Nella recente classifica di Forbes Italia sulle 100 figure femminili italiane più influenti nel nostro paese nel 2021 – contraddistintesi, a giudizio della rivista, per ingegno, tenacia e competenza – figura anche il nome di Cristina Zucchetti, da quasi quindici anni alla guida, insieme al fratello Alessandro, dell’azienda di famiglia – la Zucchetti – fondata nel 1978 a Lodi dal padre Domenico, per tutti Mino.
A chi le chiede cosa la classifica di Forbes abbia premiato del suo lavoro, Cristina Zucchetti risponde snocciolando i dati sui ricavi di gruppo relativi all’anno 2020, un anno che, pure «caratterizzato dalla pandemia e dalla recessione economica globale», ha visto questi ricavi superare il miliardo di euro, attestandosi quindi ben sopra i risultati del 2019. Una dimostrazione di fiducia, quindi, da parte dei clienti di un gruppo che sostanzialmente da sempre – da quando cioè Mino Zucchetti sviluppò, prima per sé e poi per venderlo ai colleghi commercialisti di tutta Italia, un software per fare le dichiarazioni dei redditi in modo automatizzato – è vicino ad aziende e professionisti per accompagnarle nel percorso di innovazione tecnologica delle loro attività quotidiane.
Nell’anno della pandemia, “innovazione tecnologica” ha significato, principalmente e allo stesso modo per le realtà private e per i soggetti pubblici, un processo di digitalizzazione a tappe forzate, nel quale, comunque, la Zucchetti è stata al fianco dei propri clienti, garantendo loro la necessaria «continuità lavorativa qualsiasi fossero le loro esigenze: lavorare in smart working o fisicamente in ufficio, osservando tutte le misure di sicurezza, oppure un modello ibrido». A tal fine il gruppo lodigiano ha messo a disposizione una gamma variegata di soluzioni, dalle applicazioni cloud, che consentono di lavorare anche da remoto grazie a un semplice collegamento Internet, allo ‘ZWorkspace’, il software per prenotare spazi aziendali quando si lavora in presenza e non in smart working, dai termoscanner per rilevare la temperatura corporea nelle sedi aziendali alla business app ‘ZConnect’ per comunicare il proprio stato di salute in tempo reale all’ufficio del personale, fino a un team di consulenti per accompagnare i clienti verso l’organizzazione agile. Significativa, ancora nel campo della digitalizzazione necessitata dalla pandemia, anche la sinergia della Zucchetti con il mondo della sanità, sia pubblica che privata, in particolare attraverso una soluzione di telemedicina – la piattaforma ZCare Monitor – che, nata da una richiesta di supporto organizzativo e tecnologico dell’ASST di Lodi e sviluppata in collaborazione con Medici Senza Frontiere, ha permesso alle strutture ospedaliere che ne hanno fatto uso di monitorare a distanza più di 10.000 malati Covid-19 in fase non acuta, diminuendo enormemente la pressione sulle corsie.
Ancora in tema di digitalizzazione, Cristina Zucchetti tiene a sottolineare che la sua azienda offre soluzioni anche per un aspetto della transizione digitale cui troppo spesso non si bada abbastanza in azienda – ovvero l’adeguamento alla normativa europea in materia di protezione dei dati personali (il cosiddetto GDPR) – salvo poi incorrere, ricorda la stessa Zucchetti citando dati dell’Osservatorio Federprivacy, in sanzioni che nel 2020 hanno superato i «307 milioni di euro»: ecco quindi che la Zucchetti propone strumenti di compliance, a cominciare dal software denominato ‘GDPR Zucchetti’, che accompagna i soggetti nella compilazione di tutta la documentazione necessaria in ambito privacy, compresa la valutazione d’impatto; vengono inoltre messi a disposizione, per chi ne avesse l’esigenza, degli appositi moduli formativi acquistabili on line, erogati da esperti della tematica e personalizzabili sulla base delle specifiche necessità.
I risultati complessivamente positivi del 2020 rappresentano poi, per la Zucchetti, il trampolino di lancio per «le prossime sfide, sia personali che aziendali» del gruppo, che avranno al centro innanzitutto «il tema della sostenibilità»: vanno in questa direzione il progetto realizzato con la Torre Zucchetti – la più recente delle sedi del gruppo a Lodi, un palazzo degli anni ’70 ristrutturato per renderlo ecosostenibile e capace di ottenere la certificazione Leed Gold, che ne attesta le prestazioni in termini di risparmio energetico ed idrico, riduzione di emissioni di CO2 e qualità ecologica – e quello che si avvierà in autunno con i lavori per lo Zucchetti Village, «una nuova sede che sarà anch’essa in ottica green e orientata al benessere delle persone che vi lavoreranno». Anche su queste tematiche, comunque, la Zucchetti non terrà le proprie innovative soluzioni per sé, ma punterà a condividerle con i propri clienti, predisponendo per loro «un’offerta di soluzioni digitali che promuovono la sostenibilità» in ambiti «quali la gestione degli asset, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile, nonché la sicurezza e il benessere nei luoghi di lavoro». Molte aspettative sono poi riposte da Cristina Zucchetti in una specifica società del gruppo, la Zucchetti Hospitality, che elabora progetti innovativi per il target hotellerie e ristorazione, come soluzioni gestionali e servizi digitali in generale «molto apprezzati soprattutto dalle grandi catene alberghiere, dai ristoranti più rinomati, da spa e centri benessere e da tutte le altre strutture che operano nel mercato del lusso».
Alcune considerazioni finali Cristina Zucchetti le riserva al tema delle donne nelle discipline scientifiche, come l’informatica cui in fondo afferisce la stessa azienda lodigiana: a partire dall’esperienza di azienda che ha continuato ad assumere anche nell’anno della pandemia e in cui quasi la metà dei dipendenti è rappresentata da donne – una delle quali coordina il Digital Innovation Lab, laboratorio dedicato all’innovazione e all’intelligenza artificiale – Cristina Zucchetti esorta le giovani ragazze a puntare su materie come matematica, informatica, economia e ingegneria. In effetti,
la sensibilizzazione degli studenti verso simili percorsi di studi è un tema che sta particolarmente a cuore al gruppo, che da diversi si muove a tal fine in vari modi: dalla collaborazione con scuole e università a percorsi formativi gratuiti in ambito informatico, che culmineranno, nel prossimo mese di ottobre, con il “Vivaio dei Talenti”, un percorso per diventare web developer riservato appunto a ragazzi e ragazze che abbiano appena conseguito il diploma in istituti di istruzione superiore a indirizzo informatico e che, tra le altre cose, potranno svolgere un tirocinio di 6 mesi presso un’azienda del Gruppo Zucchetti o della sua rete di partner.