Anna De Falco: il teatro come luogo fisico dell’anima

Il teatro è un modo per imparare a conoscere prima sé stessi e poi il mondo con un’intensità e una verità diversa da qualsiasi altra esperienza. Permette di fare i conti con le pulsioni che caratterizzano l’essere umano, con i vizi, le debolezze e le paure.

E così, una bimba paffutella, sesta figlia di una famiglia come tante, trova un giorno, per caso, proprio sulle tavole del palcoscenico la sua dimensione più vera.

“Il Teatro è il racconto della lotta quotidiana che l’uomo fa per dare un senso alla propria esistenza” affermava Eduardo De Filippo. E Anna lo sa bene, perché già da adolescente, nel pieno di quegli anni ’60 che cambieranno i costumi e le percezioni, lei era sempre in prima linea, pronta ad abbracciare qualsiasi sana causa, pronta a scendere in piazza e lottare per l’affermazione dei suoi diritti.

Soffriva Anna, perché sentiva di aver tanto da dire e nello stesso tempo capiva che la sua voce era troppo flebile per ottenere i risultati che avrebbe voluto.

Ma come in tutte le belle storie arriva il momento del fatidico incontro: un gruppo di ragazzi, un gruppo di amici che condividono con lei l’amore per il teatro con la sua capacità di unire in un’unica emozione.

Inizia così questa avventura. Anna aveva già una naturale inclinazione alla scrittura, aveva iniziato a nove anni a comporre poesie per sfuggire alla mancanza d’amore che sentiva attorno a sé, e scrivere copioni teatrali diviene per lei un modo per raccontarsi, per comunicare ciò che magari a voce non riuscirebbe a dire.

Con i suoi amici inizia a mettere in scena ciò che scrive, e uno dopo l’altro nascono i suoi spettacoli, a cui spesso partecipa come attrice e dei quali cura la regia. Non importa se in un cine teatro di periferia o in una sala parrocchiale, l’importante è alzare quel sipario, raccontare la vita, dare voce a chi non ne ha.

Il Teatro, per lei che lo fa tra mille difficoltà è pura passione. Perché è la passione che muove le cose, è il sentimento di appartenenza, è la fatica che si mette, è il lavoro profondo. Il Teatro è il luogo dove l’umanità ritrova sé stessa, le sue paure, le sue gioie, le emozioni, le differenze e le immedesimazioni. È lo specchio di una realtà che non è fatta di “prodotto” ma di “uomini”.

Questo nuovo spettacolo teatrale “Tra Buio e Luce” è un viaggio sul treno della vita, appunto. La vita che siamo stati costretti a percorrere da qualche anno. Un viaggio turistico nelle città di Napoli e Roma che rappresentano tutte le città del nostro meraviglioso Paese che è l’Italia.

Domandiamo ad Anna di parlarci del suo spettacolo e perché ha scelto proprio queste due città. “Perché per me rappresentano l’essenza degli Italiani, quelli veri, quelli che hanno SEMPRE il sorriso stampato sul volto nonostante le difficoltà che devono affrontare ogni giorno.

Quegli italiani del Sud tanto contestato e molestato di continuo ma che mai perde la voglia di lottare contro tutto e tutti per far sì che il loro territorio sia SEMPRE rappresentato dai colori meravigliosi del sole, del mare, delle albe, dei tramonti. In questo spettacolo, adatto a tutti, bambini compresi, ironia, risate ed emozioni si susseguiranno di volta in volta in un turbinio di situazioni che sono la routine quotidiana di ognuno di noi.

Noi della compagnia “I viaggiatori dei sogni” speriamo che alla fine di questo viaggio, ogni persona del pubblico possa aver provato, anche se per un solo istante, un po’ di sana follia e serenità. Per questo ringrazio i miei compagni sulla scena (Lois, Claudia, Giorgio, Mayla, Giuseppe, Andrea e Giovanni), e coloro che mi hanno aiutato nella parte tecnica (Laura e Carlo per la scenografia, Silvia per i costumi, Martina e Angela per la grafica).

Saremo in scena il 30 aprile prossimo alle 21 e il 1 maggio alle 17 presso il Nuovo Teatro San Paolo di viale San Paolo, 12 qui a Roma. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza e questo è uno dei motori che alimenta la nostra passione e che contribuisce a renderci orgogliosi di noi stessi.

La solidarietà non è una brutta malattia ma piuttosto è la cura ideale per la nostra anima, per il nostro cuore.

Ed è questo che sentiamo sul palco: sentiamo il nostro cuore battere all’unisono sia tra di noi sia con le persone che pagano il biglietto felici di contribuire con la loro generosità, a dare un momento di serenità a persone che non conoscono nemmeno ma che amano aiutare sempre e comunque.

Questo, per quel che mi riguarda, è il motivo per cui continuerò a scrivere, continuerò a recitare, continuerò a gridare anche per tutti coloro che non hanno voce per poterlo fare, fino a che ne avrò la forza e continuerò a viaggiare su questo treno della solidarietà con i miei vecchi compagni di avventura e con quelli che la vita stessa mi farà incontrare per darmi la possibilità di migliorare come persona e di continuare per merito loro a sorridere ogni giorno alla vita”.

Si illumina Anna quando parla del teatro e illumina tutto intorno a sé. Anna ha trovato sulle tavole del palcoscenico il suo luogo fisico dell’anima e con la sua appassionata voglia di abbracciare la vita ci tende la mano con i suoi spettacoli per accompagnarci a scoprire anche il nostro.

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