Camilla Filippi e il suo ottimo esordio da scrittrice
La diversità vive negli occhi di chi osserva.
A cura di Filippo Spatafora
Camilla Filippi è una delle attrici più apprezzate degli ultimi venti anni. Fra cinema e tv ha preso parte a circa quaranta film. Ha deciso di cimentarsi con la scrittura con l’ottimo esordio del libro “La sorella sbagliata”. Nasce in lei una seconda vita artistica: essere una scrittrice.
La sorella sbagliata non equivale ad essere una sorella diversa. La diversità vive negli occhi di chi osserva.
Camilla Filippi lei è passata dallo stare davanti a una telecamera alla sedia dello scrittore con dinanzi il foglio bianco, e non con una sceneggiatura da imparare.
Come ha vissuto il passaggio dal leggere per recitare allo scrivere per narrare, sperando di essere apprezzata anche in questa nuova vita artistica?
“L’ho trovato un passaggio naturale. Il mio libro è fatto di personaggi, il mio lavoro è fatto di personaggi, in entrambi i casi devono vivere cercando di essere credibili”.
Cosa le ha lasciato questo libro dopo averlo scritto e cosa le ha tolto? Essendo un esordiente.
” Non so ancora cosa mi abbia dato, quel che è certo è che non mi ha tolto nulla se non la paura di non arrivare all’ultima pagina, perché ci sono arrivata”.
Camilla Filippi le piacerebbe che il suo libro diventasse un film? Come si vedrebbe nel nuovo ruolo di regista?
“Certo mi piacerebbe che diventasse un film, perché mi piacerebbe vedere la mia storia prendere una vita nuova, ma non mi vedrei come regista. Anni fa provai a fare un cortometraggio, aveva anche la sua poesia ma ho capito che era una strada che non mi interessava percorrere”.
Ho saputo che ha già in mente un secondo libro. Camilla Filippo si sente già “sopravvissuta” al primo tanto da desiderare subito un altro figlio?
“Ho tante cose da raccontare, che mi interessano, spaventano e divertono non vedo perché dovrei fermarmi. Vado avanti per la mia strada cercando di migliorarmi ma senza smettere di divertirmi”.
Ho letto che ha perso la Mamma. Condoglianze.
Adesso si trova tra le braccia di Mamma scrittura, che la accompagnerà nella stesura di tante storie da far leggere da far vivere a chi la legge.
Come si sente nel rapporto con questa nuova Madre? Da scrittrice quale messaggio vorrebbe fare arrivare col suo contributo?
“Non so come mi trovo nella scrittura, a volte adatta altre inadatta come in ogni cosa della vita, ma continuo a provare e riprovare. Per quanto riguarda il messaggio, non saprei, quel che mi interessa è provare a regalare uno sguardo da un’angolazione diversa da quella con cui guarda la vita il lettore che ha scelto il mio libro. Poi se questo sguardo provocherà un cambiamento non mi è dato saperlo”.
Camilla Filippo la sorella sbagliata voglio vederla, a livello metaforico, come la rappresentazione del mondo sbagliato che non accetta le presunte diversità. Che ne pensa?
Camilleri stesso diceva che non bisogna avere paura dell’altro, perché noi stessi agli occhi dell’altro siamo l’altro.
“La penso come Camilleri. Penso che sia normale sentirsi impreparati rispetto a qualche evento nuovo della vita, ma che non ci si debba chiudere per paura, al contrario aprirsi, stare in ascolto, mettersi in discussione é quello che ci potrà salvare”.
A livello sociale credo che viviamo il momento più basso dell’accettazione altrui. Usiamo parole diverse, come diversamente abile per disabile, ma solo per essere political correct. Non cambia però il rifiuto verso il diverso.
Camilla Filippi da dove si deve partire per provare a far capire alle persone che siamo tutti normali e dobbiamo accettarci a vicenda?
“Si deve sempre partire dalla cultura, più si conosce, più si vive più le paure scompaiono. L’intolleranza è figlia della paura e dell’ignoranza”.
A volte tra fratelli, per vari motivi, non si va molto d’accordo, e anche questo fa sentire la persona sbagliata. Può secondo lei attraverso una risposta sbagliata nascere la soluzione per un rapporto controverso, fra caratteri diversi e spesso in conflitto?
“L’amore è alla base della vita, tutta”.
Per la sua nascita da scrittrice quanto sono state importanti per lei le persone che le hanno voluto bene e credono davvero in lei e le vogliono bene?
Diventare qualcun altro non è facile all’inizio.
“Mio marito è stato fondamentale, non mi stancherò mai di ripeterlo. Mi ha fatto capire che devo e provarci e mettere da parte la paura. I miei amici, il loro amore è fondamentale in ogni passo della mia vita.
Da soli va bene ma in tanti si è più forti e io siamo noi”.
Fin da piccoli, purtroppo, ci insegnano il senso di colpa. Credo oggi sia più importante un educazione all’empatia. Che ne pensa Camilla?
“Il senso di colpa è un sentimento inutile, retaggio di un educazione cattolica e dobbiamo far di tutto per estirparlo. Spesso poi ci si colpevolizza senza colpe. Per quanto riguarda l’empatia, sarebbe meraviglioso anche se è assurdo essere arrivati al punto di dover insegnare agli esseri umani ad essere umani, dovrebbe essere naturale”.
“Il diverso” da parte sua cosa può cosa può fare per farsi sentire accettato ed educare anche lui gli altri? Credo sia giusto che ognuno faccia un po’ la sua parte per migliorare questo mondo.
“Non esiste “ diverso” e non esistendo non può far nulla per insegnare agli altri ad accettarlo. Il “diverso” è figlio dell’ignoranza e come ho già detto la cultura è l’unica risposta”.
Camilla Filippo nella copertina si fa fatica a capire quale sia la sorella spastica. Sembrano uguali. Questa somiglianza le è servita per far capire che tra fratelli anche se si è diversi, in ogni forma di diversità, ci si può aiutare a vicenda volendosi bene lo stesso?
“Nella copertina non si vede la differenza perché volevo che chi leggesse il titolo si chiedesse quale fosse quella sbagliata e nel leggere il libro si facesse la sua idea”.