In effetti, a sentirli parlare del Sud Italia,i fautori delle autonomie differenziate sembra di sentire i vari Macron, Merkel, Moscovici quando parlano dei paesi del Sud Europa.
Il sovranismo, da sempre, pone le sue basi sull’accusa all’Unione Europea di non essere uno Stato coeso, con un debito pubblico comune, politiche fiscali comuni, politiche del lavoro comuni ma di essere frammentato, con alcune regioni d’Europa che traggono vantaggio dall’autonomia delle proprie politiche soprattutto fiscali a svantaggio di altri. I sovranisti hanno sempre posto l’accento sul fatto che, in questo modo, il Nord Europa stesse creando danni irreparabili ai paesi del Sud Europa tra cui l’Italia. E ora, invece, stanno provando a fare la stessa cosa frammentando l’Italia con l’autonomia differenziata che potrebbe avvantaggiare alcune regioni del Nord Italia a svantaggio di quelle del Meridione minando l’Unità stessa del paese. I sovranisti hanno sempre, giustamente, puntato il dito per anni contro i paesi del Nord Europa più ricchi perché remavano contro i trasferimenti ai paesi del sud Europa tra cui l’Italia indispensabili per permettere investimenti nelle zone meno sviluppate e ora stanno provando a fare la stessa cosa limitando i trasferimenti mirati allo sviluppo delle aree depresse.
Per anni i sovranisti hanno lottato contro il pensiero unico neoliberista propagandato dalla disinformazione mediatica che vedrebbe il debito pubblico italiano causato dagli sprechi della classe politica nazionale nascondendo quelle che sono le vere ragioni, ossia la perdita della sovranità monetaria, le politiche depressive di austerity, e l’essere schiavi dei mercati per finanziare la nostra spesa. Ed ora, invece, lasciano che venga usata la stessa becera e meschina strategia per giustificare la voglia di autonomia di alcune regioni del Nord da un Meridione arretrato e povero a causa degli sprechi effettuati dalla propria classe dirigente regionale come la famosa siringa che negli ospedali del Sud costerebbe di più che negli ospedali del Nord.
Davvero siamo diventati meschini, cinici e disinformatori come il nemico che dovevamo combattere? Sapete benissimo che se l’Unione Europea è stata, in realtà la colonizzazione del Sud Europa spacciata per Unione con l’intento delle oligarchie finanziare di travasare ricchezza dal Sud al Nord rendendoci preda del mercantilismo di alcuni paesi. Quello che accadde oltre 150 anni fa al Meridione d’Italia seguiva la stessa logica. Colonizzazione spacciata per Unità al fine di travasare ricchezza dal Sud Italia al Nord Italia. Anche le élite finanziarie che hanno organizzato sia l’una che l’altra coincidono perfettamente. E allora perché usate due pesi e due misure? Sapete benissimo che far passare gli sprechi e la cattiva gestione della classe dirigente meridionale come causa dell’arretratezza del Meridione segue la stessa logica di chi vuol addurre le cause del debito pubblico italiano alle tangenti prese dai Governi passati. Entrambe le cose vanno combattute ma né la prima ha realmente a che fare con le ragioni della povertà del Meridione né la seconda ha a che fare con le cause del debito pubblico. E lo sapete benissimo. Ma poi parliamoci chiaro i soldi serviti per le autostrade del Nord Italia non sono stati pagati dai contribuenti delle regioni del Nord ma da quelli di tutta Italia. I soldi serviti per la rete ferroviaria ad alta velocità del Nord Italia non sono stati pagati dai contribuenti delle regioni settentrionali ma da quelli di tutta Italia. I soldi serviti per le infrastrutture del Nord Italia non sono stati pagati dai contribuenti delle regioni settentrionali ma da quelli di tutta Italia. Le royalty del petrolio estratto nelle regioni del Sud Italia non sono rimasti al Meridione ma sono finiti nelle casse dello Stato. Potrei andare avanti per ore.
Quando marito e moglie si separano perché voglio tornare ad essere single(autonomi) il marito, se ricco, deve fare ingenti trasferimenti per assicurare alla moglie il suo stesso tenore di vita se è dimostrabile che proprio la moglie ha contribuito a far sì che il coniuge generasse quella ricchezza. Volete sapere quanti miliardi di euro ha sborsato il Meridione d’Italia per far sì che il Nord diventasse così ben collegato e ricco di moderne infrastrutture? Ce lo dice, in parte, il fondo di sviluppo e coesione, lo strumento finanziario del Governo italiano destinato alle aree meno sviluppate del paese, quello che doveva servire per favorire lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali nelle aree obiettivo che, per l’85%, erano al Meridione d’Italia. Dove sono andati a finire quei fondi? Ne avranno mica comprate tutte siringhe a caro prezzo i governatori e sindaci del Sud? In realtà dei 46 miliardi di dotazione totale, oltre 36 continuano ad essere posticipati. Ora si parla del 2020 ma si andrà sicuramente oltre perché le dinamiche del pareggio di bilancio firmate dallo Governo nazionale e le richieste di tagli che provengono dall’Europa ne renderanno quasi impossibile la spesa. E quindi mancano i soldi necessari per finire, per esempio, la ferrovia Napoli/Bari/Lecce/Taranto; la Messina/Catania/Palermo; parte della interminabile Salerno/Reggio Calabria ed altre infrastrutture determinanti per lo sviluppo del Sud come dimostra, dati alla mano, Del Monaco nel libro Sud Colonia tedesca.
Ed in effetti sono state proprio le politiche di austerity e non lo spreco dei governanti locali ad aver bloccato lo sviluppo del Sud negli ultimi anni, come dimostrano i dati sul pil che – a causa delle politiche di austerità imposte dall’Europa ma avallate da tutti i governi complici che in questa Europa continuano a volerci stare- hanno depresso il pil del Meridione il doppio rispetto al (comunque ingente) calo del pil delle regioni settentrionali. Nel 2015 il rapporto era di – 6,2 al Sud e – 2,9 al Centro Nord al netto delle siringhe ovviamente.
Oggi alcuni sovranisti vorrebbero farci credere che può esserci autonomia senza sovranità monetaria. Riempiono le pagine dei giornali, le trasmissioni televisive e i dibattiti parlamentari sulle ragioni dell’autonomia. Non c’è più traccia di ciò che ha invece sottratto ogni autonomia agli Stati e di conseguenza a tutte le regioni, ossia la moneta unica.
È probabile che le più ricche regioni del Nord Italia stiano cedendo al canto delle sirene delle regioni del Nord Europa che per stroncare il sovranismo in Italia sarebbero disposte ad inglobarle nelle macroregioni europee guidate dai nostri carnefici.
Chi sostiene l’autonomia delle regioni italiane all’interno di questa Europa e di questa moneta unica sta provando invano a salvare la pelle a danno delle altre regioni e degli interessi nazionali. Fatelo pure ma non definitivi più sovranisti.
Non ci può essere autonomia senza aver riconquistato prima la sovranità.