I fratelli Trecca: la sincerità della tradizione è il solletico della nonna a tavola.

Davanti a te il traffico: sei incastrato nell’auto con l’alberello alla vaniglia da troppo tempo e hai fame, vorresti annegare in profumi del tutto diversi. Il traffico è rumore, è fastidio, è il cibo quando scappa e diventa il miraggio di un pranzo che rischia di scomparire nel prossimo appuntamento. Ecco che senti il ticchettio della freccia ribelle, sei arrivato guidato dall’istinto: apri la porta di un luogo caldo, la fame diventa grande nell’aroma squisito di amatriciana fatta come una volta.

Non sei solo, con te molti impiegati in pausa pranzo, scappati dagli uffici della Colombo. La Trattoria Trecca ti dà il benvenuto: è bello pensare che nelle giornate faticose si voglia mangiare la pappa buona della nonna e, se non è possibile, cercare la buona cucina di una volta, portata in tavola da chi ancora sussurra i suoi segreti. Aprendo il menu leggi “Polpette Nonna” e senti l’acquolina in bocca: il pezzo forte è l’Amatriciana coccolata come vuole la tradizione romana, con guanciale croccante lasciato sopra a riposare fino a quando non diventa emozione e piacere di gusto. Puoi provare la carbonara fatta a regola d’arte o i rigatoni con la pajata.

Tra un piatto e l’altro, puoi incontrare Manuel e Nicolò, i fratelli a capo di un locale rustico affezionato alle regole della nonna: desiderano mantenere la coerenza con la tradizione, dedicandosi a un’attenta e accurata scelta di materie prime. Ereditano il locale dello zio, Er Trecca, e in tre anni lo rendono una Trattoria a tutti gli effetti, portando in tavola una filosofia e un sorriso nuovo di cui sembra impossibile non innamorarsi. Qui si mangia forte, dicono spesso, e il cibo è verace, gustoso e sporca il piatto con un solo nobile obiettivo: mettere in scena la sincerità della cucina romana e il fascino degli ingredienti della nonna, mescolati con genio, cura e quel pizzico d’improvvisazione che è magia. Manuel è in cucina e gioca gli ingredienti di stagione e buoni del territorio romano: ama stringere rapporti di fiducia con i fornitori e legge le ricette di un tempo per dare al locale una nuova impronta, senza le influenze della moda. Troverai pochi piatti nel menu ma porzioni ricche e brave a creare scintille di bontà. Qui da Trecca si usa così: si lascia parlare il cibo e il buon vino e s’impara l’arte del prendersi meno sul serio. È un ritorno al rito della Trattoria, dove il cibo è sano e il luogo è accogliente: le ricette sono impulsive e passionali.

Nicolò ha un passato di studi in Comunicazione ma oggi crea in sala, ballando una danza intima con la lista dei vini e consigliandoti il migliore amico per il tuo piatto. La trattoria è aperta solo a pranzo: la sera i due giovani fratelli portano la loro filosofia a due passi dal Circo Massimo nel nuovo locale “il Circoletto” dove il turista può provare il piacere di un menu snello e di qualità mescolato al buon vino. L’ambiente diverso porta con sé i suoi segreti.

Tovagliolo intorno al collo, immagina la voce calma della nonna in sottofondo e non crucciarti per i piatti che sono rimasti sulla carta e non sono fumanti davanti a te, rimangono ad aspettarti.

 

Foto Simone Paris

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