L’esperienza di Sabino Colucci al servizio della cantina Colli di Castelfranci: l’Aglianico che accarezza Bordeaux.

Vini di pregio, frutto di suoli argillosi, in un ambiente pedoclimatico tra i più vocati alla produzione di quello che in molti chiamano “il Barolo del Sud”: il Taurasi. Ci troviamo in Irpinia, a Castelfranci, in provincia di Avellino: è qui che le due famiglie Gregorio e Colucci, fondano l’azienda vitivinicola Colli di Castelfranci, con l’idea, fin da subito, di produrre le proprie uve ed imbottigliare autonomamente i propri vini.

Una realtà ambiziosa fin da subito, che in pochi anni è passata da 4 ettari a ben 25 e che ha in due giovani il suo asse portante: Mario Gregorio, responsabile commerciale e marketing, e Sabino Colucci, enologo responsabile di produzione.

Sabino, classe 1990, fin da piccolo ha sentito scorrere il nettare di Bacco nelle proprie vene, consacrando la sua vita al mondo del vino, prima con la Laurea triennale in Viticoltura ed Enologia all’Università Federico II e poi spostandosi in una delle capitali mondiali dell’enologia, a Bordeaux; due anni intensi, arricchiti da un’importante esperienza di sei mesi presso la celeberrima maison Château Margaux, dove Sabino conclude i suoi studi e realizza la sua tesi. Un destino già segnato che sentiva suo ogni giorno e a cui ogni giorno dava il meglio di sé.

A 25 anni il nostro giovane enologo assume la direzione tecnica dell’azienda di famiglia ed avvia un processo volto a rendere i propri vini maggiormente competitivi, sempre nel rispetto della tipicità dell’areale di produzione in cui l’azienda è situata, ma allargandosi verso nuovi orizzonti ed aprendosi alle contaminazioni stilistiche francesi.

Degli attuali 25 ettari di vigneto dell’azienda, di cui 5 non ancora in produzione, 11 sono dedicati esclusivamente all’Aglianico, addomesticato per regalare rossi eleganti e forti allo stesso tempo, dai profumi complessi e con tannini decisi, ma aggraziati. 

4 rossi, 6 bianchi ed un rosato, con una produzione annua piuttosto variabile (da 150.000 a 180.000 bottiglie, a seconda della resa e della qualità) di vini versatili negli abbinamenti, con sfumature cangianti a seconda dell’annata.

È l’Alta Valle Taurasi DOCG il cavallo di battaglia dell’azienda, ottenuto a partire da una fermentazione in tonneau da 50 hl per 20/30 giorni, a cui fa seguito una fermentazione malolattica in barrique per un anno intero, prima di ritornare ancora in tonneau da 25 o 50 hl per altri 3 anni circa. Un vino di grande struttura, con un interessante equilibrio tra i piccoli frutti, le spezie e le note floreali; in bocca i suoi tannini sono saporiti, delicati, setosi, e regalano sensazioni di ricchezza ed eleganza che si vanno ad affinare con il tempo: un vino che può tranquillamente rimanere in cantina anche per 20 anni! 

Tra i bianchi spiccano, in particolare il Fiano e il Greco di Tufo: due espressioni graffianti del vino d’Irpinia, dotati dell’acidità e della struttura necessarie per rimanere in bottiglia diversi anni.

Oggi Sabino riversa tutto il suo sapere e la sua voglia di sperimentare, sia nella sua azienda, sia in altre di cui è consulente, con intraprendenza ed ambizione sempre crescenti; per quanto riguarda la sua azienda, inoltre, sono previsti, investimenti importanti, sia sui vigneti che su attrezzature innovative (come la nuova imbottigliatrice, capace di inertizzare il prodotto).

La voglia di fare di questo giovane enologo ed i terreni generosi della sua Irpinia, siamo sicuri che permetteranno a Colli di Castelfranci di togliersi sempre maggiori soddisfazioni, anche sui mercati esteri che non potranno non lasciarsi dedurre da questi vini, da gustare anche direttamente presso l’agriturismo aziendale di recente costruzione: percorsi degustativi assai stimolanti, in cui è “dolce naufragar”…

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