Il re Davide è tra i più famosi e affascinanti personaggi della Bibbia: l’arte, la letteratura, basti pensare alla tragedia “Saul” di Alfieri, e la cinematografia hanno trovato in lui una inesauribile fonte di ispirazione e hanno cercato di illustrarne la complessità: il coraggio del condottiero, l’astuzia del conquistatore di Gerusalemme, la saggezza del re, la poesia dell’autore di salmi e inni. Senza dimenticare gli elementi di debolezza, come nel caso dell’uccisione di Urìa a motivo della sua bella moglie Betsabea. Fratel Luca Fallica esplora in questo libro un altro aspetto del grande re d’Israele, il più importante anche se probabilmente il meno noto ai lettori: Davide è un uomo scelto da Dio perché è “secondo il suo cuore”. E ciò che rende ancor più significativo questo titolo di merito è il fatto che non sia attribuito ad altri in tutte le Scritture. Se dunque Davide è secondo il cuore di Dio, allora conoscere Davide – è questa la tesi dell’autore – ci avvicina al cuore stesso di Dio, ce ne fa conoscere e incontrare qualche tratto.
Davide, figlio di Iesse, è stato il secondo re d’Israele durante la prima metà del X secolo a.C. Le sue vicende, risalenti all’epoca ebraica, sono raccontate nel primo e nel secondo libro di Samuele, nel primo libro dei Re e nel primo libro delle Cronache.
Originale la struttura del libro non tanto per la suddivisione in 7 capitoli che aiutano a scoprire il ruolo e il valore di questo personaggio biblico ma l’invito dell’autore a ciascuno lettore aaffinché, entrato nel mistero di Dio, andato al cuore del suo messaggio d’amore, stenda un suo personale ottavo capitolo, anche breve, ma capace di dire le emozioni e le suggestioni raccolte nel corso della lettura, perché ogni lettura conduce ad una meditazione personale, o dovrebbe condurre a ciò.
Luca Antonio Fallica è un monaco benedettino della Comunità Santissima Trinità di Dumenza. Nato nel 1959, ha maturato la sua fede e la sua scelta monastica nella Chiesa di Ancona, città in cui è cresciuto. Nel 1985 è entrato nel monastero benedettino di Praglia, dove ha iniziato la formazione teologica, proseguita poi presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano. Tra le sue pubblicazioni, “La rugiada e la croce. La fraternità come benedizione” e tre volumi di commento alla liturgia della parola festiva. La pratica personale e comunitaria della lectio della parola di Dio, pregata e accolta nella vita fraterna, è all’origine di queste riflessioni.