L ‘ Italia piange l’ eroe azzurro scomparso prematuramente all’ età di 64 anni per un male incurabile. Icona storica del nostro calcio, centravanti dalle indimenticabili prodezze, indiscusso trascinatore dell’ Italia di Bearzot, giocatore leggendario che ha vissuto momenti di grande esaltazione facendo sognare tutta Italia in quelle magiche notti d’ estate nell’82 ,ma anche periodi difficili, come i numerosi infortuni e la squalifica per il calcioscommesse. Esplode nel Vicenza per poi passare al Perugia ed arrivare, nei suoi anni migliori alla Juventus, in seguito al Milan, chiudendo la sua carriera di professionista al Verona. Quel Mondiale dell’ 82 segnò per lui e per l’ Italia intera una sorta di rivincita, un’ impresa ardua ed immortale di cui Pablito è stato artefice quasi per caso, contro tutto e tutti, sbaragliando con una tripletta la Nazionale verde-oro di Socrates e Falcao, l’ Argentina di Maradona e con una doppietta la Polonia di Boniek. Due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea ,una Coppa dei Campioni, Pallone d’ Oro nel 1982. Oltre ai suoi trionfi professionali, Paolo era una persona unica, dalla delicata sensibilità, modesta, gentile, piena di ottimismo, semplice, uno come noi, con una grande umanità. Il cordoglio per la sua scomparsa è stato unanime, dalle istituzioni sportive e non, alla gente comune, che lo ha visto giocare ed ha tifato per lui, e non potrà mai dimenticare le emozioni di quel sogno azzurro che ci ha regalato…Buon viaggio Pablito!