“Sillabari”. Edoardo Siravo e il suo racconto

Va in scena a Roma, dopo essere stato a Milano, presso il Teatro Palladium, in collaborazione con Teatro Palladium, Roma 3 Università degli studi con il contributo di NEXT2018- Regione Lombardia:”Amore, ingenuità, poesia, sogno… (Sillabari)” di Goffredo Parise, regia di Lorenzo Loris con Edoardo Siravo, Monica Bonomi e Stefania Barca. Emozioni, ricordi, storie di uomini e donne in balia di sensazioni e sentimenti, combattuti tra il desiderio di amare e la paura quanto mai attuale della solitudine.

I Sillabari sono cinquantaquattro brevi racconti  scritti da Parise tra il 1972 e il 1982 in piena contestazione ideologica, considerati un vero capolavoro.  Sono piccole storie di gente comune, ovvero  una riflessione sull’esistenza, poesie in prosa sui sentimenti da cui emerge una sorta di riscoperta dei valori più autentici. Edoardo Siravo è un uomo irrimediabilmente malato che per la prima volta si guarda allo specchio e, quello stesso giorno, avverte di essere alla fine. Ci si interroga su quello che poteva essere e che la clessidra del tempo ha impedito che accadesse, o meglio la pigrizia di un uomo stanco, di un cuore fermo.

Come sostiene lo stesso attore: “La ‘realtà’ di fronte alla quale si trova Parise negli anni Settanta non è più la realtà di un tempo. Lo scrittore ne offre un sunto particolare in un articolo pubblicato nel luglio del 1974 dal titolo emblematico, “La vita è disordine”. Mi sembra quindi che Parise sia stato in qualche modo il precursore di un’attualità che lascia ormai poco spazio all’ordine, alla concretezza e alla solidità”

Lui è diversamente dal personaggio positivo alla vita, risponde si all’amore, alla compagnia, non ha paura della solitudine, adora il suo lavoro, adora il palcoscenico, il teatro, il pubblico; il suo sogno è poter interpretare un giorno il ruolo di Macbeth o il ruolo di Faust.

Lo sguardo di Parise sull’Italia di allora sembra lo sguardo di  ciascuno di noi sulla vita, con disincanto, disillusione, ma nello stesso tempo con l’ardore di non arrendersi mai e di guardare oltre che alla cinica realtà anche al sipario nascosto ovvero all’amore e alla vita.

Sosteneva Erasmo da Rotterdam teologo, umanista e filosofo olandese :”Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico”.

 

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