tutto proprio (la scrittura brillante in I will survive o l’ironia iperbolica di Be Careful) […]“ GIULIO SONNO – Paperstreet.it
“Non mi addentro nella prima deliziosa parte dove i tre casi umani (non le attrici, loro son straordinarie) si raccontano, ma nel momento di scarto finale dove con una semplicità unica, dopo quello che è forse il più bello stallo alla messicana della storia dell’umanità intera, ribaltano tutta l’intenzione avuta fino a quel momento con una dolcezza materna […] Anch’io di fronte alla richiesta di una rivoluzione gentile mi guardo dentro e penso alle cose che avrei da offrire.” ALESSANDRO SESTI – Dominiopubblicoteatro.it
Campo Teatrale – Milano dal 12 al 17 febbraio 2019
I WILL SURVIVE un progetto di Qui e Ora Residenza Teatrale in collaborazione con i Fratelli Dalla Via
con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
testo Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
supervisione drammaturgica Diego Dalla Via
luci Paolo Tizianel
realizzazione oggetti di scena Marco Amedani
realizzazione costumi Sofia Rime
regia Marta Dalla Via
produzione Qui e Ora Residenza Teatrale con il sostegno di Campo Teatrale
TOURNÉE
– 23 e 24 febbraio – Napoli – stagione Teatro Area Nord
– 3 marzo – L’Aquila – rassegna Strade
– 30 e 31 marzo – Mantova – rassegna Pubblico Non Privato
BIOGRAFIE
“Qui e Ora Residenza Teatrale nasce nel 2007. È una compagnia di produzione e una residenza teatrale, lavora su drammaturgie autografe, con una spiccata attenzione al contemporaneo. Opera in stretto contatto con il territorio e promuove progetti culturali legati al teatro in luoghi insoliti. Ama lavorare con artisti diversi, in un confronto di visioni e linguaggi. Nella scorsa stagione di Campo Teatrale è andato in scena lo spettacolo My place, con la regia di Silvia Gribaudi, finalista In-box 2017. Oltre a My place le produzioni degli ultimi anni sono Con tutto l’amore del mondo – progetto site specific per abitazioni private, Madri – concerto di sbagli e intimità (2012), con lo sguardo di Elena Bucci, Saga Salsa (2014) con la regia di Aldo Cassano
I Fratelli Dalla Via Marta, Diego e Roberto sono una piccola impresa famigliare che costruisce storie. La loro prima scrittura per la scena è Piccolo Mondo Alpino progetto vincitore del Premio Kantor 2010. Il testo tradotto in francese viene allestito dal Théâtre de l’Opsis a Montreal (Québec) nella primavera 2013 con la regia di Marta Dalla Via. La loro seconda prova drammaturgica è Mio figlio era come un padre per me, vincitore del Premio Scenario 2013. I Fratelli Dalla Via vincono nel giugno 2014 il premio Hystrio Castel dei Mondi. Qualche volta, succede anche nelle migliori famiglie, i fratelli si separano e collaborano con altri artisti e compagnie come Accademia degli Artefatti, Carlo Prenoto, Natalino Balasso, Corrado Augias, Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole. Marta Dalla Via è stata scelta, insieme ad altri sei drammaturghi da Stefano Massini per un percorso drammaturgico. Il suo Interpretazione dei sogni viene giudicato il miglior testo.
CAMPO TEATRALE via Cambiasi, 10 – Milano Metro MM2 Udine-Lambrate Linee di superficie 55-62
intero: 20 euro – ridotto: 14 euro durata: 60 minuti
orari: dal mart al sab ore 21.00, domenica alle ore 18.30
Telefono: 02/26113133 comunicazione@campoteatrale.it