Si può curare un cuore spezzato, anche l’arroganza o il mal di testa, perfino i reumatismi. Questo sostengono Ella Berthoud e Susan Elderkin, maestre speciali di un vero e proprio breviario di terapie romanzesche, antibiotici narrativi e medicamenti di carta e inchiostro. L’incontro avviene al corso di letteratura inglese dell’Università di Cambridge, ove era più che usuale lo scambio di libri. Mosse entrambe anche da interessi divergenti, pittrice la prima e scrittrice la seconda, hanno unito le loro forze in un progetto ardito, mettere a punto nel 2008 un servizio di Biblioterapia * con la School of life di Londra.
Curarsi con i libri, il testo che delinea ed anche metaforicamente riassume questo percorso, viene dato alle stampe cinque anni più tardi. Facilmente intuibile il puntiglioso ed originale lavoro di ricerca, quasi un dissodamento letterario, dove con particolare acume spicca un sodalizio, inconsueto, ma efficace, solo banalmente riassumibile nei termini di “letterario- curativo”.
E’ un testo che supera il prontuario, spazia dai classici ai contemporanei, da romanzi famosissimi a libri rari, con passione, autorevolezza, eleganza. Ad onta di inevitabili esigenze di natura didascalica e bibliografica, l’operazione convince, anche nel paradosso surreale che dilata i confini di un letterario assunto letteralmente a φαρμακός.
Andare a sbattere con l’alluce?
Pronto il rimedio, almeno quanto nel caso di un’allergia alla autostrada.
Lo stesso vale per la cravatta macchiata o per l’incapacità di trovare una buona tazza di caffé, giusto per citare situazioni usuali che fanno sentire oppressi dalla prosaicità del quotidiano.
E’ un libro che diverte in modo serio e spinge a riflettere. D’altro canto, come ha agio a sottolineare nella prefazione Fabio Stassi , “la stessa scrittura è a sua volta una forma di ossessione e di nevrosi, e il romanzo il sintomo di un malessere, di una debolezza, di qualche incompatibilità dolorosa di un individuo con la società e con se stesso”.
The last, but not the least, vista l’anglica origine delle nostre autrici: è consentito spapariare** in modo indolente, liberamente da una pagina all’altra, perché l’indice non verrà smentito dalla promessa di stimolanti sorprese.
Riferimento bibliografico
Ella Berhoud Susan Elderkin, Curarsi con i libri Rimedi letterari per ogni malanno, Sellerio editore, Palermo,2013 (traduzione di Roberto Serrai)
*traduzione da www.thenovelcure.com ( letto il 22 marzo 2020)
Tu abbia un dito rincalcato o patisca, invece, di un’ostinata forma di tristezza, all’interno del nostro sito troverai una cura nella lettura. Testi, anzi rimedi, selezionati per sollevarti lo spirito. The Novel Cure ti offre un’idea di ciò di cui trattiamo, ma se non trovi ciò che ti serve ci sentiremo comunque sfidati ad accontentarti. Troverai anche consigli su come affrontare i più comuni malanni, perché leggere al momento giusto ciò di cui hai bisogno amplifica il potere che un libro ha .Nel caso, poi, un/a ragazzo/a sia stato/a bullizzato/a , oppure il piccolo di casa fatichi a gattonare, o ancora un’adolescente si sia innamorata per la prima volta, abbiamo le storie giuste in grado di aiutare a stare meglio. Il nostro The Story Cure è un manuale “convinto” che i racconti che disegnano le vite dei giovani non debbano essere lasciati al caso. Siano bizze o altro ancora, ci sono momenti in cui la lettura di un libro diventa la migliore delle medicine (liberamente tradotto da Rita Farneti).
**spapariare termine napoletano che usualmente descrive un camminare domestico, indolente ma comodo.