Giuseppe Rizzo è solo un bambino quando i suoi genitori, originari del Sud Italia, decidono di mettere su un ristorante-pizzeria a Vittuone, il paese della cintura milanese del Nord-Ovest che li ha accolti e dove lui è nato e sta crescendo. “L’Angolo” cucina piatti tipici della tradizione meridionale, ricchi di verdure e legumi, e offre la pizza, la classica tonda napoletana amata in tutto il mondo.
Rizzo ha appena dieci anni quando, incuriosito dal lavoro dei genitori, passa le giornate nell’attività di famiglia al punto da addormentarsi, sfinito, tra i cassetti degli impasti. Il suo focolare natio non è il caminetto di casa, ma il forno della pizzeria e Giuseppe farà di questa idea del ristorante come “famiglia” il leit-motiv di tutta la sua carriera.
A 15 anni è lui il pizzaiolo in carica e inizia a capire che affinché la passione resista al tempo, è necessario formarsi e allargare gli orizzonti: «Ho iniziato a percorre strade formative professionistiche totalmente nuove. Alla maggiore età ottengo le prime certificazioni, come quella di sommelier, esperienza che mi conduce ad accedere ad un livello superiore di consapevolezza della professione e del mondo della cucina, perché comincio a percepirla come più ampia e capisco che per una buona tavola è importante valorizzare aspetti che prima non consideravo, non legati solo alle materie prime dei piatti: la ricercatezza dei vini, le tecniche di produzione delle birre artigianali, gli abbinamenti con cibi».
Giuseppe decide che il mondo della ristorazione deve diventare il suo lavoro per la vita, allora prende in mano la gestione dell’attività di famiglia e la trasforma. Il Ristorante dell’Angolo cambia anche strutturalmente, aggiungendo ai suoi locali una veranda che, negli anni, diventerà la sua sala principale.
Nel 2005 l’incontro con Eugenio Pol, esperto della panificazione naturale, lo illumina, e apre la sua visione alla lievitazione con il lievito madre: «Ricordo le prime sperimentazioni, le notti insonni per lo studio della materia con l’unico scopo di creare un prodotto con ingredienti, tecniche di lavorazione e cottura a tutto vantaggio della digeribilità e piacere del consumatore». Il ristorante diventa un vero e proprio laboratorio dove il grado di cultura e di conoscenza del passato divengono semi di innovazione continua: «Ho realizzato un sogno, un posto dove divertirmi tutti i giorni a fare quello che amo». La chimica alimentare, la scelta di fornitori biologici, la stagionalità degli ingredienti scelti, diventano l’imperativo categorico di Rizzo che, intanto, continua a formarsi. Nel 2012 arriva la frequentazione di PizzaUp, il simposio tecnico sulla pizza italiana contemporanea; due anni dopo l’Università della Pizza: esperienze che lo portano verso una continua evoluzione formativa e contribuiscono ad una rivoluzione tecnica all’ interno del ristorante, che con il passare del tempo si rivela vincente.
La perizia e la pratica portano Giuseppe Rizzo a trovare la ricetta perfetta del lievito madre, che dona croccantezza e morbidezza all’ impasto, la premessa perfetta della favolosa pizza Verace, il cavallo di battaglia del ristorante, il cui soffice cornicione molto pronunciato esplode in un gusto di pane raffinato.
Ora che il Ristorante dell’Angolo, da investimento familiare si è trasformato in uno dei posti più apprezzati della zona, segnalato da esperti del settore ed elogiato dai clienti come ritrovo irrinunciabile per una buona pizza, Giuseppe sente di dover fare dei ringraziamenti: «Ai miei fornitori, praticamente degli amici, che mi permettono di realizzare le pietanze che piacciono così tanto; ai clienti che apprezzano il mio operato; al mio staff che mi affianca quotidianamente; ma soprattutto alla mia famiglia, ai miei genitori, che mi hanno dato l’opportunità di fare intraprendere questo mestiere fantastico».