Un rituale che ha in sé la magia della famiglia, il calore di una casa, come l’impasto delle tagliatelle la domenica, nel periodo di Natale, è stato l’incipit grazie ai nonni che ha spinto il giovane Mattia Mina ad intraprendere quella che è oggi la sua professioni, ovvero Chef.
Pasta al ragù, cotoletta alla milanese,profumi autentici pieni di calore e colore, sensazioni, che rendono regale un piatto semplice, sono gli apripista per un giovane che ha sempre dialogato con il fantastico mondo della cucina grazie ai suoi meravigliosi nonni, alla sua famiglia tutta, e soprattutto alla sua caparbietà, che l’hanno condotto a lavorare per grandi ristornanti e attività ristorative, dando sempre il meglio di sé, e svolgendo mansioni come responsabile di partite, o sous chef, mansioni di crescita e di importante carriera.
La terra, la famiglia sono gli ingredienti dei suoi piatti, ama definire la sua cucina, innovativa e tradizionale insieme, , legata alla regionalità, con nuove tecniche di cottura e accostamento di più sapori, senza perdere la consistenza del piatto, e la sua autenticità, la sua verità e la sua trasparenza.
La sua cucina tradisce e denota il suo essere, semplice, audace e creativo, che sa quello che vuole e che nonostante tutto e tutti ci ha creduto e non ha mollato mai, anche a chi l’ha pesantemente criticato, e osteggiato; persone che non gli sono state accanto anzi l’hanno spinto a cambiare mestiere, non vedendo in lui un vero talento.
Oggi il suo grazie va ai suoi amici intimi e alle persone l’hanno sostenuto, a chi disse che un giorno avrebbe avuto successo e chissà anche aprire un ristorante tutto suo con o senza stelle, perché la prima vera stella lui la porta dalla sua infanzia ed è il suo essere puro, vero, semplicemente semplice. Come diceva il grande Martin Luther King :“Cercate ardentemente di scoprire a che cosa siete chiamati a fare, e poi mettetevi a farlo appassionatamente Siate comunque sempre il meglio di qualsiasi cosa siate.”
Auguri Mattia