L’Avvocato e Conduttrice Fancelli ricorda il valore dell’istruzione. Fondamentale investirvi per un paese civile.

La condivisione del sapere genera conoscenza e alla conoscenza segue il rispetto, vero presupposto di ogni società civile: ecco perché lo Stato deve investire nell’istruzione.

Questa la convinzione alla base dell’operato di Emanuela Fancelli, Avvocato e, allo stesso tempo, Direttore dell’emittente radiofonica Radio Centro Musica per la quale conduce il programma “L’Opinione”.

Nata a Roma nel 1979, dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi Roma Tre (conseguita con la votazione di 110 e lode) si iscrive all’Albo dell’Ordine degli Avvocati di Roma; inizia dunque la sua carriera dividendosi fra attività che, nonostante sembrino divergere, sono in realtà affini e affrontate con pari competenza e determinazione dalla stessa.

Come Avvocato, Fancelli esercita presso il proprio Studio Legale: qui si occupa della rappresentanza e della difesa dei clienti in procedimenti civili e penali, della consulenza in materia fiscale e commerciale per gruppi societari e della negoziazione di accordi in vertenze civili.

Nel frattempo, come Direttore e Conduttrice presso Radio Centro Musica progetta, sviluppa e revisiona contenuti di informazione e di intrattenimento, partecipa ad eventi in rappresentanza dell’emittente e, inoltre, gestisce personalmente interviste a personaggi di rilievo del mondo della Curia.

Fancelli è poi attiva socialmente: in quanto Presidente dell’associazione di beneficienza Centro Studi Akhenaton, appoggia e condivide le iniziative degli associati e di associazioni appartenenti ai settori più disparati ma con un comune denominatore: l’attenzione per il prossimo.

A contraddistinguere l’approccio della stessa in tutte le sue attività le spiccati doti comunicative, che da sempre le permettono di costruire un dialogo aperto e paritario in qualsiasi contesto e la rendono un’eccellenza, come confermato dal conferimento del premio “Eccellenza Italiana Washington DC – Roma” nell’ambito della cultura giuridica, associativa e d’impresa a servizio del Paese.

Proprio in questa sede, Fancelli ha ribadito alcuni concetti per lei fondanti. In primo luogo, crede che integrazione non sia mai negativa mescolanza, ma salvaguardia delle proprie tradizioni e, allo stesso tempo, creazione di valore aggiunto. Partendo da ciò, ritiene che lo Stato debba investire nella scuola, nella formazione e nella divulgazione di conoscenze e tradizioni, affinché la crescita culturale di giovani e l’investimento sui loro talenti possa arricchire il Paese.

Per Fancelli la cultura è infatti un’arma fondamentale per combattere la chiusura verso il prossimo, soprattutto in un momento storico in cui la crisi economica, la paura per il futuro e il timore di un’indiscriminata globalizzazione generano diffidenza. L’Avvocato, dunque, ritiene essenziale costruire ponti che consentano l’integrazione in quanto – usando termini metaforici – anche dal collegamento fra le sponde più distanti viene a crearsi nuova ricchezza.

In nome di tale principio, nonostante sia lontana dalla politica attiva ogni settimana Fancelli di confronta con esponenti politici appartenenti a vari partiti e movimenti. Come dichiarato in un’intervista a Futuro Molise, nella trasmissione L’Opinione cerca di offrire un confronto sempre costruttivo, in quanto solo ascoltando è realmente possibile valutare la fondatezza di un’idea.

L’imparzialità che l’Avvocato ripone nel suo lavoro deriva sia dall’interesse per gli argomenti trattati sia dalla stima per i suoi ospiti; allo stesso tempo, si sente libera di manifestare le proprie convinzioni prescindendo dal loro colore politico.

Alla parola “futuro” associa il concetto di “Presidenzialismo e Federalismo”; non vuole però sposare una particolare proposta, quanto limitarsi a sollevare una riflessione nei propri

ascoltatori. Partendo da un dato di fatto – il diffuso disinteresse dei cittadini per la politica – ritiene infatti opportuno indagarne il motivo e le conseguenze. In questo senso, l’Avvocato non scorda mai di ricordare che il governo Presidenziale potrebbe riavvicinare i cittadini alla politica, superando così le perplessità e l’astensionismo ad oggi suscitate dalla legge elettorale.

Se è vero che occorre sempre cercare un’alternativa a ciò che non funziona, secondo Fancelli il futuro dell’Italia richiede necessariamente un cambiamento. Se a suo avviso, infatti, per alcuni le difficoltà possono trasformarsi in opportunità, per altri sono solo motivo di rovina, soprattutto dove non c’è l’intervento dello Stato. Guarda allora al quotidiano prima che alle grandi manovre economiche, ragionando sia da comune cittadina e consumatrice che da libero professionista che ascolta i propri assistiti. Una prima soluzione sarebbe, a suo parere, l’abbassamento del cuneo fiscale, in quanto una minore pressione darebbe all’economia la spinta necessaria alla ripresa e una maggiore disponibilità si tradurrebbe in più consumo, dal pranzo al ristorante all’acquisto di un nuovo vestito, con conseguente soddisfazione e guadagno per tutti.

Per Fancelli, però, tutte queste considerazioni possono essere affrontate fruttuosamente solo con un aperto scambio di opinioni, a cui occorre sempre mirare. A confermarlo, il motto con cui è solita concludere la sua trasmissioni: “il sapere non condiviso perde di valore”.

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