Barnaba Perna è nata a Napoli ed è giudice civile dal 1999. Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso la sezione fallimentare del Tribunaledi Roma. Ha 51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni. Annabella Abbondante è il suo romanzo d’esordi
Anche lei come la protagonista del suo libro, Annabella Abbondante, ha un debole per la buona cucina?
“Sono una appassionata di cucina, non tanto una buona forchetta. Per ragioni di salute non posso abbandonarmi alla golosità come fa la mia protagonista. Ma apprezzo un piatto ben cucinato, e mi piace creare ed accostare nuovi sapori nei piatti.”
Cosa farebbe se una persona che porta nel cuore sparisse all’improvviso?
“Credo che farei esattamente come Annabella. Mi attiverei con tutte le risorse disponibili per capire la verità. Anche io come la mia protagonista cono convinta che la verità abbia un prezzo alto, ma lo pago volentieri ogni volta.”
Crede davvero nell’utilità delle cliniche psichiatriche o forse le persone starebbero meglio aiutate da infermieri?
“Non ho mai approfondito questo argomento, ma credo che l’importante sia che le persone affette da malattie psichiche si sentano circondate di affetto e siano seguite da persone competenti.”
Qual è il suo genere letterario preferito?
“Senza dubbio il “giallo ma non troppo”. Ho letto moltissimi autori italiani appartenenti al filone che potremmo definire tra il legal e la comedy. Dal grande maestro Camilleri, a Malvaldi. Ma le mie preferite restano le regine del giallo in rosa. Parlo di Alice Basso, Alessia Gazzola, Chiara Moscardelli, Gabriella Genisi, Mariolina Venezia e Valeria Corciolani. Sono tutte state di ispirazione per me. Io cito sempre una frase di quel genio indiscusso che era Italo Calvino: “la leggerezza non è superficialità”. Il sorriso è uno strumento indispensabile per vivere bene. Per affrontare la vita con il giusto approccio.”