Televisione, cinema, doppiaggio, pubblicità, sceneggiature, conduzione televisiva e tanto altro. Tutto questo e non solo è stata l’immensa Franca Valeri, venuta a mancare il 9 Agosto scorso a 100 anni appena compiuti.
Figlia di una famiglia della borghesia milanese si cimenta da giovanissima nel teatro di prosa e in quello operistico musicale. Le origini ebree paterne la portano a subire le leggi razziali costringendola a sopravvivere attraverso generalità false, cosa che le consentirà di rimanere a Milano e avviare frequentazioni con intellettuali e artisti teatrali dell’epoca che le permetteranno poi di farsi strada nel mondo delle arti dello spettacolo.
Così, a nemmeno trent’anni, esordisce nella compagnia del Teatro dei Gobbi, con la quale andrà in scena numerose volte a Parigi con degli spettacoli a tema satirico contemporaneo fino agli anni ‘50. Ed è proprio negli anni ‘50 che arriva “la svolta” cinematografica: in questo decennio lavora con Fellini, Sordi e Totò; ma, come detto all’inizio, Franca Valeri non è stata solo grande e piccolo schermo, bensì un’artista totale: esce nel 1951, grazie alla collaborazione con Indro Montanelli e con le illustrazioni di Colette Rosselli, “Il diario della Signorina snob”, celeberrimo personaggio intepretato magistralmente dalla Valeri alla radio ed in TV.
Negli anni ‘60 Franca Valeri non è solo commedie sul grande schermo, di alcune delle quali peraltro è coautrice, ma è sopratutto il centro del varietà televisivo italiano, dove intrattiene milioni di italiani con i suoi personaggi: è proprio nella seconda metà degli anni ‘60 che sul piccolo schermo diventa celebre “la Signora Cecioni”, personaggio del quale inciderà diversi dischi insieme anche ad altri suoi personaggi femminili.
Nel decennio successivo le apparizioni sul grande schermo nelle commedie sono sempre più rare, infatti si dedicherà pervalentemente al piccolo schermo, conducendo anche uno speciale in prima serata.
Negli anni ‘80 le apparizioni della Valeri sono pochissime, ma tornerà alla ribalta negli anni ‘90 dove coprodurrà una serie di spettacoli di opere liriche a Roma, eventi che hanno avuto una risonanza internazionale. Il suo ritorno sarà anche in televisione, e lo farà a tutto campo, recitando in alcuni sceneggiati e partecipando a delle trasmissioni.
Con l’avvento del nuovo millennio, e superando gli ottant’anni di età, la sua carriera non si ferma, anzi: partecipa al doppiaggio di un film Disney, recita in un film francese del 2006 intitolato “Le serve”, partecipa a dei varietà e prende parte alla serie TV “Linda e il brigadiere”. Nel 2010 pubblica un libro autobiografico e nel 2011 torna a teatro con diverse commedie.
Sono quasi cento anni di arte, che sono tanti, tantissimi per stare tutti dentro la stessa esistenza. Eppure quanto è stato scritto in queste righe non è che un mero riassunto delle tappe più importanti di questa artista totale, della quale ci sarebbe talmente tanto da scrivere che si perderebbe solo del tempo: 100 anni di storia dell’arte dello spettacolo italiana sono raccontati benissimo dalla diretta interessata attraverso tutte le sue interpretazioni che sono ora e saranno per sempre, immortali.