Fabrizio De Simone, rampante cuoco-sommelier che sogna le stelle… Michelin!
Arriva nel 2007, a 18 anni, l’incontro tra la ristorazione e Fabrizio De Simone, inizialmente come aiuto pizzaiolo, ma come tutti i ragazzi alle prime esperienze e per necessità del locale, svolge diverse mansioni quali lavapiatti, primo piazzaiolo e barista, arrivando solo successivamente a ricoprire un ruolo in sala in veste di commis.
È lì, a contatto con gli ospiti e approcciando le mansioni di organizzazione, che scopre che la sala è il suo mondo. Grazie all’importante dote dell’umiltà e al grande spirito di abnegazione, Fabrizio De Simone compie dunque una lunga gavetta come cameriere di ruolo, fino a quando decide di proseguire il suo percorso professionale in un modo diverso, in luoghi dove il modo di pensare la sala e la cucina fossero più vicini al suo modo di concepire la ristorazione.
“Le motivazioni del mio distaccamento da certi ambienti sono state diverse, ma la principale credo sia stata la ‘filosofia aziendale’ non corrisposta. Ho sempre sognato l’idea di un mio ristorante, gestito secondo – ovviamente – la mia idea di ristorazione, che vuole essere quella di un pasto che non si limiti alla semplice necessità di nutrimento, ma che si evolva in un viaggio sensoriale”.
Nel 2017 Fabrizio decide che è arrivato il momento di fare il salto e approfondire un settore che lo incuriosisce e lo appassiona da sempre: il vino.
Dopo diversi corsi di avvicinamento e degustazione, si unisce alla Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, senza dimenticare – però – la cucina:”Contemporaneamente, infatti, ho seguito il corso di Cuoco Professionista presso l’Accademia Italiana Chef, in quanto ritengo che per essere un professionista ed un distinto operatore in un qualunque settore, si debbano avere conoscenze avanzate a 360°”.
La domanda, però, nasce spontanea: che cosa vuole fare Fabrizio De Simone ‘da grande’? Sicuramente operare nel campo della ristorazione, ma vogliamo i dettagli….
“A metà del 2018 è nato il progetto ‘Vini Speciali’, dove svolgo il compito di sommelier/consulente e wine selector, che si pone lo scopo di offrire supporto in tema di vino, distillati, abbinamento cibo/vino o cibo/distillati, formazione, serate a tema, gestione di banchetti, presentazione vini e quant’altro. Un anno dopo, ho sostenuto l’esame finale per sommier e la Fisar mi ha annunciato la candidatura per il concorso del Miglior Sommelier 2019. Quindi auguratemi buona fortuna…”.
Successivamente al concorso di miglior sommelier De Simone conta di perseguire l’attestato anche con WSET per essere riconosciuto internazionalmente (oltre che per acquisire dialettica in inglese dato che il corso è in lingua anglosassone), “mi interessano poi approfondimenti sul tema whisky e distillati e anche sul tema olio. Credo che entrambi siano i futuri ‘mondi’di quello spazio che oggi è occupato dal vino”.
Ma il sogno nel cassetto rimane un ristorante tutto suo, da destinare a quando potrà farlo avverare nel migliore dei modi: “Non ci si improvvisa in questo mondo, sono perfettamente consapevole dell’investimento soprattutto di energie di cui un ristorante necessita. Il mio, poi, punterebbe al riconoscimento stelle Michelin, e di conseguenza avrò bisogno di uno staff più che competente. Allora anche il mio livello di preparazione e competenza dovrà essere più che ottimo”.
Ad un giovane così volenteroso, ambizioso ma gran lavoratore, non resta che augurare un sentito e forte ‘in bocca al lupo’.
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