Michele Nardelli, lo chef che esalta i sapori dell’altoatesino

Michele Nardelli è uno chef che si sta facendo strada nel panorama gastronomico contemporaneo, in qualità di figura di spicco, all’altezza d’intrecciare con maestria la tradizione culinaria italiana con l’innovazione. Classe ’77, Nardelli ha saputo costruire una carriera a dir poco brillante nella gastronomia, una carriera frutto di un’instancabile passione e di un’eccellente formazione accademica.

Oggi, in qualità di chef dell’illustre Alpine Sport & Wellness Hotel Viktoria, continua a sorprendere e a deliziare con piatti che parlano della sua sapienza gastronomica. D’altro canto, le sue esperienze presso le più prestigiose strutture ricettive, compresi ristoranti insigniti di stelle Michelin, si sono rivelate formative per l’affinamento delle abilità da chef già possedute, un percorso che l’ha condotto alla conquista di prestigiosi premi sul piano internazionale. Scopriamo allora il percorso culinario di questo chef, un percorso che si articola fra ingredienti tradizionali e tecniche moderne, proprio di un maestro che fa della cucina un vero e proprio atto d’amore, oltre che di creatività.

 

Lo chef Michele Nardelli è un esempio di dedizione e passione per l’arte culinaria, affermatosi, per quanto accennato, in un contesto gastronomico ad altissimi livelli. Nato il 14 gennaio 1977, ha intrapreso la carriera nei rinomati hotel e ristoranti di montagna del Trentino-Alto Adige.

Una volta terminata la sua formazione presso l’Istituto “Cesare Ritz” di Merano, Nardelli ha iniziato con l’approfondire le abilità acquisite in diversi centri di gastronomia. Il successo non si è fatto attendere, con la conquista di 4 medaglie ai Campionati Europei di Cucina, e un oro ai Campionati Mondiali di Cucina, tenutisi a Lussemburgo.

A partire dal 2010, Michele assume anche il ruolo occasionale di docente presso l’Istituto Enaip di Tione di Trento, un modo per condividere le proprie competenze e il suo carico di passione con le nuove generazioni di cuochi. Si può affermare come la cucina di Michele Nardelli verta molto sugli ingredienti locali, ma in commistione a tecniche moderne, di modo da dar vita a nuove creazioni gastronomiche. L’intera sua opera è un invito alla scoperta dell’autenticità dei sapori della propria terra d’origine, un’opera sempre in fase di composizione nel firmamento della gastronomia italiana.

 

La formazione dello chef, presso l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Cesare Ritz” di Merano, ha costituito le solide basi sulle quali poter mettere a punto un’arte culinaria tutta propria. Sono poi intervenute altre esperienze, sempre sul piano della formazione, quali il conseguimento nel 2013 del diploma di Maestro di Cucina, che si affianca ad altre esperienze, come lo stage effettuato presso il molto rinomato ristorante Le Moulins des Mougin.

Per il resto, Nardelli ha avuto modo di lavorare in alcuni fra i migliori ristoranti, nell’arco alpino e oltre. Si potrebbe citare il Ristorante Anna Stuben, insignito peraltro di una stella Michelin. Proprio in detta location, fra il 2004 e il 2008, in qualità di Sius Chef, ha potuto mettere in pratica la visione gastronomica della quale si è fatto portatore, mediante un approccio affiancante la creatività al rispetto per le tradizioni in cucina. Elementi del tipo della cura per le materie prime, unitamente ad una tecnica dalle modalità impeccabili, dà forma a piatti che esprimono un perfetto equilibrio tra sapore e presentazione.

Oltre alle medaglie d’oro conseguite finora in carriera, e precedentemente citate, Michele ha preso parte come chef anche ad altri eventi dall’alta rilevanza, qual è il caso del G8 di Salonicco.

La corsa all’innovazione, dello chef Michele Nardelli, non si ferma certo qui, e prosegue ad innovare nel ruolo che attualmente ricopre, alla guida della cucina dell’Alpine Sport & Wellness Hotel Viktoria. A contraddistinguere il suo operato è una sopraffina capacità nell’amalgamare ingredienti freschi, espressione del territorio, il che ne fa un ambasciatore del medesimo sul versante gastronomico, oltre che un innovatore. Ognuno dei piatti creati, è il risultato finale di un’approfondita riflessione e di una convinta ricerca della qualità. In definitiva, un autentico riferimento per la gastronomia d’alta montagna, un modo di trasformare il cibo in poesia.

 

L’intera cucina di Michele Nardelli si manifesta sotto forma di dialogo vibrante e continuo fra la tradizione da una parte e l’attitudine ad innovare dall’altra, una vera sinfonia gastronomica dove a trovare nuova voce sono i sapori del territorio, facendo sì da catturare quella che è l’essenza culinaria dell’Alto Adige. I piatti, non a caso, sono un omaggio alle ricette classiche, genialmente rielaborate secondo la sua visione contemporanea di cucina.

Nel far questo, Nardelli non si limita a prolungare l’eco di una tradizione gastronomica territoriale, ma ne vuole amplificare il messaggio, grazie all’attenta selezione di prodotti provenienti anche dalle realtà agricole circostanti. Un’impostazione che preserva il patrimonio culinario dell’area, e che sostiene oltretutto l’economia locale, a promozione d’una forma di ristorazione consapevole e responsabile.

E quanto descritto assume ancora più importanza in un contesto, quale la cucina, dove il tema della sostenibilità diviene imprescindibile. Ciascuno dei piatti creati dallo chef è un tripudio armonioso di sapori, forme e colori, delle opere accattivanti sul piano visivo ed equilibrate, oltre che deliziose, su quello gustativo.

 

A parte i premi già riportati, lo chef Nardelli ha accumulato vari altri riconoscimenti di spiccato prestigio, fra cui il Premio Godio al Merano Wine Festival. Quanto alle collaborazioni a catering d’alto rango sul piano internazionale, fra i quali spicca l’anzidetta partecipazione al G8 di Salonicco, gli stessi sono una dimostrazione della sua abilità nel

lavorare in contesti nei quali non manca la pressione, data appunto dalla rilevanza internazionale. Con una filosofia gastronomica vertente su qualità e sostenibilità, Nardelli promuove nei suddetti contesti la cultura gastronomica italiana nel mondo: un esempio per un’intera generazione di chef, in un’epoca nella quale la gastronomia è in una fase di continua sperimentazione ed evoluzione.

 

Numerosissime le creazioni dello chef di fama internazionale Michele Nardelli, delle portate emblematiche del variegato ed intenso background culinario acquisito nel tempo. Possiamo citare, fra le sue gustose creazioni, il “Risotto al pesto di rucola con gamberi marinati”, una composizione che pone in rilievo la freschezza degli ingredienti, per mezzo di tecniche di marinatura e cottura sottovuoto, con gli aromi che si sprigionano sublimemente.

Esempio del suo attaccamento al territorio è il “Filetto di cervo con polenta morbidissima e riduzione di rosmarino”, un piatto nel quale bilancia sapori dall’avvertita intensità con una fine delicatezza. Davvero molteplici sono poi i piatti a base di tartufi e funghi porcini, una celebrazione alla ricchezza della natura alpina.

Sono poi note le creazioni nelle quali il riso Carnaroli fa da padrone. Un alimento cotto a bassa temperatura e fatto sposare con un’emulsione di sapori, in tantissime varianti, ma sempre tenendo presente il contributo naturale del territorio altoatesino. Ciascuno dei risotti Carnaroli presentati, diviene pertanto una sinfonia armoniosa di sapori, per niente scontata e tutta da scoprire. Non da ultimo, sono piatti che hanno saputo conquistare il palato di esigenti giurie nel corso di ambiti concorsi gastronomici.

Altri capolavori sono i piatti che si basano sul pescato del giorno, presentati in salse dai vari aromi. Nelle stesse creazioni, il pesce, freschissimo e proveniente da selezionati mari italiani, riceve un’esaltazione che innalza inevitabilmente la pietanza a nuove vette del gusto, ad esplicazione altresì di nuovi equilibri gustativi che donano emozioni ai commensali.

Per mezzo poi della padronanza di tecniche di panificazione, e di pasticceria, lo chef aggiunge valore ad ogni pietanza, con dei preziosi e ragguardevoli tocchi di creatività. In maniera tale che, l’esperienza a cui si va incontro gustando il piatto, sia completamente immersiva ed intensa, allo stesso livello di una storia da raccontare.

Stando a quanto visto, Michele Nardelli è una figura oramai divenuta fondamentale nel panorama della gastronomia odierna, una figura che trova costantemente dei modi inediti d’unire la sapienza tradizionale alla creatività innovativa. Il suo non è riconducibile ad un mero impiego degli ingredienti locali, ma una vera e propria valorizzazione ed esaltazione dei medesimi. Così come, la passione che lo anima per la genuinità in cucina, si concretizza in piatti che parlano di storie e culture, anche rivisitate ed arricchite.

Si può concludere che ogni creazione dello chef Nardelli inviti all’esplorazione di un mondo di sapori dalla base autentica, ma anche nuovi, con nuove commistioni che danno forma a nuovi sapori. Un’arte culinaria che comunica delle profonde emozioni, tale che sarebbe un

peccato non scoprire la cura delle lavorazioni effettuare nella gastronomia. E non lasciarsi quindi ispirare dalle prelibatezze cucinate in modo da far vivere un’esperienza trascendente il semplice pasto, e assumente la piena connotazione di un viaggio dei sensi.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares