Il papa delle prime volte

Un ritratto di Jorge Mario Bergoglio, eletto al soglio pontificio il 13 marzo 2013: “Francesco, il papa delle prime volte” viene pubblicato dagli editori San Paolo nel 2018, con i contributi di Gerolamo Fazzini, Stefano Femminis e Federico Lombardi.

Testimonianza delle sue riforme, delle sue scelte inedite, dei gesti inusuali che il libro delinea , ma soprattutto di una nuova visione della Chiesa, delle relazioni sociali e del modo di vivere che viene così descritto: “Francesco si sente libero di essere normale, di essere se stesso senza particolari vincoli di protocollo”.

Il servizio del papa gesuita, che volle chiamarsi Francesco, sta offrendo delle novità effettive. Basti pensare alla salita al soglio pontificio: l’antecedente rinuncia di papa Benedetto, ragionata e serena.

Gli autori del libro ed i vari contributi hanno creato una precisa raccolta di quelle che sono le innovazioni di papa Francesco e dell’importanza dell’evoluzione interiore che invita i credenti a seguire sotto la protezione dello Spirito Santo. Questa sfida si ritrova così nelle sue parole: “Soltanto il cammino dello spirito Santo è quello giusto, perché lui è sopraesa”.

I cronisti riportano nel testo dei gesti significativi e simbolici, e le sue particolarità: il primo papa argentino originario di Buenos Aires, un papa vicino ai giovani che descrivono come “consapevole dei loro sogni”. Ma il cambiamento più importante che la sua santa missione sta arrecando è il rinnovamento delle menti e dei cuori delle persone, con la sua semplicità, ovvero attraverso la mentalità di Gesù Cristo.

“Bergoglio è chiamato il papa delle sorprese perché è attento a ciò che accade ovunque egli sia” oltre ad essere ricorrentemente definito nel libro come il “papa delle prime volte” per rendere giustizia al suo percorso, che non ha vincoli, non ha piani e non è un progetto. Francesco è un successore degno dei precedenti papi, delle precedenti “voci di pace”nel mondo.

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