Andrea Pedrina: emozionare nutrendo. Una storia circolare di affetti e di sì

Non devi dimostrare niente a nessuno, ma tenere sempre la mente aperta!” Queste sono le parole dette e ripetute più volte da un padre, Remo, ad un figlio, Andrea, che ha saputo farne tesoro e trasformarle in un sogno.

Dall’Istituto Alberghiero “Maggia” di Stresa, al palcoscenico de “La dispensa” a Lugano, dove Andrea Pedrina è executive chef fin dall’apertura del 2017: tre anni intensi, di studio, crescita e lavoro, per arrivare ad affermarsi in un contesto di livello internazionale.

L’obiettivo di questo giovane chef è quello di trasmettere emozioni e in questo ristorante ha la libertà di creare, progettare esprimersi al 100% e vedersi pienamente riconosciuto, come chef, ma anche, e soprattutto, come uomo.

Un lavoro, il suo, entusiasmante e conviviale, che si misura come un lavoro di squadra che abbraccia tutto e tutti e che vede in ogni ostacolo un motivo di crescita e nell’utilizzo dei tagli meno pregiati della carne, l’occasione per valorizzare la materia prima.

Tanti i maestri e i grandi con cui Andrea ha lavorato e cui deve molto: da Giuseppe Alletto al noto Alessandro Borghese, da Massimo Mauri a Brendan Becht, da Francesco Serretiello a Federico Beretta.

Oggi il suo ringraziamento più grande va sua moglie Rebecca, a suo fratello Alberto e mamma Stefania, la sua culla di famiglia che l’ha sempre sostenuto e abbracciato nella sua avventura, nata per caso, ad occhi aperti e che si è disegnata come un bellissimo sogno concreto.

Lui che oggi si affida al suo braccio destro, Gian Paolo Sessarego e a quello sinistro, Ivan Marelli, è esempio per molti ragazzi che vogliono realizzare i loro sogni e desideri, senza mai arrendersi, e reclamando il loro diritto ad essere e divenire quello che loro stessi desiderano sempre e comunque.

Ogni piatto, dal risotto ai funghi porcini alla costatina di manzo con lamponi e mela marinata, profuma del suo passato e del suo presente che si nutre di sfide e si appaga di ogni “si” e di ogni alba di un nuovo giorno che sarà, per forza di cose, alquanto gustoso…

Un piatto del suo avvenire che si cucina ogni giorno con il fuoco della passione e il sale della vita.

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