Nel 1964, a New Orleans, il primo giorno di scuola di una bambina afroamericana di sei anni divenne un caso di cronaca perché Ruby Bridges dovette essere scortata da quattro agenti federali per arrivare in classe senza essere fermata o insultata. Ruby andava a una scuola di bianchi desegregata e per questo era bersaglio di proteste. Norman Rockwell ritrasse la scena in un dipinto pubblicato dalla rivista Look con il titolo “Il problema con cui tutti conviviamo”.
Più di mezzo secolo dopo, i diritti degli afroamericani sono tutt’altro che acquisiti e la cronaca americana continua a mostrare la violenza del convivere con il razzismo. Ma quando Barack Obama fu eletto presidente degli Stati Uniti, molti neri sperarono che il “problema” fosse sul punto di essere superato.
In questo momento di speranza si colloca il presente del romanzo “Le tre amiche”, di Elysa Fazzino (Il Seme Bianco). La storia, ambientata nel giugno 2008 a Charleston, South Carolina, con rimandi agli anni ’60 e ‘70, parte dall’incontro tra una governante nera e il suo datore di lavoro, un bianco, un ufficiale di marina italiano passato alla Navy.
La domestica, Rosa Washington, si rende conto di avere sempre amato il padrone di casa partito da anni, Ruggero Albani, quando lo rivede dopo la morte dell’ex moglie. I due ripercorrono insieme il passato: le loro vite si sono incontrate e sono cambiate per sempre nel 1968, al culmine delle lotte per i diritti civili e della guerra del Vietnam. Rosa era stata legata a un attivista nero condannato per una violenza mai commessa, Ruggero si era arruolato per un amore finito male e diventato ossessione.
Nello sviluppo del romanzo, si intravvedono due ispirazioni letterarie: “Via col vento” di Margaret Mitchell e “Quel che resta del giorno” di Kazuo Ishiguro. Il Sud sconvolto dalla guerra di Secessione descritto da Mitchell si riconosce nello splendore decaduto della vecchia villa coloniale dove Rosa lavora per quarant’anni. E, come il fedele domestico di Ishiguro, la governante protagonista del romanzo fa i conti con la propria vita di dedizione servile e scopre che non le rimane più molto tempo.
Le “tre amiche” sono le tre donne che hanno vissuto in quella casa e che Rosa ha servito e invidiato, cercando sempre di tenere insieme una famiglia che non è mai riuscita a essere tale per colpa di razzismo, violenza, guerra.
Elysa Fazzino, nata nel Mississippi da madre americana e padre italiano, ha lavorato come giornalista a Washington, Bruxelles e Roma. Ha scritto per “Il Sole 24 Ore”, “L’Indipendente”, “Italia Oggi”, “Il Secolo XIX” e altri. Dagli anni vissuti a Washington ha tratto spunti per questo suo primo romanzo.