La carriera di Valentina Parisse inizia con il disco “Vagabond”,2011, dal sound raffinato, a cui hanno collaborato il produttore Steve Galante, il musicista Phil Palmer e Mazen Murad .
Il suo primo singolo in italiano, “Sarà bellissimo”,2014, Lab/Sony Italia, prodotto da Phil Palmer, ha conquistato il consenso di pubblico e critica.
Nel 2018 si apre un nuovo percorso con Universal Music Italia, con cui la giovane artista pubblica “Tutto cambia”. Il singolo vanta la collaborazione degli autori Tyrone Wells e l’ex membro dei One Republic Tim Myers.
In occasione del Concerto del Primo Maggio 2019 in Piazza San Giovanni a Roma,
la cantante ha presentato il brano “Dannata Lotta”, scritto insieme a Cheope e Alfredo Rapetti Mogol.
Valentina Parisse è anche autrice di brani portati al successo da artisti italiani del calibro di Renato Zero, insieme a Phil Palmer, Valentina ha composto
la musica del singolo “Rivoluzione”, inserito nell’album “Alt” del 2016, e Michele Zarrillo, collaborando alla scrittura de “Nell’estasi o nel fango” presentato a Sanremo 2020 e di “Vivere e rinascere” ,2017.
Nell’estate del 2020 è uscito il singolo “ Ogni bene” interpretato con il cantante Space One
La canzone “Sarà bellissimo”, il suo primo singolo in italiano, parla della fine di una storia d’amore, racconta di chi sa lasciarsi alle spalle il passato con leggerezza e disincanto dando valore alla libertà recuperata. Valentina Parisse credo che lei la vera storia d’amore l’abbia instaurata con la musica.
Le capita mai di essere così presa da questo bellissimo amore, da non poter fare a meno di comporre?
“Ottima domanda.
Tra i mille motivi per i quali sono perdutamente innamorata di quello che faccio è perché la Musica è libertà, e questa è una delle sue più grandi bellezze. Scrivere, cercare idee, essere creativa nel mio campo è uno stimolo sempre presente.”
Valentina Parisse che rapporto ha con la scrittura nel quotidiano?
“Ci sono giorni in cui mi siedo e scrivo, altri in cui mi trovo magari a fare le ore piccole più disparate e arriva un’ idea, che cerco subito di fermare appuntandomela sul telefono, che è appunto pieno zeppo di note vocali!! Ma il momento migliore senza dubbio è quando sono in studio, il mio vero e proprio rifugio.
Ho iniziato a lavorare in uno studio di registrazione a 14 anni, e oggi come allora resta il luogo dove più sono a mio agio.”
Ha collaborato con Phil Palmer, Michele Zarrillo, Renato Zero, Mazen Murad, solo per fare alcuni nomi.
Ogni volta che si ha l’onore di collaborare con dei maestri si impara qualcosa di nuovo, si “rubano” con occhi e orecchie i segreti.
Valentina Parisse quanto ha inciso nella sua crescita musicale la collaborazione con questi artisti?
“Ha inciso in maniera indelebile: grazie a queste esperienze con mostri sacri del loro calibro ho imparato tantissimo, e devo dire che i loro consigli mi hanno dato tanto.
Phil è stato tra i primi a credere in me, ricorda ancora le prima sessioni di scrittura assieme: io tremavo all’idea di poter collaborare con un Artista così immenso, e la sua disponibilità e i suoi insegnamenti mi hanno resa più forte e consapevole dei miei mezzi, di cosa e come volessi realizzare nelle mie canzoni. Condividere quello che si ha, anche in termini di esperienza, da parte di chi ha fatto così tanto nella Musica, dona ad Artisti giovani come me la forza di credere ancora di più nei propri sogni.”
Nella canzone “Tutto cambia” mi ha colpito il verso: “Lascia andare l’idea di non sbagliare mai.”
Viviamo in una società dove sbagliare quasi non è permesso. L’accettazione di uno sbaglio crede possa essere la spinta per una crescita interiore?
“Assolutamente sì ed è questo proprio il senso delle mie parole. Oggi tutto deve essere perfetto ed impeccabile, tutto subito, tutto veloce, tutto superficie.
Io credo invece che sono gli errori a renderci migliori, che cadere e rialzarsi è la grande e bellissima sfida della nostra vita, sempre.”
Quali emozioni ha provato cantando davanti alla leggenda della musica Bruce Springsteen?
“Tantissime!! Inutile ricordare ai suoi lettori la grandezza di questo Artista, lo sappiamo tutti.
Quello che a me ha da sempre anche affascinato è il suo essere ribelle e ostile a qualsiasi tipo di convenzione o ingiustizia sociale, cose che condivido.
Senza alcun dubbio è una delle esperienze lavorative più belle che porto nel mio cuore.”
Quando si compone, musica o parole, c’è sempre elemento disturbante, che sia il mondo esterno o i pensieri della nostra vita che abbiamo sempre dentro di noi. Valentina Parisse come difende il momento creativo da queste distrazioni per essere concentrata?
“Per me queste non sono distrazioni ma sono vera e propria fonte di ispirazione per le mie canzoni.
Tutto quello che viene dall’esterno, tutte le storie che ascolto e le persone che incontro, dagli amici o anche di chi magari incrocio soltanto per pochi minuti, le mie vicende personali le mie gioie o anche le mie paure, tutto questo sono le mie parole che mettono i testi che scrivo.”
Valentina Parisse lei ha collaborato alla stesura del testo che Michele Zarrillo ha portato al festival di Sanremo nel 2020, “Nell’estati o nel fango”. Il testo è pura energia, un invito a non farsi abbattere davanti alle avversità, a lottare per non perdere le cose migliori: i rapporti umani, e non virtuali.
C’è un verso che dice: “E vivere ogni istante con chi adesso è più importante.”
Quanto è essenziale circondarsi di rapporti umani importanti per trovare il coraggio di rialzarsi davanti ad ogni difficoltà?
“È fondamentale per me prendere ogni difficoltà come uno spunto per migliorarsi oltre che rialzarsi. Come le raccontavo poche righe fa quando si scrive quello che si interpreta è inevitabile che si faccia riferimento alle proprie esperienze personali, ed è ovvio che io abbia avuto tutta una serie di avventure sia positive sia negative. Mi piace pensare che ognuna di esse, mi sia accaduta per insegnarmi qualcosa e che io possa farne tesoro, anzi magari metterla pure dentro una canzone.”
Ha partecipato alla composizione del brano “Stai giù” di Renato Zero, inserito nell’album Zerosettanta.
Mi sembra un testo pieno di rabbia verso la politica, l’informazione generalista, che quasi desiderano vederci “Stare giù” per manovrarci meglio.
Un verso recita così: “La paralisi del cuore pur di non soffrire più”.
Bisogna diventare un po’ freddi e distaccati, creandosi una forma di autodifesa emotiva per non stare giù e non farsi abbattere?
“In realtà costruirsi un muro dentro il quale nascondersi può aiutare in un primo momento, ma poi la solitudine credo sia ancora peggiore. Quello che ci accade intorno a volte porta a quella paralisi del cuore a cui si fa riferimento, e credo sia necessario comunque uscire dal proprio guscio e mettersi alla prova, ed entrare in contatto con chi c’è intorno e con la realtà in cui viviamo. Questa grande pandemia, questo momento di sofferenza nel mondo ci ha portato tutti ad isolarci e a farlo per il bene di chi più amiamo, e sento che questo in qualche modo ci abbia insegnato ancora di più il valore dello stare insieme e non vedo l’ora che sia di nuovo possibile.”
Nel singolo “Ogni bene” ha collaborato con Space One. La canzone parla di un amore finito, ma senza rancore ne odio, solo il desiderio di dimenticare, ricordando purtroppo ciò che non si è fatto.
Augurare ogni bene in un addio è un gesto raro e nobile. Valentina Parisse oggi quale “bene” vorrebbe che qualcuno le augurasse?
“Anche questa è una splendida domanda!! Non saprei esattamente “quale bene”, diciamo che sarebbe sufficiente avere pensieri positivi!! Anche perchè in un’ottica quasi karmica della vita tutto quello che facciamo poi ci torna indietro quindi augurare qualcosa di buono a qualcuno è anche un po’ augurarlo per se stessi!”
Nel 2020 partecipa per la terza volta consecutiva al programma “All together now”. Quale emozione si prova a passare dal cantante che si vuole fare conoscere a giudice?
“È una bellissima responsabilità e io nel mio piccolo cerco di essere propositiva verso tutti i concorrenti che si sono presentati in questa edizione e anche in quelle passate.
Così come a me è stata data tanta fiducia e tanta forza, come ti raccontavo qualche domanda fa quando si parlava delle mie collaborazioni, spero di poter dare qualche buon consiglio e soprattutto tantissimo incoraggiamento: tutti abbiamo non solo il diritto, ma anche il sacrosanto dovere di sognare!”