Roma Kaputt, Marco Bettini

La città più bella del mondo, ma anche la più disorganizzata. Marco Bettini delinea in Roma Kaputt il problema, anzi i problemi, che affliggono la capitale romana: “il più terribile dei mostri che ci governa, la pubblica amministrazione”.

Roma Kaputt, pubblicato dalla New Compton Editori, un testo del 2017 , delinea ancora le disfunzioni che, nonostante anni di riforme della pubblica amministrazione nazionale, come la Riforma del Titolo V che valorizza il potere di sussidiarietà dei comuni nei confronti dei cittadini, ancora si riversano sulle città e su Roma.

I numerosi interventi ed il malcontento sociale non hanno cambiato questa visione da parte dei cittadini, di cui Bettini cosi fa un ritratto: “ Se c’è un posto dove il caos primordiale ha buone probabilità di evolvere in delirio cosmico, questo è Roma”. La macchina amministrativa non è risultata e non risulta efficiente , sulla scia delle disfunzioni politiche: “ se in tutta Italia la contrapposizione continua tra apparati burocratici e politici produce disastri, a Roma il conflitto raggiunge la sua massima espressione”, per citare il testo.

Si tratta di un malfunzionamento che, trattandosi di pubblica amministrazione, ha origine dalla competenza nazionale e politica e si riversa a catena , o meglio in maniera decentrata, dalle regioni agli enti locali. I problemi del comune di Roma sono molteplici e diversi.

Sono luoghi comuni quelli del traffico, delle contravvenzioni e dell’immondizia, ma tuttora concreti e come per ogni malattia , compresi i sintomi, andrebbero curati dalle origini. La fiducia nel cambiamento deve alimentare la speranza di salvare una città inequiparabile: “a Roma le persone sembrano amare con più entusiasmo, uccidere con più fantasia, sottomettetesi ai bisogni creatori più spesso e perdere il senso della logica più spesso che altrove” , le splendide parole di Letitia Baldrig

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