Roberto Esposito, uno chef e pizzaiolo dal carattere “Rosso Vivo”

Chianciano Terme è un comune in provincia di Siena, noto soprattutto per le sue terme patrimonio Unesco, benefiche per la cura del corpo e conosciute per le loro proprietà fin dai tempi degli Etruschi. Proprio con questo ancora misterioso popolo inizia la storia del paese, che si arricchisce nei secoli di tradizioni e cultura. Chianciano vive la dominazione romana e, dopo la caduta dell’Impero, viene conquistata dai Goti e dai Longobardi. Ogni civiltà ha lasciato a Chianciano segni indelebili del proprio passaggio, rendendo sia il centro storico che le aree dei dintorni, ormai veri e propri parchi archeologici, testimonianze di indescrivibile valore che contribuiscono a fare di questo paese una meta turistica tra le più rinomate d’Italia e d’Europa. La Chianciano antica è protetta da solide mura e non si possono non ammirare il Castello dei Conti Manenti, detto il Monastero, la Torre dell’Orologio, il Museo della Collegiata e il Museo Civico Archeologico “Delle Acque”. Perfino Federico Fellini rimase così colpito dalla bellezza di questa cittadina da girarvi alcune scene del suo film più iconico, 8 e ½.

Ma anche la natura e il paesaggio giocano un grande ruolo. Chianciano si trova infatti in una posizione geografica privilegiata che le garantisce un clima perlopiù mite, che favorisce la biodiversità di fauna e flora. Le splendide colline della Val di Chiana e della poco distante Val d’Orcia, che incorniciano la città, la culla di moltissime eccellenze enogastronomiche, come le uve del Montepulciano e le olive per il famoso olio.

Ed è proprio qui che lo chef Roberto Esposito ha scelto di vivere e lavorare, di immaginare il suo futuro, diventando proprietario, insieme alla moglie Naomi Casaccino, di due sedi di un nuovo smart format della ristorazione, “Rosso Vivo”: una dove a Chianciano e un’altra a Mannheim in Germania, «e sta per arrivare la terza a Chiusi, sempre in Toscana. Siamo orgogliosi di questo progetto e siamo pronti a crescere dopo le grandi soddisfazioni che ci ha dato».

La passione di Esposito per questo lavoro «nasce da bambino quando, nel tragitto da casa a scuola, mi fermavo in pizzeria e, senza che nessuno mi dicesse niente, mi mettevo a lavorare».

Roberto ha un diploma in tecnologie alimentari e un master in Comunicazione ma, dopo anni da manager di strutture recettive e di ristorazione, è tornato al primo, grande amore: la cucina e, ovviamente, la pizza.

L’alimento più amato del mondo è per lui linguaggio universale, simbolo che crea comunità prima ancora che nutrimento. È un’idea che ha appreso da giovanissimo, in Campania, dov’è nato, e non hai mai dimenticato lungo il percorso che lo ha portato a risalire lo Stivale e a lavorare prima a Roma e poi in Toscana.

Roberto Esposito è un treno in corsa, al quale il “rosso vivo” dona molto quale colore caratteriale, perché descrive bene la decisione e l’intraprendenza di un uomo che non si limita a ragionare sull’onda emotiva delle faccende: «La cucina per me è la più grande forma di espressione, arte che – oltre all’aspetto visivo stimola tutti i sensi – ma contrariamente a quello che molti credono, ovvero che sia solo passione, io penso che ci sia bisogno di acquisire nuove tecniche e di aggiornarsi costantemente».

Il fuoco va alimentato con studio e dedizione, altrimenti da solo è destinato a spegnersi. Ecco perché “Rosso Vivo” è ormai una garanzia per gli amanti della buona pizza: tutto è pensato nei minimi dettagli e realizzato per dare il meglio ai consumatori.

A partire dall’impasto, frutto di attente lavorazioni con farine locali biologiche molite settimanalmente, appositamente, da un piccolo mulino locale e di lunghi tempi di maturazione che danno vita a impasti leggerissimi e ad alta digeribilità: «Grazie a conoscenze e studi nel campo chimico-biologico abbinato alla tradizione della verace pizza napoletana, siamo riusciti a selezionare un ceppo di lieviti madre formato esclusivamente da “lactobacillus” che, dopo 48 ore di maturazione, conferisce al nostro impasto una superlativa fermentazione ed una adeguata lievitazione, fino al punto di riuscire a sintetizzare la “gliadina”, elemento nocivo che compone le maglie glutiniche, rendendo cosi la nostra pizza più digeribile e soprattutto piacevole anche a chi è intollerante al glutine».

Ma le materie prime per la farcitura non sono da meno. Tutti prodotti freschissimi e di grande qualità: Mozzarella di Bufala di Battipaglia DOP caseificio “Di Lascio”, fior di latte di Sorrento, pomodori pelati San Marzano “Strianese Dop”, olio extravergine di olive Toscane 100% del Consorzio Agrario di Siena, salumi e formaggi selezionati in tutta Italia in collaborazione con L’Accademia di Gastronomia Storica. Così dal connubio tra il meglio delle due terre di Esposito, quella d’origine e quella d’adozione, nascono le sue golose pizze, più povere di sodio e ipoglicemiche, ma vincenti nel gusto.

Stessa cosa avviene da “RE al quadrato” (#Re come Roberto è scherzosamente soprannominato dalle sue iniziali), sempre a Chianciano, che aggiunge alla qualità già citata un tocco di originalità. Al Re si effettuano ricerche e sperimentazioni sugli impasti, e le pizze vengono servite sia in forma quadrata che in un padellino rotondo. Le farciture vengono aggiunte sotto la lampada, e ogni giorno si creano nuovi abbinamenti e proposte.

Ma Roberto Esposito non è solo un eccellente pizzaiolo, vice-Campione al “Pizza World Cup 2015”. È anche un rinomato chef che offre ai suoi ospiti anche ricchi piatti a base di pesce e saporite braciate delle migliori carni. Perché alla tavola del #RE c’è posto per tutti.

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