Conosce il loro leader dal 1979, li ascolta da quasi cinquant’anni. Dai tempi in cui il vinile, oggi tornato elegantemente alla ribalta, era protagonista nel regalarci emozioni, percezioni musicali e sensoriali uniche ma universalmente coinvolgenti.
ALESSANDRO STAITI, giornalista, è considerato il “biografo italiano” dei KING CRIMSON, storica rock band fondata nel 1969 a Londra.
In oltre 50 anni di vita, molti i cambiamenti dei King Crimson: dai generi musicali ai componenti della band. Fil rouge: il chitarrista e membro fondatore Robert Fripp…
“Ottima osservazione. I King Crimson si sono sempre reinventati. Pochissime band possono vantare, nel rock, una tale longevità, energia, intensità e qualità artistica. I KC hanno concluso da poco il tour nel Nord America. Nel corso degli anni il solo membro fondatore è rimasto Robert Fripp, eccellente chitarrista e compositore, personaggio eclettico, fondatore del Guitar Craft, la scuola di chitarra e di lavoro su se stessi (basata sui metodi e i principi della Quarta Via) che ho frequentato per circa 7 anni. Mea culpa, non tocco più la chitarra da anni”.
Da quanto tempo segue il loro percorso e come è cominciato tutto?
“In The Court Of The Crimson King” (che il 10 ottobre 2021 ha compiuto 52 anni) è l’album che ha cambiato la storia del rock e reindirizzato il corso della mia vita, nel 1973, quando l’ho acquistato a 14 anni.
Quel viaggio negli USA per assistere ai loro concerti…
“L’8 e 9 novembre 2017 sono stato invitato da Fripp ad assistere a due concerti memorabili presso l’Egg di Albany, un’esperienza che porto nel cuore”.
Ci parli del suo libro “In The Court Of The Crimson King”
“È la prima monografia al mondo su ITCOTCK. Ho raccontato la nascita dell’album e della band con l’intento di trasmettere al lettore la mia stessa passione con il massimo delle fedeltà riguardo ai fatti”.
