La cucina è arte, una forma di espressione di pura creatività; Lucio Fontana, ha emblematicamente sottoscritto l’accostamento tra cibo e arte: “Le arti seguono l’evoluzione del loro tempo, perché sono specchio dell’intelligenza del mondo”. Questa espressione ben descrive l’arte e la passione dello Chef Mario Fangio che sin da bambino è cresciuto con l’amore per i fornelli, le pentole, per tutto ciò che è inerente al mondo della cucina che per lui si traduce in termini di creatività, ingegno e fantasia. La sua cucina è concezione, ed espressione della genialità e dell’originalità senza regole; la sua cucina è “responsabilità “perché nei suoi piatti veicola messaggi, come l’arte. L’arte come al cucina è emozione e anche il singolo prodotto che noi mangiamo così come lo troviamo in natura e non lavorato, può e vuole essere emozione. L’arte è capace di evocare e rievocare continuamente emozioni, e assaporare i piatti di Mario Fangio vuol dire questo. Sono acquerelli, schizzi di colori e profumi che emozionano, tele dove la materia prima si abbraccia in una sinfonia di altri prodotti e genera il prodotto finale, il quadro alias il piatto. Tante le persone da ringraziare, i suoi genitori, che l’hanno fatto innamorare di questo straordinario mestiere dove ogni giorno Mario si misura e si confronta con determinazione ed umiltà. Definirlo Picasso della cucina, che con i suoi risotti e non solo delizia i clienti è riduttivo, Mario Fangio è un vero Artista perché immette nelle sue creazione l’ingrediente primario, la base di tutto, e la chiave per chiunque voglia vere successo ovvero tanta passione. Ad oggi Mario Fangio è il leader di un gruppo di successo, cucina a colori; il merito è sia suo che di tutta la squadra avvincente e straordinaria che lo accompagna. Come diceva la grande giornalista scrittrice Oriana Fallaci: “Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione.”
Manuela Pacelli