Un messaggio potente per le molte donne e ragazze che vivono disordini alimentari quello lanciato da Alessandra Francesconi, donna manager originaria di Pesaro e a lungo attiva nel campo della ristorazione tra la sua città natale e la Colombia, che ci ha raccontato come è riuscita a perdere 85 chili in 5 anni. La sintesi che lei stessa trae dalla sua personale esperienza – sulla quale presto pubblicherà un libro – è che davvero “volere è potere” e che in questi casi ciò su cui realmente bisogna lavorare è la mente, la propria interiorità, essendo disagi e vuoti interiori quelli che si tenta di colmare con varie dipendenze, compresa quella dal cibo.
Il percorso che ha cambiato la vita di Alessandra è cominciato quando un giorno, recandosi nella palestra di Pesaro frequentata dalla figlia, venne colpita da un’immagine trovata sulla parete di uno degli uffici della struttura: la sagoma di un corpo umano obeso con dentro altre sagome via via sempre più piccole, «come nelle matrioske». Colpita forse dal dinamismo di quella immagine, come a dire che anche per lei esisteva la possibilità di raggiungere uno stato di forma fisica sempre migliore, ne chiese conferma a Michela, proprietaria della palestra, che non solo le disse che tutto quello era effettivamente reale e realizzabile, ma sarebbe anche diventata una figura fondamentale nel prosieguo del percorso. Scoppiando a piangere, Alessandra decise di imprimere questa svolta alla sua vita. A questo proposito, tiene a sottolineare che, per quanto gratificante nei risultati, si è trattato di un percorso difficile in cui è stato necessario «faticare, faticare e faticare», ben lontano dunque, rimarca ancora Alessandra, da quelle pubblicità che promettono una perdita di peso all’apparenza priva di sforzi.
In effetti, Alessandra ha avuto bisogno di essere «contornate di professionisti» – dal chirurgo che l’ha operata agli psicologi ai personal trainer – che potessero sostenerla, aiutarla a trovare la «grinta» necessaria per proseguire nella cura, e «combattere» davvero al suo fianco. Ugualmente importanti sono stati l’appoggio della sua famiglia e del suo amico Janis, che l’ha «supportata e sopportata» e le è stato «sempre vicino», non permettendole mai «di mollare».
Negli anni della cura, pur dovendo fare molte rinunce sul piano dell’alimentazione, Alessandra ha comunque avuto la possibilità di concedersi alcuni piaceri senza tuttavia perdere di vista l’obiettivo finale: fare di quello che aveva appreso nel suo percorso un vero e proprio stile di vita, in cui accanto ad un’alimentazione sana era, ed è, fondamentale anche fare del movimento.
Oggi, alla vigilia dell’ultimo intervento di addominoplastica, Alessandra Francesconi ama sé stessa e il proprio corpo e si vede bella, ancora di più di quanto comunque già si vedeva nel suo vecchio fisico; rispetto ad allora ha però acquisito sicuramente maggiore autostima e la consapevolezza di sentirsi pienamente «donna, femmina».
Quanto infine ai suoi progetti da qui a 10 anni – accanto alla scrittura del libro di cui si è detto – Alessandra si vede ancora in giro per il mondo e ancora nell’ambito manageriale, ma non più nella ristorazione, bensì proprio nel settore della cura del corpo, di cui quindi vorrebbe fare la propria attività mettendosi al servizio delle altre persone.
mi ha supportato e sopportato accompagnandomi in questo lungo percorso standomi sempre vicino non permettendomi mai di mollare