Bavaglio al collo e acquolina in bocca, la mano è ferma eppure vacilla emozionata, è pronta al gesto affettuoso per affrontare gli spaghetti, quel gesto che s’impara da piccoli e poi rimane nel cuore: la mano gira la forchetta nel piatto e avvolge la pappa buona. Da quest’immagine nasce Avvolgibile, la trattoria popolare romana di quartiere, in Circonvallazione Appia, precisamente tra il parco dell’Appia Antica e Tuscolano Nord, una zona tranquilla, di passaggio, dove cercare la calma del cibo più sincero e la coccola in una giornata di frenesia o scoperta turistica della città: qui viene il romano Doc e il turista curioso per trovare la vera cucina romana. Il nome è un’immagine, è il gesto più celebre in Italia a tavola, nei pranzi di famiglia e al cinema, nel gioco malizioso di arrotolare le fettuccine intorno alla forchetta. Ecco l’etichetta di una trattoria attenta agli ingredienti di alta qualità e affezionata alla tradizione: Adriano Baldassarre e Fabrizio Macchioni inaugurano il locale il 18 dicembre 2018, già soci e complici al Tordomatto, ristorante stella Michelin. E oggi qui la forchetta si può arrotolare nei celebri spaghetti alla carbonara, fatti secondo la ricetta originale, oppure nei tonnarelli cacio e pepe cucinati come vuole la cucina romana più tradizionale e familiare. Al primo posto c’è la voglia di divertirsi e far divertire i clienti, in un ambiente caldo e accogliente: qui l’esperienza pluriennale mette in scena le mosse esperte di chi desidera dare voce a ingredienti di prima scelta per portare in tavola piatti genuini e con loro l’amata cucina verace di Roma. Pasta e Fagioli e Rigatoni all’amatriciana spesso sono i protagonisti delle tavole con la celebre tovaglia a quadrettoni bianca e rossa, a dimostrare che i primi piatti non sono solamente quelli avvolgibili. Al loro fianco troviamo la lingua in salsa verde con uovo sodo sbriciolato, un piatto casalingo e bravo a conquistare il palato e lo sguardo di chi lo assaggia, le polpette al sugo, la coratella e l’abbacchio al forno, il Re di molti pasti di italiani e turisti qui all’Avvolgibile. Rimaniamo in strada, a curiosare un locale giovane eppure già affezionato alle cose fatte per bene: un po’ in disparte e con gli occhi vispi, possiamo scoprire queste belle tovaglie care allo stile più tradizionale di una trattoria di quartiere, vediamo le tende della nonna e quasi sentiamo il profumo delle cose buone quando l’occhio cade sulla porta antica con la maniglia originale. L’arredo è spartano e l’occhio vede una credenza all’orizzonte con i barattoli in latta, rimane poi incantato nel bancone del bar con le sue bottiglie dalle mille sfumature. Da questo affaccio sulla strada, possiamo spiare anche la cucina, un ambiente sincero e curioso, dove la tradizione respira ogni gesto e sposta gli ingredienti, fino alla creazione del piatto perfetto per i palati più esigenti, così come l’unione delicata degli ingredienti semplici della cucina italiana, gustosi e saporiti già negli occhi luminosi all’idea dell’assaggio: così diventano buoni e unici gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, in un equilibrio di sapori che non inciampa mai e mai diventa troppo. “Dimmi quel che mangi e ti dirò chi sei”, recita un detto alla Trattoria: qui possiamo organizzare eventi privati e pubblici e affidarci all’estro di cuochi esperti e sempre pronti a sperimentare le regole per rendere la tradizione culinaria fiera di essere vissuta così. Non resta che preparare il bavaglino più elegante e indossarlo con la simpatia e la curiosità tanto care alla vera cucina verace romana.
Foto Simone Paris