Siamo a due passi dall’Altare della Patria, da Piazza Venezia e dal Pantheon, nel cuore di una Roma affettuosa che sa confondere e riempire il cuore e la curiosità di bellezze: una zona ricca e illuminata dal sole come una scena bella da mostrare a tutti, come la fotografia perfetta da portare a casa con sé. Il verde colora gli angoli di un quartiere verace, profumato di romanità: in via dei Falegnami 14 c’è Bottega Tredici, quasi un gioco, uno scherzo di numeri in festa per divertire chi vuole una pausa di gusto e tranquillità. Qui la voglia di scoprire ogni sfumatura torna leggera a galla, solleticata dal bavaglino al collo e dalla forchetta pronta alla pappa quando fa bene al palato più esigente: la pausa con il profumo della familiarità. Tredici è un numero primo, doppio e perfetto, spesso additato a tavola e poco compreso: uno più tre, quasi sembrano guardare nella stessa direzione, mano nella mano, e correre dietro un sogno. Due amici con la stessa passione, come i protagonisti di questa storia: Bottega Tredici nasce così, dal gusto di un’amicizia vera e da una comune passione per la buona cucina. Francesco e Roberto sono giovanissimi e si conoscono dal liceo, oggi condividono la cucina e insieme cercano il tocco perfetto per ogni piatto: “mettere la testa fuori e dentro il menu” è il loro motto, così si definiscono amanti della buona cucina e alla ricerca del perfetto ingrediente per la creazione dei loro piatti. Si fa presto a dire “passione per il buon cibo”, però i due amici fermano il tempo e la frenesia del momento per trovare una dimensione che sia ideale, per creare un menu ricercato e sincero, con la forma del più gustoso tributo alla vera cucina italiana. Prediligono il buon cibo fatto in casa, l’artigianalità di un piatto ideato lentamente e accarezzato con mano esperta ma affettuosa: qui si celebra la salsa di pomodoro fatta in casa, una ricetta semplice e in evoluzione, cambiata nel tempo proprio come il locale. La storia di Bottega Tredici inizia nell’ottobre del 2018: oggi, proprio come i suoi piatti, sembra sempre uguale ma nel tempo è cambiata. Cercare di essere versatili e creare nuovo valore in un panorama dove la concorrenza è spietata: ecco il pensiero di due amici innamorati del loro rifugio, la cucina dove sussurrare i loro segreti ai piatti della tradizione e a materie prime di qualità e locali. Amano andare al mercato, entrare in confidenza con profumi e sapori, e poi tornare in cucina, nel luogo dove ogni pensiero diventa realtà nel piatto e conquista il palato di una clientela esigente e curiosa. Il sogno è di coltivare gli ingredienti da sé, espandere il giardino delle meraviglie: ecco un pensiero da cullare nella mente, intanto aggrediscono la vita con entusiasmo e la voglia di fare sempre meglio nella delicata danza con ricette nuove e consolidate. Il ristorante è sostenibile, ma al centro della sua forza c’è una sana programmazione e l’ideale di potere tornare ogni mattina in un locale sincero, forte di una vera “etica” in cucina: non si può fare ristorazione come vent’anni fa, confidano i due amici, oggi è necessario creare valore che duri nel tempo e offrire al cliente ricette innovative ed elaborate ma sincere. Il menu è ricco e ogni piatto confida le voci riassuntive degli ingredienti, per scelta: si offre un’ottima proposta complessiva e si basa sulla fiducia che nel tempo si è venuta a creare con una clientela fidelizzata. In estate poi il locale si arricchisce di turisti che cercano qui il gusto di una Roma tradizionale con un piglio di modernità: lo Gnocco con Amatriciana e Pecorino, fatto con guanciale di prima qualità, è il piatto forte del menu, l’icona di un’amicizia che nel tempo si trasforma, solo per trovare nuove sfumature e affidarle alla prossima ricetta perfetta. Al loro fianco c’è Daniele, ottimo compagno di sala e confidente di tavoli e delle etichette di vino: gli ingredienti speciali della storia di questa bottega sono la buona cucina, il servizio e l’atmosfera unica, dove trovare frammenti d’arte e quadri contemporanei, l’incontro con emozioni multisensoriali con lo scopo di creare la perfetta melodia per il pasto di qualità. Si apre la porta di Bottega Tredici e si trova un pezzo di sé e di Roma che ancora può stupire e diventare ricordo, ma solo per tornarci con la stessa curiosità.