Il turismo è una delle più grandi risorse dell’Italia, e ha bisogno anche di un riferimento istituzionale, ovvero l’ENIT, l’Agenzia Nazionale Italiana del Turismo, con il suo Presidente Giorgio Palmucci.
La scelta di un tecnico, un operatore con una lunga esperienza di successo alle spalle, è stato un segnale molto forte per il mondo alberghiero e turistico in generale. Infatti, il mercato del turismo si muove con grandissima rapidità; il lavoro dell’ENIT, insieme alle Regioni, deve essere quello di riuscire a cogliere le grandi opportunità che in questo momento lo sviluppo globale dei flussi turistici mette a disposizione nelle nostre imprese e nel nostro Paese. L’Agenzia Nazionale del Turismo, dotata di autonomia statuaria, regolamentare, organizzativa, patrimoniale, contabile e di gestione, è sottoposta all’attività di indirizzo e vigilanza del Ministero del Turismo. L’attività dell’Agenzia, è rivolta sostanzialmente a due categorie di clienti-utenti: la domanda collettiva organizzativa degli operatori italiani e stranieri del settore: tour operators ed agenzie di viaggio, e la domanda individuale rappresentata da centinaia di milioni di cittadini esteri, utenti potenziali o attuali, dei servizi turistici italiani.
L’ENIT, è dotata di 28 sedi nel mondo, in ogni continente. Lo scopo dell’ENIT è quella di promuovere l’immagine e l’incoming della nostra Nazione. Una battuta d’arresto sui nuovi mercati come India e Cina ma che avanza con gli Emirati Arabi e le realtà dei big splender long haul oltre al potenziamento del turismo domestico e dai Paesi di Prossimità. Si vuole in questo modo assicurare al turismo italiano le condizioni ottimali, l’attenzione e l’impulso indispensabili per conservare e incrementare questi trend di crescita, sempre all’interno dei paradigmi dell’accessibilità, della sostenibilità e dell’innovazione, con cui l’ENIT svolge la sua attività.
Il Presidente Giorgio Palmucci, sostiene, che il turista è il fulcro dell’esperienza di vacanza che si fonda definitivamente sulla sostenibilità, mediante la consapevolezza che il proprio divertimento ha fatto del bene alla destinazione e ne ha limitato la qualità ambientale, sociale ed economica. Parliamo di azioni determinate da dinamiche individuali e personalizzate. Il turista in vacanza non vuole vivere soltanto situazioni divertenti ma condividere attività, anche con i compagni di viaggio, riguardo soprattutto lo sport e il turismo active, divenendo nuove modalità collettive per il proprio viaggio.
Sempre secondo Giorgio Palmucci, molte delle priorità e dei temi sviluppatisi con la pandemia, erano all’interno da molto tempo nei piani ENIT. Si consideri già solamente alla sostenibilità e alla digitalizzazione come anche l’analisi dei big data. Il Covid ha velocizzato alcune delle prospettive creando un turismo responsabile, una distribuzione dei flussi ripartiti nei vari periodi dell’anno, in una valorizzazione delle esperienze lungo la vacanza e dei luoghi meno frequentati delle nostre città, così come si è arrivati ad una evoluzione di crescita della formazione e quindi dell’aumento della qualità dell’offerta turistica.
ENIT sta portando avanti protocolli di intesa tramite la cooperazione fra tutti gli enti e gli stakeholders del settore. Si mira a facilitare il viaggio, approcciare le molteplici tematiche con una linea innovativa per assicurare la tranquillità nel viaggiare e accelerare la definizione dell’offerta turistica sostenibile per il potenziamento del turismo attivo e della biodiversità. Bisogna oltrepassare le limitazioni della frammentazione del settore e immettere al sistema turistico le tantissime micro strutture extra-alberghiere in modo da creare sinergia e coerenza nell’offerta anche in termini di customer experience. E’ perciò basilare produrre l’integrazione fra le imprese o forme integrative similari per condividere investimenti e competenze specialistiche.
L’Italia è il centro delle preferenze internazionali, ai primi posti dei Paesi più richiesti in rete e su cui si sogna un lungo soggiorno. La tradizione culturale, artistica, enogastronomica della nostra nazione, è un idoneo incentivo al settore in una logica espansiva.
La pandemia mediante un aumento del turismo slow, ha trasferito la domanda turistica verso zone naturali o storiche in passato meno frequentate o famose. L’ENIT, si dedicherà al potenziamento della capacità ricettiva di queste destinazioni nuove o emergenti, in modo da velocizzare il consolidamento di tali luoghi come mete turistiche da visitare in una logica a medio lungo termine. Le grandi città sono da riscoprire sotto un nuovo punto di vista, mettendo a disposizione percorsi esperienziali sempre più personalizzati e diversificati. Importante anche la definizione dell’offerta, che deve far risultare di grande interesse le mete anche nei periodi meno frequentati dai turisti.
L’ENIT valorizza anche il patrimonio culturale e ricettivo presente, tramite la destinazione ad uso turistico di beni immobiliari di valore storico e artistico con l’affidamento in concessione e il restauro conservativo di quelli esistenti attraverso l’utilizzo di incentivi analoghi a quelli del settore delle ristrutturazioni dei privati.
L’offerta turistica, oggi, risulta sostenibile, inclusiva e non di massa. L’economia del turismo si muove attraverso nuovi bilanciamenti, con assetti che si rivolgono al futuro, con una impostazione rinnovata della filiera con più idee e strategie. I vantaggi che si contemplano a medio-lungo termine, sono caratterizzati dalla rispondenza positiva del turismo di prossimità, del turismo slow, della distribuzione del vaccino e dai risultati dell’incremento della sensibilità sociale in relazione a un turismo più esperienziale.
Si è inoltre determinata una propensione alla vacanza connessa al benessere. Viaggiare per rigenerarsi, per svincolarsi dalla realtà in cui si vive. La vacanza di well-being, sarà vincente anche nel futuro. Una rinascita della consapevolezza dei viaggiatori che puntano ad una domanda di turismo più edotto che si identifica in mete di rilievo, in un turismo di qualità, ovvero che ha considerazione e rispetto delle realtà locali, dell’impatto ambientale, dello spostamento e della veridicità dei prodotti locali.