Abbiamo incontrato Vera Gemma, figli d’arte, che dialoga sin da subito con l’arte, scrittrice, attrice, donna.
Vera Gemma. Attrice, figlia d’arte. Come nasce l’amore per il cinema?
“Il cinema l’ho trovato in casa, è un ambiente dove sono nata e cresciuta. Sin da piccolissima mi
trovavo sui set e rimanevo spesso in disparte, osservavo tutto, attenta a non disturbare e
inconsciamente o consciamente non so, ho coltivato quest’amore. Soprattutto grazie a mio padre.
Giuliano Gemma grande uomo di cinema e televisione. Com’era a casa, fuori dai riflettori?
“Era un uomo estremamente simpatico, auto ironico, molto umile e divertente. Rispettoso di quella che era la mia vita, compresa quella di mia sorella. Era attento a non influenzare le nostre scelte, ci lasciava una grande libertà, anche quella di sbagliare”.
Come è stato lavorare sul set di Scarlett Diva con Asia Argento?
“Scarlett Diva è stato il primo film da regista di Asia. Io facevo un ruolo che lei scrisse
appositamente per me. E’ stato distribuito in tutto il mondo anche se in Italia fu abbastanza criticato.Ho ricordi stupendi di quei momenti passati insieme.
E’ nata un’amicizia o c’era già?
“Io e Asia ci conosciamo da quando eravamo piccolissime. Ci mandavano insieme in vacanza, nei
villaggi Valtour dove non potevano far danni, mentre i nostri genitori lavoravano. La differenza
d’età con Asia si faceva sentire un po’ di più, io avevo tredici anni, lei a malapena sette: per noi altreera la bambina da controllare, ma io avevo già colto la sua formidabile genialità. Tuttora mi dice “tusei stata la prima a capirmi”; la valorizzavo e la facevo sentire importante”.
Ultimamente l’abbiamo vista (Asia) impegnata a delle vicende di cronaca poco piacevoli. Checosa ne pensa?
“Credo che sia un complotto di un ragazzino furbo che pensa bene in un momento di difficoltà
economica di ricattare Asia Argento e Anthony Bourdain. Oltre tutto, in America è una pratica
molto diffusa quella delle denunce per un tornaconto visibilità e denaro. Asia ha creduto in lui e
nella sua amicizia. Jimmy gli aveva anche scritto un biglietto che diceva “grazie di essere nella miavita”. Dopo anni la denuncia per stupro, credo che sia veramente ridicolo, tutto qui.
Oltre ad essere appassionata di cinema, lo è anche del mondo circense.
Tuttora sono fidanzata con un circense, un addestratore di felini. Come posso vado sempre al circo,ma rimango in incognito, per fatti miei. La passione per questo mondo è stata ereditata da miopadre: lui amava più il circo che il cinema, percorreva chilometri e chilometri quando sapeva chenei dintorni ce ne era uno. Il suo amore era disinteressato, genuino. Lui si definiva un “circensefrustrato”, Walter Nones (marito di Moira Orfei, ndr) diceva che era un “circense prestato alcinema”. Andava in giro per circhi a fare il trapezista e quando la pubblicità chiamava il suo nome,il tendone si riempiva”.
Quali sono i progetti futuri di Vera Gemma?
“Tuttora giro il mondo con il documentario che realizzai su mio padre, insieme a lui prima che
morisse; sono stata in Argentina, in Perù. In Italia è stato proiettato in occasione del Festival di
Roma ed è stato mandato in onda due volte dalla Rai che ne ha acquistato i diritti.Ad Aprile 2019 girerò un film con una regista viennese, anche lei molto appassionata di circo. Mi contattò un giorno, dicendo di aver scritto una storia per me. Accettai. Sto cercando di tenere alto il mio nome di artista e soprattutto quello di mio padre, evitando chiacchiere di facili popolarità”.