Terzo di quattro fratelli, con mamma casalinga e papà libero professionista, Francesco Capasso nasce in una famiglia come tante, nella provincia di Napoli. Non ci mette molto a passare da “bambino vivace” a “ragazzo ribelle”, però, anche se non ama studiare e infrange spesso le regole, è affascinato dal mondo della cucina.
«Mi sono accorto molto presto di avere una certa vocazione per questo settore perché gli unici momenti in cui restavo fermo erano quando mia mamma cucinava. Qualsiasi cosa preparasse, rimanevo incantato ad osservarla e quei momenti erano pieni di magia per entrambi. Magia che continuava a tavola: quando eravamo tutti riuniti si respiravano armonia e serenità. In quei momenti mi sentivo in pace, e protetto dall’affetto dei miei cari».
A 10 anni, decide che è arrivato il momento di “sporcarsi le mani”, e inizia a replicare le ricette di famiglia, prendendo parte attiva in alcune preparazioni: «Quando uscivo con gli amici mi incantavo davanti alle vetrine delle pasticcerie, ma non per golosità, per ammirazione e per capire come potessero essere creati quei dolci! Allora tornavo a casa e sperimentavo le mie prime creme, i miei primi pandispagna, i miei primi spaghetti e mi allenavo nel taglio delle verdure. Diventato maggiorenne ho iniziato a lavorare con mio padre come sub agente assicurativo, ma non perdevo mai l’occasione di fare qualche serata nei locali di zona sia come cameriere che come aiuto in cucina o lavapiatti. È così che mi sono reso conto che mi dava più soddisfazione lavorare duramente in cucina che stare dietro a una scrivania».
Capasso capisce che ormai la cucina gli è entrata nel cuore, e non può fare altro che seguire quella strada. Continua con mille esperienze nei locali, cercando di sempre di carpire i segreti degli Chef, trascrivendo ogni singolo passo, documentandosi e chiedendo il perché di ogni passaggio: «Ero sempre alla ricerca di nuovi abbinamenti e combinazioni che sperimentavo. Ma avevo bisogno di un percorso che mi formasse, anche caratterialmente, e l’occasione si è presentata quando mi sono imbarcato come aiuto cuoco. Ricordo le prime settimane come “tragiche”: lasciare la vita libera a cui ero abituato, trovarmi su una nave mercantile trascorrendo molto più tempo in mare che a casa, spesso mi ha fatto venire voglia di abbandonare tutto. Non l’ho fatto perché il sogno di diventare cuoco ha vinto. L’anno successivo sono diventato il responsabile della cucina di bordo».
Da quel momento cominciano per Francesco le prime soddisfazioni, è addirittura uno degli chef che ha partecipato al progetto della rimozione della nave Concordia dall’Isola del Giglio. Ma dopo tre anni e mezzo arriva il momento di cambiare, di esprimere a pieno il suo talento. Dopo aver frequentato corsi di specializzazione per professionisti chef, viene assunto come Chef presso un villaggio dell’Argentario, in provincia di Grosseto, e successivamente diventa chef responsabile di cucina e coordinatore presso uno dei villaggi turistici più importanti della zona, il primo della provincia e fra primi cinque d’Italia come rendimento di catena. In seguito viene assunto come Chef in un club privato, gestito da personaggi del mondo dello spettacolo. Ma il salto arriva quando Capasso diventa Executive Chef di un ristorante a Grosseto in cui aveva lavorato anni prima ed in cui, per un periodo, fra i collaboratori, c’era stato anche un suo idolo: il grande Pino Daniele: «È stato così che ho potuto proporre i miei piatti in modalità gourmet, sperimentando tecniche innovative».
Oggi Francesco Capasso è uno chef poliedrico e versatile, capace di proporre leccornie di ogni tipologia e per tutte le esigenze: dagli appetitosi antipasti a coloratissimi primi piatti di ogni genere, dai secondi di pesce della tradizione campana a quelli di respiro internazionale (come il gulasch), dalle sfizioserie pensate per lo street food ai golosissimi dessert, senza dimenticare pietanze pensate per soddisfare gli intolleranti al glutine, i vegetariani e i vegani.
«Il mio lavoro e la mia passione sono stati premiati. Ho avuto tanti riconoscimenti, apprezzamenti e consensi; il mio nome ha iniziato a girare in tutto l’hinterland grossetano. Conclusa quell’esperienza, che mi
ha dato grandi soddisfazioni, ho deciso di dedicarmi alla realizzazione di alcuni progetti e, perché no, dei miei sogni. Attualmente mi occupo di consulenze, organizzazione di eventi, e lavoro anche come personal chef. Amo e rispetto la natura, amo le cose semplici, adoro il mare e la campagna. Quando mi rifugio tra le braccia della natura mi ricarico e traggo ispirazione».
Chef Capasso non ha qualcuno da chiamare “maestro”, ma un idolo c’è: «Antonino Cannavacciuolo. Abbiamo lo stesso stile».
La sua filosofia di vita? « Il mio motto è: “in tutto ciò che fai mettici il cuore e la passione”. Cucinare è la mia arte perché tutto ciò che si fa col cuore, se si mette passione in ciò che si fa e in ciò che si comunica, si trasforma in arte. I miei piatti hanno tutti una base tradizionale, quella tradizione che riporta al passato. Quei sapori, quei profumi che hanno lasciato in ognuno di noi un ricordo indelebile. Ai miei collaboratori dico sempre “Siate umili, l’umiltà non è chinare la testa ed accettare le offese o sentirsi inferiori, l’umiltà è essere se stessi, non dare giudizi affrettati, aiutare chi è in difficoltà essere leali corretti, semplici, ma soprattutto onesti.” La cucina per me è tutto: è puro amore, è l’aria che respiro. Non dimentico mai che la semplicità è un lusso e che se hai un sogno, e se ci credi con tutto te stesso, il sogno si avvera.
Box informazioni:
Francesco Capasso
Info: +39 3487144707
Email: info@francescocapasso.cooking
Official Web: francescocapasso.cooking cucinare è la mia passione.
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Bravissimo ❤️