Imprenditore di successo, produttore teatrale, musicale e cinematografico, Mauro Atturo ha sempre investito sullo sviluppo dei talenti. Che si tratti dei suoi lavoratori o di artisti emergenti poco cambia: puntare sullo human value e sulla creatività – sostiene – non può che far maturare frutti preziosi. C.E.O. della Problem Solving, società da lui fondata e leader in Italia nei servizi di contact center per grandi aziende della telefonia e dell’energia, è anche ideatore e fondatore di Hu.Va. Project, la piattaforma digitale che pone le basi per un welfare aziendale di nuova concezione.
Cos’hanno in comune il mondo aziendale e l’arte?
“Il talento si può esprimere in molteplici forme, ma alla sua base c’è un elemento indispensabile: la creatività. Nella percezione comune la capacità di creare è collegata all’arte, ma sono convinto che questa si esprima in tutti i campi dell’attività umana, anche quelli più inaspettati. Come imprenditore, ho sempre riservato un’attenzione speciale al pieno sviluppo delle capacità creative delle mie lavoratrici e dei miei lavoratori, nella convinzione che il mondo dell’arte possa offrire molti spunti utili alla gestione delle aziende e promuova l’intelligenza emotiva a tutti i livelli”.
Gran parte del suo personale è donna, cosa comporta questo?
“Lo ritengo un indubbio vantaggio. Le neomamme, in particolare, se sono messe nelle giuste condizioni, riescono a esprimere un’incredibile energia anche sul lavoro. Sapersi mettere nei panni di una donna e di una mamma vuol dire investire in conoscenza ed innovazione. È giunto il momento che anche nel mondo del lavoro ci si avvicini sempre di più a questo modo di essere, puntando a costruire senza rinunciare alla nostra parte umana”.
Com’è possibile tradurre questa visione in realtà?
“La creatività e l’arte sono elementi essenziali per il pieno sviluppo delle potenzialità dell’individuo. Per questo all’attività di imprenditore ho affiancato quella di produttore cinematografico e teatrale. In ogni produzione cerco di affrontare temi sociali. Il cinema e il teatro sono strumenti per portarli all’attenzione di molti, risolverli o migliorarli”.
Quali sono i vantaggi di questo approccio nella vita quotidiana di un’azienda?
“Grazie a questa consapevolezza si può intraprendere un cammino che porta a un rinnovamento del welfare aziendale, forti della certezza che mettere al centro dei propri focus aziendali l’essere umano ripaghi sempre. Non si tratta soltanto di tutelare lavoratori e collaboratori con polizze che proteggano la loro salute e con salari adeguati, ma anche di puntare a sviluppare il talento tra le mura dell’azienda, attraverso una formazione mirata alla crescita personale e professionale. Si genera in tal modo un circolo virtuoso, che si traduce in modo spontaneo in maggiore produttività e in rinnovato senso di appartenenza”.
È possibile conciliare benessere e crescita dei lavoratori anche durante profonde crisi sociali ed economiche come quella che stiamo vivendo?
“Non solo è possibile, ma è anche il modo migliore per attraversare fasi critiche come quella attuale. In un periodo di forti difficoltà economiche si può crescere proprio grazie a una politica aziendale che fa del welfare e della formazione del personale uno dei suoi punti cardine. Posso affermarlo sulla base dell’esperienza diretta: dallo scoppio della pandemia, la mia azienda ha incrementato del 30% il suo fatturato, crescendo soprattutto nel periodo delle prime chiusure e ampliando il numero delle aziende che richiedono i nostri servizi. Da parte di molti imprenditori c’è ancora resistenza nei confronti di questo approccio, ma posso garantire che investire sullo human value e sul talento è la scelta vincente”.