“La passione può avere mille forme diverse ma il suo scopo è sempre uguale: farci sentire vivi”. Questa è una frase di Fabrizio Caramagna, scrittore e aforista italiano che parla della ‘passione’ come la nostra unica arma per difenderci dalle difficoltà, lasciando sempre un segno. Rossana Potenza ha già lasciato un’impronta indelebile e continua ancora a farlo su palchi e teatri di tutto il mondo grazie alla sua voce possente ma allo stesso tempo dolce. Ma quali sono stati i percorsi di questa artista pugliese? È un soprano lirico solista che lavora in contesti nazionali ed internazionali con orchestre conosciute in tutto il mondo come i Berliner Philarmoniker, la London Simphony o l’Opera Orchestra di New York, diretta da maestri come Alain Guengall, Lorin Maazel, Gustav Kuhn, Donato Renzetti, Maurizio Arena, Eve Queler, David Jimenez, Paolo Olmi, Daniele Callegari, Stefano Ranzani, cantando al fianco di grandi artisti come Placido Domingo, Josè Carreras, Monserrat Caballè, Ruggero Raimondi, Renato Bruson, Giorgio Merighi, Mirella Freni presso Teatri e Concert Halls come la Carnegie Hall di New York, una delle sale da concerto più importanti del mondo, il Rudolfinum a Praga, Musikverein di Vienna, la Fondazione Arena di Verona, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Massimo di Palermo, Il Teatro Greco di Taormina, il Teatro Bellini di Catania, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro lirico di Cagliari, Mörbish Arena in Austria, Hallenstadion di Zurigo, Bayreuth Staatsoper Halle, poi a Berlino, Monaco, Düsseldorf, così come in Giappone, Cina e Russia. Parliamo di un orgoglio italiano che ha arricchito con vari studi il suo percorso artistico. Contemporaneamente alla sua carriera, dopo essersi laureata con 110 e lode in Filosofia con una tesi sul rapporto tra la psicologia del profondo e la fisica quantistica e aver conseguito un Master Universitario in Pnei e in Musicoterapia, Rossana si è dedicata anche al campo delle Neuroscienze con un approfondimento del rapporto tra la musica, il cervello e le sue aree emozionali.
“ La musica rappresenta un ponte tra la dimensione fisica e metafisica e attraverso i suoni e le vibrazioni, dagli atomi primordiali alle intelligenze più complesse interpreta gli aspetti più profondi del nostro essere, traduce il nostro cuore, la nostra anima” sottolinea Rossana, che non si limita a vedere la musica come un’esperienza puramente estetica, ma anche di cura e dunque molto di più. Tra i diversi i ruoli e gli autori che ha privilegiato in questi anni, da Pergolesi a Mozart, da Gounod a Verdi, da Bizet a Massenet, da Puccini a Leoncavallo e in particolare Puccini molto amato dall’artista, ricordiamo il ruolo di Mimì nella Bohéme, di Manon in Manon Lescaut, di Tosca, di Lauretta in Gianni Schicchi, di Anna in Le Villi, di Suor Angelica, così come di Desdemona nell’Otello di Verdi e di Nedda nei Pagliacci di Leocavallo. Ricordiamo vari eventi televisivi a cui ha preso parte, come quello della Fondazione Taormina Arte con Josè Carreras, il Concerto di Natale al Duomo di Milano con Renato Bruson e Monserrat Caballè, così come il concerto a Pecs in Arena con Placido Domingo e Eugene Kohn. Insomma Rossana ha davvero girato tutto il mondo e, come ogni artista, ha sempre lasciato in ogni luogo qualcosa di sé attraverso la sua voce. “Cantare mi emoziona sempre ed è come esplorare l’essenza del mondo al di là delle apparenze, una forma di risveglio della coscienza interiore” scrive spesso e “ con umiltà noi artisti siamo canali e strumenti, perché la musica è un dono di Dio, un veicolo di luce e d’amore”. Dunque per Rossana la musica non è solo una sequenza di note o solo passione, ma è l’espressione dell’anima. Fabrizio Caramagna scriveva anche “un modo per sentirsi vivi”. Su Pnei Review, la rivista scientifica di psiconeuroendocrinoimmunologia, il soprano ha pubblicato un lavoro dal titolo: “Il cervello musicale” e sta terminando il suo prossimo libro sui suoni e la neurobiologia delle emozioni. Rossana ha già raccontato tanto con la propria voce in tutto il mondo e ha ancora tanto altro da dire.
