Un libro, inizia e si riempie da un racconto, un racconto si nutre di ricordi, i ricordi si cibano di sensazioni e sentimenti, e il sentire si anima dalla passione, da c’era una volta, come se fosse una fiaba.
Il nostro c’era una volta nel libro di Ugo Patierno chef di professione con la passione per la scrittura, nel suo libro dal titolo Metà, inizia con un racconto, con le immagini dei suoi piatti.
Un racconto da piccolo, dall’inizio appunto, l’infanzia, la madre Adelaide, che con una telefonata lo istruiva a cucinare, piccole minestre, e lui che faceva del cibo il suo compagno di giochi, il suo consigliere, e preparava il pranzo, meticolosamente, nell’attesa del ritorno della mamma.
Poi zeppole e panzerotti, diventano quasi un ossessione per Ugo, mangiare non per cibarsi ma mangiare per castigarsi, prima del cambiamento, prima della rinascita.
La scelta, il bivio, non più una cucina grassa, ma raffinata di buon gusto, salutare, evoluta.
Oggi ama Ugo mangiare bene, mangia prodotti che divengono opere d’arte, colorati, belli da vedere e da gustare, ha con il rapporto del cibo un rapporto sentimentale, un rapporto simbiotico.
Prima il c’era una volta il bambino Ugo, c’era una volta l’adolescente Ugo, nelle pizzerie paninoteche, friggitorie, oggi c’è l’uomo Ugo, che ha fatto di quei ricordi essenza più salutare, essenza di vita più sana, e ancella della sua persona.
Nel suo libro Metà racconta, traccia ricette, segna solchi, mette linee di demarcazione tra il c’era e il c’è…
Oggi il suo palato è variegato come gusto, come stile, c’è più equilibrio, più consapevolezza, ama molto la cassata siciliana, il babà e la pastiera, con loro un rapporto subliminale, che gli reca piacere e che lo solleva.
Oggi uomo salvato dalla vita salvato da se stesso, va avanti con umiltà, con emozione, con il suo cibo che cambia ogni sei mesi, che varia, con contaminazioni europee, asiatiche, partendo dalla materia prima, dal suo orto dal suo basilico, i suoi semini, 5 tipi di basilico, che usa sempre, e che lo riportano indietro nel tempo.
Ecco nascere il suo spaghetto al basilico, con i datterini, tornare alla semplicità, tornare al primo inchiostro della sua vita all’inizio, azzerare per ricominciare, azzerare per volare e ora per viversi.