Pierluigi Biondi: la forza delle proprie radici nel momento della rinascita

L’Aquila, una città ricca di storia e cultura, che che ha intrapreso un notevole percorso di recupero e rinnovamento dopo il devastante terremoto del 2009. A guidare questa trasformazione c’è il sindaco Pierluigi Biondi, la cui leadership è stata fondamentale nel guidare la città attraverso le complessità della ricostruzione e del rilancio.

Pierluigi Biondi è nato e cresciuto nel piccolo borgo di Villa Sant’Angelo, a circa 15 minuti dall’Aquila, paese in cui vive tuttora con la moglie e i figli, e a cui è fortemente legato.

Il percorso politico di Biondi è iniziato con il suo coinvolgimento nella politica locale come sindaco del suo paese natale. Proprio questo forte legame con il territorio lo ha portato ad avere una grande attenzione per lo sviluppo urbano e le questioni sociali legate alle aree interne, dimostrando una profonda comprensione delle esigenze della sua comunità. Biondi si è rapidamente affermato come un leader attento ed efficace, guadagnandosi la fiducia e il sostegno dei suoi elettori.

Il terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009 è stato un evento catastrofico che ha rimodellato il futuro della città, che è stata rasa al suolo. Ma oltre agli edifici distrutti, sono rimaste cicatrici indelebili nella vita degli aquilani. In quel particolare momento Biondi era sindaco a Villa Sant’Angelo e si è trovato a dover gestire una situazione catastrofica, cercando, per quanto possibile, non solo di fare tutto il necessario per la sua comunità, ma anche di consolare e sostenere chi in quella tragica notte ha perso tutto.

Nell’immediato periodo successivo al terremoto, Biondi è emerso come una figura chiave negli sforzi di soccorso e recupero. Ha organizzato squadre di risposta alle emergenze, coordinandosi con organizzazioni di aiuto nazionali e internazionali, e diventando un fervente sostenitore delle esigenze dei residenti colpiti. I suoi instancabili sforzi durante questo periodo gli hanno fatto guadagnare il rispetto della comunità e lo hanno fatto emergere come un leader naturale negli sforzi di recupero a lungo termine del territorio.

L’elezione di Biondi a sindaco nel 2017 ha segnato una tappa significativa per L’Aquila. La sua campagna prometteva trasparenza, responsabilità e un piano completo per la ricostruzione della città.

Ci confida che, in realtà, lui era un outsider e nessuno credeva che avrebbe potuto guadagnare il favore della popolazione. Pierluigi Biondi ha vissuto i giorni delle elezioni con grande serenità: “Non avevo nulla da perdere. Il 25 mattina ho celebrato un matrimonio e, poi, mi sono recato a un pranzo di famiglia.”, ci ha raccontato. Ha preso in carico il mandato con la leggerezza e la determinazione che lo contraddistinguono. Dopo aver assunto la carica di sindaco, Biondi ha affrontato l’enorme sfida di gestire un processo di ricostruzione complesso, che richiedeva non solo di prendere decisioni importanti per la ricostruzione delle proprietà private e pubbliche, ma anche di far fronte a una situazione socio-economica molto delicata e aggravata da quanto successo nel 2009.

Come primo cittadino, ha prioritizzato la trasparenza nella governance, garantendo che l’allocazione dei fondi e delle risorse fosse condotta con integrità e responsabilità. La sua amministrazione ha stabilito canali di comunicazione chiari con il pubblico, favorendo un senso di fiducia e collaborazione. Il suo stile di leadership pratico e il suo impegno nel coinvolgimento della comunità sono stati fondamentali per il successo degli sforzi di recupero dell’Aquila.

Ricostruire l’infrastruttura fisica della città è stato un compito monumentale. Il terremoto ha lasciato il centro storico della città e numerose aree residenziali in rovina, richiedendo una strategia di ricostruzione completa e coordinata. Sotto la guida di Biondi, sono stati fatti progressi significativi nel ripristino e nella modernizzazione della città.

Uno dei principali risultati dell’amministrazione Biondi è stata la restaurazione di edifici storici e punti di riferimento culturali. Questi sforzi hanno preservato il ricco patrimonio architettonico dell’Aquila e hanno anche rivitalizzato la sua identità culturale. La ricostruzione delle aree residenziali ha fornito alloggi necessari per i residenti sfollati, mentre i miglioramenti alle infrastrutture pubbliche come scuole, ospedali e parchi hanno migliorato la qualità della vita in città.

Biondi è il sindaco più giovane che L’Aquila abbia mai avuto, al momento dell’insediamento doveva compiere 43 anni. E questo spirito giovane si sente anche quando parla dell’importanza di ritrovare le proprie radici. “Oggi i centri storici delle grandi città sono “turistici”, è tutto molto costruito. L’Italia vera non si respira più.”, ci racconta, mentre sottolinea l’importanza di investire nelle città di medie dimensioni, come il capoluogo abruzzese, di concentrare i servizi intorno a queste realtà, per renderle punto di riferimento di un territorio più ampio e non costringere le persone a doversene andare da casa loro per trovare opportunità. Se prima della pandemia la tendenza era quella di spostarsi dalle aree interne o dalle piccole città, verso le grandi città, oggi stiamo fortunatamente assistendo a una tendenza inversa. Le persone ricercano uno stile di vita meno frenetico, più a misura d’uomo.

Ed è per questo che lui e tanti altri sindaci della zona si sono battuti per avere i fondi necessari per rilanciare il territorio, investendo in innovazione, tecnologia, creare posti di lavoro e, soprattutto, in formazione. Perché, ci tiene a sottolineare, la formazione è importante per costruire il futuro.

Riconoscendo che il vero recupero va oltre la ricostruzione fisica, Biondi ha promosso il rinnovamento culturale e sociale all’Aquila. Il ricco patrimonio culturale della città, inclusi la musica, l’arte e le tradizioni, svolge un ruolo vitale nella sua identità. L’amministrazione Biondi ha dato spazio a molte iniziative per rivitalizzare le attività culturali e supportare gli artisti locali, favorendo una comunità vivace e dinamica.

Uno dei pilastri di questi sforzi è stata la rinascita di festival tradizionali ed eventi culturali, che celebrano il patrimonio dell’Aquila e offrono anche opportunità di coinvolgimento della comunità e di rivitalizzazione economica. L’amministrazione Biondi ha anche supportato la creazione di nuove istituzioni culturali e spazi per l’espressione artistica e lo scambio culturale.

L’impegno del Sindaco per il benessere sociale è stato un aspetto distintivo del suo mandato. La sua amministrazione ha implementato una serie di programmi sociali mirati a supportare i residenti più vulnerabili, inclusi quelli ancora colpiti dal terremoto. Queste iniziative hanno fornito assistenza abitativa, servizi di salute mentale e programmi per promuovere la coesione sociale e la resilienza della comunità.

I centri comunitari creati in vari quartieri hanno svolto un ruolo centrale in questi sforzi. Questi spazi offrono servizi, dai programmi educativi alle attività sociali, che aiutano a costruire un senso di comunità e supporto tra i residenti.

Il recupero economico è stata una priorità chiave per l’amministrazione Biondi. Riconoscendo che un’economia forte è essenziale per la sostenibilità a lungo termine della città, il Sindaco ha implementato politiche per attrarre investimenti, supportare le imprese locali e creare opportunità di lavoro. La sua amministrazione ha lavorato a stretto contatto

con imprenditori, leader di settore e istituzioni accademiche per promuovere la crescita economica e l’innovazione.

Uno dei progetti di punta sotto la guida di Biondi è stata la creazione di un parco tecnologico mirato a favorire l’innovazione e ad attrarre startup. Questa iniziativa ha sfruttato la vicinanza di L’Aquila all’Università dell’Aquila e ad altre istituzioni di ricerca, creando un hub per lo sviluppo tecnologico e l’imprenditoria. Il parco tecnologico ha creato posti di lavoro e ha fatto entrare L’Aquila di diritto nel pool dei centri per l’innovazione della regione.

Biondi ha anche promosso lo sviluppo di un turismo sostenibile, capitalizzando sulla bellezza naturale e sul patrimonio culturale dell’Aquila. Gli sforzi per migliorare il turismo, promuovere le attrazioni locali e creare un ambiente accogliente per i visitatori hanno aiutato a diversificare l’economia locale e a generare nuove fonti di reddito.

Biondi ci racconta che tanto è stato fatto. La ricostruzione degli edifici privati è quasi ultimata, mancano degli interventi nel pubblico, che vanno programmati, ma si tratta davvero di poche cose.

Ma come ha fatto fronte L’Aquila a questa tragedia? L’Aquila è il frutto della sua storia. È una città solida nel suo approccio alla vita. “Siamo figli delle nostre montagne, quindi, siamo anche abbastanza ruvidi, resistenti, abituati ai climi rigidi, alle salite impervie, anche alla mutevolezza. Quando sali in montagna non ti devi mai fidare delle previsioni del tempo, non esistono previsioni che tengano.” Ed è con questa fibra che il popolo aquilano si è rialzato e ha fatto fronte a un evento come quello del terremoto, che non ha mai avuto precedenti di quella portata, nessun capoluogo di regione, prima del 2009 aveva mai vissuto niente di paragonabile.

L’Aquila sarà Capitale Italiana della Cultura nel 2026. Questa nomina rappresenta una grande opportunità per il rilancio della città e sappiamo che già qualcosa si sta iniziando a muovere a livello turistico. Molti alberghi e ristoranti stanno già iniziando a ricevere prenotazioni. Ma allo stesso tempo, ci sono tante persone che pensano di poter lavorare in città in quel periodo, che si stanno già muovendo. Il Sindaco ci racconta che L’Aquila è stata nominata, perché questa nomina rappresenta una sfida. Non è una città in cui negli anni si sia fatta tantissima cultura. Sarà la dimostrazione, però, che facendo cultura, argomento che nella politica viene visto come accessorio, si può far crescere e sviluppare un territorio.

Ma Pierluigi Biondi, tra 10 anni dove si vede? Cosa vorrebbe fare? Ci confessa con un sorriso che probabilmente potremo incontrarlo in giro per la città mentre si gode un gelato con la moglie e i figli, fuori dalle sedi istituzionali, ma sempre impegnato in politica, che è l’unica attività che ha sempre portato avanti con costanza nella sua vita.

 

Foto Simone Paris

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