IVAN COTTINI. LA DANZA CHE SFIDA LA MALATTIA

«Siate protagonisti della vostra vita», è questo il messaggio lanciato da Ivan Cottini a chi come lui affronta una situazione di grave malattia. Il trentaquattrenne marchigiano, originario di Urbania (Pesaro – Urbino), è infatti da otto anni affetto dalla sclerosi multipla, che lo ha colpito all’improvviso nel 2013, quando aveva 26 anni e una promettente carriera come fotomodello davanti a sé. In effetti, come ha raccontato lui stesso, il periodo immediatamente successivo alla diagnosi fu particolarmente difficile: fu un colpo durissimo, a quell’età, vedere andare in fumo i suoi sogni e tutto ciò su cui aveva investito per il suo futuro, fino al punto di «smettere di vivere» per tutto il primo anno successivo alla scoperta della malattia.

La svolta, racconta ancora Ivan, arriva, inaspettatamente come «tutte le cose belle della vita», nel 2015, quando durante una festa di beneficienza, davanti alle coreografie di un corpo di ballo, chiese ai membri di quest’ultimo se potessero coinvolgere anche lui, pure nei limiti consentiti dalla sua condizione. Così avvenne, e da lì la danza divenne la nuova professione di Ivan, che, pur non avendola mai praticata, ne trasse un duplice beneficio: da un lato aveva trovato un modo per affrontare con il movimento una malattia che voleva «tanto tenerlo fermo», diventando, come lui stesso si definisce, un «malato ribelle»; dall’altro scoprì che il ballo lo faceva stare bene psicologicamente, una condizione che, ancora nelle sue parole, permette a chiunque di «affrontare qualsiasi muro» che la vita gli ponga davanti. Altro importante punto di svolta per Ivan, che ugualmente gli ha fatto ritrovare la gioia di vivere, è stato diventare padre di Viola, che oggi ha cinque anni e alla quale ha dedicato, nel 2019, il suo ultimo lavoro da modello, un calendario in stile fiabesco dal titolo “Tutto l’amore di un padre” i cui proventi sono poi andati in beneficienza.

Insignito nel 2018 dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana – il più giovane nella storia a ottenere l’importante riconoscimento – con il tempo, Ivan è riuscito a portare la sua storia e il suo messaggio al grande pubblico, anche grazie alla partecipazione a trasmissioni televisive come Storie Italiane di Eleonora Daniele – dove ha ballato per la prima volta davanti alle telecamere – e Amici di Maria De Filippi – dove, in veste di insegnante, ha potuto sensibilizzare i giovani su un tema come la malattia che può sembrare loro lontano ma che può arrivare in qualsiasi momento – fino a calcare i prestigiosi palchi di Ballando Con le Stelle e di Sanremo 2020, dove si è esibito nel corso della serata finale.

Anche in questo modo, e anche oggi – dopo che lo stop, causato dall’emergenza sanitaria, sia delle sedute di fisioterapia che degli allenamenti di danza sembrerebbe aver accelerato il decorso

della malattia, tanto che Ivan ha messo in conto di dover chiudere l’esperienza da ballerino entro l’anno – il trentaquattrenne di Urbania intende comunque trasmettere un messaggio importante, innanzitutto, come si diceva all’inizio, a chi come lui vive situazioni di grande difficoltà: anche se “diversi” si può essere «protagonisti» e trovare la forza, svegliandosi mattina dopo mattina, di «vincere sulla malattia» e sulle altre sfide poste dalla vita.

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