Ma dov’è che nasce la bontà della Pinsa romana?
La risposta arriva da Apetitus, distributore di basi di pinsa romana per tutte le attività Ho. Re. Ca.
ed esperti nella preparazione di questa fantastica pietanza legata alla tradizione.
Per spiegarne la bontà, partiamo dal termine: “pinsa” deriva dal latino “pinsere” (ossia allungare, schiacciare). Le origini di questo alimento, infatti, affondano le loro radici nell’antica Roma. Quella che oggi viene definita come “Pinsa Romana moderna” non è altro che la rivisitazione dell’antica ricetta nata fuori le mura della capitale imperiale.
Qui, infatti, le popolazioni contadine preparavano schiacciatine o focacce grazie alla macinazione di diversi cereali (in particolare miglio, orzo e farro) a cui aggiungevano sale ed erbe aromatiche; dopo averle così preparate, poi, le cuocevano su pietra sopra i carboni ardenti.
Nella letteratura, invece, i primi riferimenti alla pinsa risalgono già al I secolo dopo cristo, nel VII libro dell’Eneide di Virgilio. L’eroe Enea la mangia appena arrivato nelle zone rurali delle campagne laziali – accolto dal re Latino e da sua figlia Lavinia – assieme a suo figlio e ai suoi comandanti. Nel corso dei secoli, però, la ricetta non è rimasta sempre la stessa: è stata sottoposta a diverse rivisitazioni, fino ad essere rielaborata grazie a ingredienti e tecniche di lavorazione moderne.
Ad oggi, la pinsa ha letteralmente conquistato il mercato. A testimonianza del grande successo, i numeri: ad oggi è possibile contare oltre 5.000 pinserie in tutto il mondo, e l’interesse per il pro-dotto continua a crescere.
All’interno di questo fiorente mercato, Apetitus ha saputo abilmente ritagliare un proprio spazio: la sua base per pinsa marchiata PINSIAMO – un progetto ideato da Giuseppe Pepè Sciarria, CEO di Passione per il Food – è pensata per portare il piatto della tradizione romana sulle tavole dei ristoranti in modo semplice, ma non solo; la loro attività è infatti rivolta a tutto il settore Ho. Re. Ca. (e si rivolge dunque a bar, pizzerie e pub).
La facilità di preparazione del prodotto permette a qualsiasi attività – anche a chi non ha una vera e propria cucina attrezzata o personale esperto a disposizione – di servirla ai propri clienti, utilizzando prodotti di qualità come le Farine Di Marco.
Il prodotto è imbustato e, se conservato in frigo, mantiene la propria freschezza per circa 30 giorni. Al momento dell’utilizzo, la pinsa può essere condita a piacimento; deve poi essere infornata per 5-6 minuti a 220°. Se non si dispone di un forno, invece, può essere riscaldata in padella o in una friggitrice ad aria.
Prima di condirla con altri ingredienti, però, il consiglio è quello di mettere un po’ di sale e di olio sulla base. Tra l’altro, utilizzarne una precotta porta con sé molti vantaggi: non rende necessario personale esperto e laboratori specializzati; permette di risparmiare tempo e, in definitiva, crea meno problemi.
Condire una pinsa già precotta, infatti, è più semplice: se l’impasto fosse crudo, una mano non esperta potrebbe cadere in piccoli errori, come esagerare con il formaggio o bagnare troppo l’impasto. Inoltre, ci sono dei trucchi: ad esempio, per un risultato particolare è possibile condire la pinsa solo con formaggio, per poi infornarla per 4-5 minuti e terminare il condimento in uscita con prodotti freschi.
Un’altra caratteristica estremamente positiva della base per la pinsa è la sua versatilità: può essere utilizzata in tanti modi diversi. La combinazione di ingredienti possibili è molto elevata, e la si può gustare sia come pasto completo che come aperitivo o accompagnamento ai pasti principali. Ad esempio, una volta pronta è possibile tagliarla in tante piccole fette da intingere in una deliziosa salsa al formaggio, oppure creare buschettine da condire singolarmente.
Le combinazioni sono veramente infinite, e Apetitus non vede l’ora di condividerle con i propri clienti; per questo motivo sulle loro pagine Instagram, Facebook e TikTok (@Apetitus) propongono tantissime ricette ogni settimana.
Concludiamo con qualche dettaglio sulla loro base per pinse: per far in modo che sia così gustosa e digeribile, il marchio PINSIAMO usa un mix di farine ideato appositamente. Questo contiene fa-rina di soia, di riso e di grano tenero, in quantità ben proporzionate tra loro.
L’impasto lievita in frigo almeno 24 ore e la stesura avviene rigorosamente a mano attraverso un movimento particolare dei polpastrelli. La croccantezza tipica della pinsa, infine, è dovuta alla farina di riso utilizzata come spolvero.
Apetitus ha aperto un piccolo negozio a Roma, in Piazza Imola 1, in cui è possibile acquistare le basi da portare a casa. Qui vengono preparate le spedizioni e possono anche essere ritirate con uno scontro del 10% (e senza pagare la spedizione).
Inoltre, i progetti in cantiere sono tanti: vorrebbero cominciare a distribuire pinse congelate già condite, ancora più facili da servire. Questa novità sarà disponibile prossimamente, ma non solo.
In pentola, infatti, bolle anche un progetto più grande, replicabile su scala nazionale e internazionale, di cui però non possono anticiparci nulla.
Mentre fremiamo dalla voglia di saperne di più, non ci resta che passare a trovarli, preparare una pinsa e… Buon Apetitus!