La vita è una storia da scrivere giorno dopo giorno e raccontare storie aiuta a vivere meglio, specie quando si nasce e cresce in realtà molto dure.
Lo sa bene Francesca Vaccari, professoressa di italiano e autrice che con il suo “Fiori senza destino”, ci conduce in una realtà metropolitana, raccontandoci storie di ragazzi, con vite difficili.
La passione per la lettura e la scrittura ha sempre accompagnato Francesca, fin da bambina, quando teneva il diario delle gite scolastiche in cui immortalava momenti di vita e aneddoti divertenti.
“La scrittura oggi è una delle arti più praticate nel nostro Paese, perchè in tanti scrivono e sognano di pubblicare un libro, è proprio una tendenza che abbiamo come popolo”, dice Francesca.
Si tratta, infatti, di una forma di comunicazione importante e alternativa ai social e ai mass media, che mantiene il suo fascino ed esercita una forte attrattativa sulle persone.
Francesca ha sposato un palermitano e si è trasferita da un piccolo paesino del Trentino, dove tutti si conoscono, nel capoluogo siciliano, dove ormai risiede da circa 10 anni, una città con un interland da un milione di abitanti…
Mentalità lontante e molte difficoltà, che l’hanno cambiata, rendendola una donna diversa, ma oggi felice di ciò che è diventata, allargando i suoi orizzonti culturali ed artistici.
Il titolo “Fiori senza destino”, dalla valenza fortemente ossimorica, è una scelta redazionale per un libro che parla di ragazzi che sono come dei fiori, ma che non essendo innaffiati con la giusta cura e l’amore, rischiano di non fiorire, ritrovandosi con un destino segnato.
Le storie, scritte nei fiori, si rifanno ad esperienze vissute nei miei primi anni di insegnamento dall’autrice, in una scuola della periferia di Palermo.
“Racconto la bellezza spontanea di un fiore che spunta in mezzo al cemento e il suo destino che inevitabilmente è quello di soccombere”.
Senza destino, un titolo che dice non v’è speranza, anche se solo apparentemente un fiore viene reciso, ma reclama anche la forza di volontà e passione, di ripresa una linfa capace di scuotere queste anime delicate come l’argilla. Lo spiraglio è limitato, perchè in quel quartiere la vita è veramente dura e tutta l’esistenza dei protagonisti è difficile, senza possibilità di migliorare.
Non bisogna mai arrendersi perchè la forza di un sogno è più forte del destino e bisogna avere il coraggio di osare perchè, come diceva Freud, il pazzo è un sognatore sveglio”.
Francesca attualmente sta lavorando sia ad un romanzo a sfondo storico incentrato sulla questione lavorativa femminile, che su uno distopico, con un tema climatico sullo sfondo: l’innalzamento del livello delle acque a causa del riscaldamento del pianeta.
Il suo è un lavoro incessante, come donna, come educatrice e come scrittrice, per migliorare se stessa e chi le sta attorno, perchè soltanto cadendo si impara a volare e soltanto dicendo si a se stessi, si riconosce l’amore.