Essere fortunati nella sfortuna, essere grati alla disgrazia ed essere luce nel buio: questo è Manuel Bortuzzo, atleta come pochi, allenatore del suo e dei nostri cuori.
Una luce ritrovata in fondo al tunnel e presa come lampadina che lo accompagna da un giorno triste, una sera incancellabile e un evento da ricordare per insegnare che esiste il segno più vicino al segno della sparizione.
Sono pochi i millimetri, a volte, che possono decretare successi o insuccessi, nello sport come nella vita, e che tocca solo alla nostra sensibilità bilanciare e accompagnare, come fa il mare che ogni giorno ci regala le sue risacche e le sue onde.
Oggi con il libro “Rinascere“, Manuel è rinato e con il suo sorriso ha messo un timbro al libro della sua esistenza, fatto di fogli bagnati, strappati e rincollati grazie alla sua mater acqua che avvolge e protegge.
I momenti più belli sono nelle piccole cose, come ritornare a farsi lo zaino per andare ad allenarsi: tornare a vivere la normalità, a godersi la sensazione di rientrare in vasca e abbandonare il corpo al profumo del momento.
Manuel si allena costantemente a Roma ed è presente anche in Rai, ogni giorno, per dare il messaggio, come con il suo libro, di non arrendersi mai, di accogliere il bello della vita e volare se non con il corpo, almeno con l’anima.
La paura fa parte della vita: prima di tutto bisogna ammettere di averla, ma avendo accanto persone capaci di comprenderci, di ascoltarci e di starci vicine nei momenti del bisogno, possiamo affrontarla e trasformare le lacrime di rabbia e dolore, in energia pura e forza positiva.
Lui oggi c’è, con l’anima di un ventenne, il corpo di un grande atleta promessa del nuoto e con il cuore bagnato non dalla sofferenza, ma dall’acqua azzurra infinita e dolce.