C’è un mondo immenso dietro l’agricoltura, fatto di storia, chimica, aneddoti e passione… Un mondo affascinante che grazie a persone come Maurizio De Simone è possibile riscoprire e tutelare: un “archeoenologo” con quasi 40 anni di esperienza e un amore smisurato per il vino e la terra. Maurizio è una di quelle persone che non ci si stanca mai di ascoltare, genuino, sincero, profondamente colto e al tempo stesso disponibile e stimolante.
In lui rivive la tradizione agreste portata avanti sia dal nonno Vitale che dal papà Carmine e che già a 12 anni gli ha permesso di avere le idee chiare, decidendo che avrebbe lavorato in proprio, non avrebbe mai vissuto in una metropoli e avrebbe incentrato la sua vita verso un ritorno ad una agricoltura meno chimica e meno votata al profitto a tutti i costi.
L’uomo, infatti, ha rotto l’equilibrio del suolo con le piante, costringendo la chimica a scendere prepotentemente in campo per riequilibrare questi squilibri da noi causati e sfamare una popolazione in costante crescita. E’ proprio a questo ambito che Maurizio ha deciso di dedicare buona parte della sua vita, concentrando i suoi studi su tutte le pratiche agnonomiche utili per ridurre il nostro impatto sull’ambiente.
Per 20 anni, infatti, Maurizio ha incontrato ed intervistato produttori vitivinicoli, registrando con la telecamera, imparando e facendosi anche influenzare nel modo di lavorare in vigna ed in cantina.
Maurizio, infatti, è anche enologo e le sue esperienze in ambito produttivo spaziano in Italia e non solo; innamorato del Taurasi, ma anche del Chianti, deve tanto all’incontro con l’Enologo Clemente Vassanelli di Bussolengo (VR), un secondo padre che gli ha aperto gli occhi sul mondo del vino.
In Italia abbiamo attualmente centinaia di vitigni non classificati, a cui sono stati preferiti quelli generalmente definiti internazionali, ma gli autoctoni ancora esistono e resistono: devono essere ricercati e riscoperti, tramite un impegnativo lavoro di indagine che coinvolge piccoli ed anziani produttori. Un lavoro che è durato mesi e che attualmente Maurizio continua a portare avanti, grazie alla collaborazione con l’Università di Digione, da sempre preposta alla salvaguardia della valorizzazione varietale.
Oggi Maurizio vive a Pievasciata, meraviglioso borgo in provincia di Siena ed è responsabile tecnico scientifico di un pull di aziende di ricerca che si occupa dello studio su prodotti e tecniche agronomiche in grado di permettere la creazione di vini che abbiano bisogno del minore intervento chimico possibile. Progettare una produzione, considerando la globalità dei concetti di agronomia è necessario per ridurre i problemi del suolo e ripristinarne le funzioni naturali, anche grazie all’utilizzo di erbe infestanti e compost.
Riappropriasi del proprio passato, facendone tesoro nel presente, per un futuro più ecosostenibile: grazie a maestri come Maurizio, tutto ciò è possibile e le future generazioni avranno forse un prato più verde su cui far danzare i propri sogni.
—