In cucina c’è il modenese Federico Zanasi, supportato da eccellenti compagni di lavoro, e da una grande sala. Il progetto nasce da una storica famiglia torinese, Lavazza, che con la Nuvola, il suo quartier generale, ha messo le basi per un nuovo capitolo dell’imprenditoria cittadina e internazionale. La consulenza è quella del grande Ferran Adrià, il padre rivoluzionario della cucina contemporanea che tra qualche mese aprirà El Bulli 1846: numero che riprende il totale dei piatti ideati e serviti prima della chiusura del suo iconico ristorante, ma che celebra anche l’anno di nascita di Auguste Escoffier.Condividere è insomma la sintesi di tutte queste personalità, di saperi che si incrociano, di esperienze che si contaminano, di una condivisione che, prima di essere portata in tavola, guarda alle persone e alle esperienze. Ci aveva visto lungo Bob Noto, il compianto fotografo e gastronomo amico di tutti gli chef quando, cenando all’Hotel Principe delle Nevi di Cervinia insieme a Sara Peirone (top gastronomy manager di Lavazza) riconobbe in Zanasi, che all’epoca guidava quella cucina, la persona che avrebbe potuto essere la figura giusta per questo progetto.Tant’è che proprio nel 2014 lo chef che collaborò a lungo anche con Moreno Cedroni, iniziò la sua avventura di studio e sperimentazione per l’apertura di Condividere. “Sono stati anni bellissimi – commenta Zanasi – in cui sono stato spesso a Barcellona, dove del resto continuo ad andare. I periodi trascorsi insieme a Ferran Adrià mi hanno insegnato tantissimo e i suoi consigli continuano a essere davvero preziosi. Nel tempo si è creata una bella fiducia reciproca, abbiamo anche cenato insieme alcune volte ma abbiamo sempre e solo parlato di lavoro. Adrià ha una capacità di leadership assoluta, è incredibile, e le persone lo seguono nonostante il suo ristorante sia chiuso da 11 anni. È una persona che stimo molto perché è generosa e ti dà tanto, ma è ovvio che tu devi essere pronto per capire quello che ti dice e ammetto che, all’inizio, non sia stato semplicissimo. La filosofia di Condividere è quella di mettere in tavola un’esperienza culinaria da gustare con la spontaneità e l’allegria di un pranzo di famiglia, ma con un’eccellenza assoluta. “Cerchiamo – spiega – di realizzare un’alta cucina informale, entrando in punta di piedi in questa città e nella fiducia delle persone che vengono qui a mangiare.” Venti persone tra sala e cucina lavorano con un approccio appunto informale, ma perfetto sotto ogni punto di vista come testimoniano il servizio coordinato da Sara Repetto e l’attento lavoro del sommelier Mirko Feroce. “La forza è il gruppo – sottolinea Zanasi – e per questo abbiamo lavorato per proporre lo stesso stile sia in sala che in cucina”. Il menù racconta della cucina italiana della tradizione che però è riletta in chiave contemporanea, divertente, estrosa: stupire con gli occhi e con il palato pare essere la regola fondamentale.