Romanzo breve di moda maschile è il titolo della mostra curata da Olivier Saillard, che potremo visitare fino al 29 settembre, presso il Museo della Moda e del Costume di Firenze. Un’esposizione unica nel suo genere, poiché racconta l’intensa storia e l’evoluzione della moda maschile, incrociando il Made in Italy con le collezioni dei guest designer che, negli anni, hanno sfilato a Pitti Uomo. Il contenitore più ampio non poteva che essere dunque Pitti Immagine Uomo (11-14 giugno), l’evento internazionale di moda e del lifestyle maschile più ‘cool’. Come ha ricordato l’ideatore e il curatore della mostra: “Pitti Uomo è per la moda maschile quello che Cannes e Venezia sono per il cinema”. Il visitatore si trova coinvolto in un affascinante viaggio nella memoria della moda maschile, dei costumi che mutano nel tempo, un viaggio che abbraccia trent’anni di storia del Pitti Immagine, dal 1989 fino a oggi. L’esposizione comprende più di 110 brand: una settantina di questi hanno donato i loro capi direttamente alla Fondazione, una trentina li hanno, invece, prestati per l’evento, mentre la stessa Fondazione ha acquistato i capi di una decina di brand, che andranno così ad arricchire direttamente la stessa collezione museale. La mostra è stata concepita proprio come set che ricorda, allo spettatore, un gigantesco libro di moda tutto da sfogliare: sala dopo sala, come tante pagine da ‘leggere’, possiamo rivivere la moda uomo attraverso le tante collezioni storiche, i suoi brand più importanti, la creatività delle maison, il talento degli stilisti più famosi. Come ha affermato Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi: “Palazzo Pitti accoglie una mostra che indaga il senso profondo della moda. Romanzo breve, però, non sarà soltanto uno scrigno che racchiude gli ultimi trenta anni di evoluzione del menswear, ma grazie alla donazione della Fondazione Discovery segna la costituzione di una vera e propria collezione di moda maschile donata al Museo della Moda e del Costume.” Nello splendido panorama fiorentino, brand nazionali e internazionali hanno espresso, in questi ultimi trent’anni, il valore artistico e culturale della moda maschile. Ancora il curatore Olivier Saillard ha sottolineato come “tanti degli uomini, ma anche delle donne, che hanno fatto della moda maschile un soggetto creativo sono passati da Firenze. In scenografie sempre diverse, classiche o audaci, mano nella mano con la città di Firenze e i suoi luoghi prestigiosi, i creatori hanno potuto immaginare le sfilate più folli al servizio delle loro collezioni.” Ci sono i look realizzati da Giorgio Armani e da Vivienne Westwood, ma anche i capi vintage di Burberry, Christian Dior, Hussein Chalayan o Martin Margiela, e anche l’affascinante completo di Romeo Gigli del 1989. Capi di moda che raccontano tendenze e stili, che raccontano epoche straordinarie del fashion maschile, che sono entrate già nella nostra memoria collettiva. È un’esperienza oltremodo affascinante quella di rivivere la memoria storica dell’abbigliamento che racconta l’evoluzione del costume, sfogliando questo sorprendente romanzo, tanto breve quanto intenso.